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Canone Rai in bolletta, troppi dubbi. I call center rischiano di esplodere

C’è tempo fino a lunedì 16 maggio per presentare all’Agenzia delle Entrate le dichiarazioni per essere esentati dal pagamento del canone Rai in bolletta elettrica.

Le difficoltà sono tante per le imprese elettriche che dovranno adeguare tutti i sistemi alla nuova disposizione che potrebbe aprire anche la via all’addebitamento di altre tasse per il futuro, col fine di combattere più facilmente l’evasione. Anche se già il canone della tv è un caso limite.

La norma sul canone Rai è stata introdotta dall’ultima Legge di Stabilità ma le casistiche sono così tante tra rischi di duplicazioni o casi di esenzione. Gli italiani sono preoccupati e sono tante, tantissime, le telefonate di chiarimenti che stanno ricevendo le associazioni consumatori ma anche tutte le aziende che forniscono servizi elettrici.

In un’intervista al Messaggero l’amministratore delegato di Enel, Francesco Starace, parla al momento di basse percentuali che però potrebbero esplodere con l’avvicinarsi della scadenza di luglio quando per la prima volta gli italiani si vedranno addebitare per la prima volta il canone in bolletta.

Parlando della complessità della gestione, Starace dice che “già oggi il 5% delle telefonate che ricevono i nostri call center sono per il canone. Questo 5%, una volta che questo farà la sua comparsa sulla bolletta, potrà diventare il 50% o addirittura il 70%. Noi ci stiamo preparando molto seriamente”.

La gestione, sottolinea Starace, sarà ‘molto’ complessa “soprattutto i primi mesi” ma ce la si può fare per luglio anche se, precisa l’Ad, “credo manchi ancora un passaggio formale. Il nostro ciclo di fatturazione è di due mesi. A luglio si riceveranno le bollette che noi prepariamo a maggio. C’è ancora qualche giorno di margine, credo che si possa riuscire”.

 

Ma le difficoltà restano e i tempi stringono perché, assicurano ad Assoelettrica, le aziende elettriche non stanno predisponendo elenchi di contribuenti ma aspettano che l’Acquirente Unico li fornisca che però deve prima incrociare tutti i dati con quelli dell’Agenzia delle Entrate e dell’Anagrafe Tributaria. A complicare ulteriormente le cose c’è il fatto che il lavoro tra Acquirente e Agenzia va concordato entro 15 giorni dall’emanazione del Decreto attuativo del MiSE che però deve ancora essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale per via del rallentamento posto dallo stop del Consiglio di Stato che ha reso necessaria la successiva pubblicazione anche di una nota tecnica per chiarire alcuni aspetti del canone in bolletta.

Per la Rai si tratta di un cambiamento epocale che permetterà di combattere più incisivamente l’evasione che passerebbe dal 27 all’8%. Le famiglie paganti salirebbero così a 23 milioni.

Il direttore generale Rai, Antonio Campo Dall’Orto, dice al Sole24Ore che la Tv pubblica saprà meritarsi il canone: “Un canone di 100 euro all’anno, poco più di otto euro al mese, è alla portata di tutti, è meno di un caffè al giorno. Averlo abbassato e messo in bolletta è una cosa giusta. La Rai questi soldi li vale, starà a noi ora dare valore a quei 100 euro”.

Come presentare la dichiarazione di esonero

Ma vediamo in dettaglio alcuni casi specifici sul pagamento. Intanto chi è esonerato dovrà presentare entro il 16 maggio la dichiarazione all’Agenzia delle Entrate per posta normale oppure online. Via internet è possibile solo attraverso Entratel o Fisconline per chi già possiede l’abilitazione (per averla ci vogliono 15 giorni, a meno che non si vada agli sportelli) oppure anche con la posta elettronica certificata purché la dichiarazione stessa sia sottoscritta mediante firma digitale, coerentemente con quanto previsto dagli articoli 48 e 65 del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82 (Codice dell’Amministrazione Digitale).

La dichiarazione firmata digitalmente dovrà essere inviata mediante PEC all’indirizzo: cp22.sat@postacertificata.rai.it

Per posta si presenta come ‘plico’» raccomandato (non in busta chiusa) indirizzato a: Agenzia delle Entrate, ufficio di Torino 1, Sat (Sportello abbonamenti tv), casella postale 22, 10121 Torino. La dichiarazione si considera presentata in base al timbro postale.

Ma vediamo alcuni casi specifici

Appartamento ammobiliato con televisore del locatario

 

Al versamento dell’imposta è obbligato l’affittuario, in quanto detentore dell’apparecchio (art. 1 R.D.L 21/2/1938 n.246).

 

Seconda casa

Il canone non si paga per la seconda casa perché è dovuto una sola volta per tutti gli apparecchi detenuti nei luoghi adibiti a propria residenza o dimora dallo stesso soggetto e dai soggetti appartenenti alla stessa famiglia anagrafica.

Prima Tv

Chi non ha mai avuto apparecchi televisivi e ha inviato l’autocertificazione di esenzione dal pagamento del canone Rai ma acquista poi un televisore, deve presentare una nuova dichiarazione con il modello, scaricabile dal sito dell’Agenzia delle Entrate, compilando la sezione intitolata “dichiarazione di variazione dei presupposti”.

Residenti all’estero

La residenza in un paese estero non esonera dal pagamento del canone tv se sono presenti apparecchi televisivi all’interno dell’abitazione situata in Italia.

 

Titolari di B&B

 

La detenzione di un apparecchio televisivo fuori dall’ambito familiare comporta l’obbligo di stipulare un canone speciale. Pertanto, in tutti quei casi in cui l’apparecchio sia installato in locali che ne permettano la visione anche ai propri clienti, è dovuto non già il canone ordinario, ma quello speciale. Nel caso in esame, considerato che opera la presunzione di detenzione introdotta dalla legge di stabilità 2016 e che il contribuente già paga il canone speciale, lo stesso può presentare la dichiarazione sostitutiva di non detenzione compilando il quadro A.

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