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Campioni digitali urbani, selezionate 21 città europee. Spicca l’assenza delle italiane

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Mettere le persone al centro della trasformazione digitale delle città. Questo il senso del nuovo programma di sviluppo urbano “digital orientedche vede la partecipazione di 21 città europee. Ognuna di esse avrà modo di innovare e procedere sulla strada della trasformazione in chiave smart city, partendo proprio dalla qualità della vita dei cittadini e dai servizi ad essi ed alle imprese offerti.

Il programma in questione, annunciato da Bloomberg, si propone di accelerare l’innovazione digitale urbana, offrendo alle città assistenza tecnica esperta, incluso il supporto alla progettazione, per concentrarsi sull’implementazione dei servizi delle amministrazioni pubbliche, rivolti ai residenti per promuovere l’egovernment, e lavorare ad una nuova idea di rapporto tra Pubblica Amministrazione e abitanti di un territorio.

In tutta Europa, le città stanno abbracciando soluzioni tecnologiche innovative per trasformare i servizi pubblici e affrontare sfide complesse”, ha affermato Jorrit de Jong, della Harvard Kennedy School.

Il nuovo programma offre l’opportunità, ai leader delle città, di sviluppare ulteriormente importanti capacità amministrative e di guida – ha precisato de Jong – dalla creazione di team ad alte competenze alla collaborazione tra i dipartimenti, dalla valorizzazione dei dati ad un rapporto più stretto con il mondo della ricerca e universitario, col fine ultime di favorire sempre la trasformazione digitale“.

Città campioni digitali

Le città selezionate sono: Atene, Amsterdam, Berlino, Bratislava, Bruxelles, Budapest, Copenhagen, Dublino, Helsinki, Lubiana, Londra, Madrid, Nicosia, Praga, Riga, Reykjavik, Sofia, Stoccolma, Tallin, Vilnius e Varsavia.

Tutte capitali europee rinomate nel mondo, in molti casi, anche per l’efficienza e la qualità dei servizi offerti. Spicca l’assenza di Roma.

Capitali europee che sono già tra le città leader, a livello globale, quando si tratta di digitalizzare i servizi governativi per migliorare la qualità della vita dei residenti”, ha affermato Andrea Coleman di Bloomberg Philanthropies.

Attraverso questo nuovo programma – ha aggiunto Coleman – speriamo di vedere queste città portare il loro lavoro quotidiano al livello successivo, mettendo le persone al centro della trasformazione digitale, orientando le proprie organizzazioni e condividendo esperienze, conoscenze e buone pratiche con altre città in tutto il mondo”.

Al programma di sviluppo e promozione dei servizi smart city di nuova generazione, che partirà questo mese di gennaio da Londra, daranno il loro contributo la Harvard Business School e la Harvard Kennedy School, con l’obiettivo di rafforzare ed accrescere le competenze digitali sui territori urbani.

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