Sul canone RAI “va aperta una riflessione nel medio periodo”, ha avvertito il ministro Giancarlo Giorgetti, tenendo conto che “le nuove modalità di sviluppo e di fruizione, come dimostra RaiPlay, consentono di fruire dei contenuti usando vari device”.
Una delle ipotesi “Farlo pagare a chi ha un’utenza telefonica mobile, ma con un tetto massimo per famiglia”
“Qualora il presupposto diventasse il possesso di un’utenza telefonica mobile – ha annunciato il ministro in audizione alla Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, “si avrebbe un aumento della platea e quindi una riduzione del costo pro-capite del canone. Oggi sono 21 milioni i cittadini che lo pagano, mentre le utenze telefoniche attive sono 107 milioni”. “
“Si tratterebbe però di un meccanismo”, segnala il ministro, “che comporterebbe problemi di applicazione, relativi al calcolo di utenze per nucleo familiare: andrebbe individuato un tetto massimo per evitare il pagamento di una somma più elevata”.
Clicca qui per sentire direttamente le parole del ministro in audizione su questa ipotesi e sulle altre allo studio per rimodulare la modalità e l’importo del canone RAI, il cui pagamento è inserito, dal Governo Renzi, mediante la legge di stabilità 2016, nella fattura dell’energia elettrica.
Unc: “Sì a canone da fiscalità generale, ma barricate contro ipotesi smartphone“
“Sarebbe una prevaricazione mettere le mani nelle tasche degli italiani solo perché hanno uno smartphone”. È la posizione dell’Unione Nazionale Consumatori su una delle ipotesi di riforma per il pagamento del canone Rai indicata dal ministro Giorgetti. L’Unc sottolinea che “c’è una pluralità di ipotesi di riforma del canone Rai allo studio: dallo scorporare una quota relativa agli investimenti sostenuti dalla Rai sulla fiscalità generale a farlo pagare a chi ha un’utenza telefonica mobile” si legge in una nota.
“Da sempre proponiamo di eliminare il canone Rai, continuando a finanziare il servizio pubblico con la fiscalità generale. Sarebbe più equo considerato che“, afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, “oggi il canone lo pagano anche i poveri assoluti, salvo abbiano più di 75 anni, un’ingiustizia vergognosa. Non possiamo, quindi, che dire si alla proposta di spostare sulla fiscalità anche solo una parte del canone”.
“Faremo, invece, le barricate”, ha concluso Dona, “contro l’abuso di far pagare il canone Rai a chi ha un telefonino. Un argomento, quello dei nuovi device, che è stato ampiamente risolto dalla Nota n. 9668 del ministero dello Sviluppo Economico del 20-04-2016 che ha escluso dal pagamento del canone computer, smartphone, tablet, ed ogni altro dispositivo se privi del sintonizzatore per il segnale digitale terrestre o satellitare. Non accetteremo alcun passo indietro. Sarebbe una prevaricazione mettere le mani nelle tasche degli italiani solo perché hanno uno smartphone”.
Il videointegrale dell’audizione del Ministro dell’Economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti, in audizione alla Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi.