È online da ieri i il questionario della prima consultazione pubblica nazionale sulla Rai. Per 45 giorni, sul sito www.cambierai.gov.it, gli italiani potranno per la prima volta esprimere la propria opinione sul “servizio pubblico radiofonico, televisivo e multimediale” in vista della nuova Convenzione tra lo Stato e la Rai, in scadenza nel 2016.
In tutto sono 36 le domande che il Ministero dello Sviluppo Economico ha elaborato con la collaborazione tecnica di Istat. I temi spaziano dall’utilizzo delle risorse da canone e pubblicità alle nuove abitudini di consumo dei programmi tv, dalla dimensione internazionale della Rai al rapporto con l’industria dell’audiovisivo, dalla presenza sulle nuove piattaforme all’alfabetizzazione digitale, dall’indipendenza dell’informazione al rapporto con pubblica amministrazione, scuola, mondo del sociale.
Per partecipare alla consultazione basta selezionare la voce “Partecipa al questionario”, disposta in bella evidenza nella parte alta della home page. Subito sotto si possono visionare i “Tavoli tecnici” e i “Riferimenti normativi”.
Insieme con il questionario, infatti, il Mise pubblica sul sito le proposte uscite dai 16 tavoli tecnici convocati il 12 aprile scorso all’Auditorium-Parco della Musica di Roma, distribuiti in 4 macro-aree: Sistema Italia, Industria creativa, Digitale e Società italiana.
Nel complesso una vetrina online per promuovere e rendere accessibile a tutti l’iniziativa del Ministero, con uno stile grafico molto simile ad altri siti governativi, nei colori, nella disposizione dei contenuti, nei caratteri usati, in cui è evidente un orientamento deciso verso chi naviga internet da rete mobile.
Per il resto, i contenuti sono piuttosto semplici, ben presentati, facili da raggiungere e consultare. Il questionario è rapido, comprensibile a tutti, sia nella registrazione, sia nelle risposte. Mancano però, tra le altre cose, i riferimenti alla comunicazione sociale, la possibilità di condividere il questionario e l’offerta di supporto multimediale alla lettura, ma la natura della piattaforma è piuttosto esplicita e con essa gli obiettivi dell’operazione ministeriale.
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