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Canone Rai a 90 euro: e ora il taglio di Renzi mette in agitazione Viale Mazzini

La decisione del premier Matteo Renzi di ridurre il canone Rai, dando così seguito alla promessa fatta lo scorso aprile e più volte rilanciata, ha messo in agitazione i vertici di Viale Mazzini che forse avevano sperato fino all’ultimo in un ripensamento.

Il canone è già stato ridotto da 113 euro agli attuali 100 ma, dal prossimo anno, ha detto il Presidente del Consiglio durante la presentazione della legge di Bilancio 2017, sarà di 90 euro che si pagheranno sempre in bolletta elettriche in dieci mesi, da gennaio a ottobre.

Si tratta solo di 10 euro ma fondamentali per le casse della Rai e per il piano industriale della tv pubblica alla quale sta lavorando il direttore generale Antonio Campo Dall’Orto.

A Viale Mazzini erano convinti che il premier tagliasse il canone di sole 5 euro ma Renzi è andato oltre.

Adesso bisognerà rifare tutti i conti.

Il taglio di 10 euro significa infatti che le entrate saranno ridotte di almeno 100 milioni di euro nel 2017.

Intanto chi non ha ancora ricevuto il canone Rai con la fattura elettrica ha tempo solo fino al 31 ottobre per pagarlo e dovrà farà in un’unica soluzione.

Finora, grazie all’inserimento dell’imposta sulla bolletta della luce, è stato incassato 1 miliardo di euro (dati aggiornati a settembre) come ha riferito il Viceministro all’Economia, Enrico Zanetti, rispondendo al question time in Commissione Finanze della Camera.

Secondo il Ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, l’inserimento del canone nella bolletta permetterà un recupero di evasione per oltre 300-400 milioni di euro all’anno.

“Io credo anche qualche cosa di più”, ha detto il Ministro a Giovanni Minoli su Radio24.

Nel mese di settembre il fabbisogno del settore statale è calato a quota 15,3 miliardi, grazie anche all’introito di circa un miliardo venuto dal pagamento delle le prime rate del canone Rai da parte dei gestori delle utenze elettriche.

Secondo uno studio 2015 di Mediobanca, l’inserimento del canone Rai in bolletta – ipotizzando un calo del tasso di evasione intorno al 5% rispetto al 30,5% attuale – consentirebbe alla televisione pubblica italiana di fatturare oltre 2,8 miliardi di euro quest’anno (2,49 miliardi lo scorso anno).

Secondo le previsioni della Rai, grazie al canone 2016-2018 ci saranno maggiori entrate per 174 milioni di euro su un extra-gettito di 300 milioni dal quale detrarre l’Iva, la tassa di concessione e il prelievo del 5% fissato dalla Legge di Stabilità 2015.

Le famiglie paganti dovrebbero salire da 15,5 a 23 milioni (su 25 milioni di utenze elettriche di prima casa) con un tasso di morosità che dovrebbe crollare dal 27 all’8% delle famiglie con ulteriore riduzione dello 0,5% annuo nel 2017 e nel 2018.

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