La lotta alla pirateria audiovisiva nel mondo del calcio si combatte anche con le collaborazioni tra associazioni di categoria e autorità nazionali. Un esempio di questa cooperazione per la tutela della proprietà intellettuale è l’oscuramento di siti web a livello transfrontaliero in Europa.
LaLiga spagnola ha ottenuto il blocco di cinque siti tramite istanza presentata all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM). Siti che potevano contare su un consistente traffico anche nel nostro Paese, con un milione di visite al mese.
“Questo nuovo risultato in Italia è lo specchio della costanza e dell’impegno in rete con le autorità locali, la Lega di Serie A sta svolgendo un ottimo lavoro nel paese da diverso tempo e ci ha anche aiutato in questo scenario. Il successo è che ci sia meno pirateria e che questi diritti continuino ad essere riconosciuti a livello mondiale”, ha dichiarato Juan José Rotger, Global Content Protection Manager di LaLiga.
Su questa azione abbiamo sentito il parere di Federico Bagnoli Rossi, Segretario Generale FAPAV (Federazione per la Tutela dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali).
Key4biz. Chiusi 5 siti web pirata. LaLiga spagnola chiede all’Agcom di intervenire per proteggere i propri contenuti. Un importante momento di cooperazione e di fronte unico contro gli illeciti. Si può parlare di best practice a livello europeo?
Federico Bagnoli Rossi. Il Regolamento AGCOM rappresenta una risposta concreta ed efficace alla pirateria audiovisiva. Uno strumento snello e tempestivo che consente in tempi rapidi di bloccare un sito pirata. Nel 2020, ad esempio, siamo riusciti ad ottenere, su istanza FAPAV, il blocco di 376 siti illeciti. Il fatto che anche realtà estere si rivolgano all’Autorità per tutelare i propri diritti è ulteriore conferma del valore di questo strumento, ormai riconosciuto a livello internazionale.
Key4biz. Non solo una vittoria de LaLiga, ma di tutto il mondo dell’audiovisivo sportivo. Quali sono i vantaggi anche per la nostra industria?
Federico Bagnoli Rossi. È ormai sotto gli occhi di tutti la natura senza frontiere del fenomeno pirateria, che ha assunto sempre più i connotati della criminalità informatica. Stiamo parlando di un vero e proprio business illecito altamente remunerativo, gestito a livello internazionale, e per il cui contrasto è sempre più necessario porre in essere collaborazioni con le autorità competenti degli altri Paesi e incentivare accordi e sinergie con tutti quei soggetti che operano a vario titolo sul web.
Key4biz. Possiamo quantificare il danno economico apportato dai gruppi criminali al settore?
Federico Bagnoli Rossi. Secondo i dati della nostra ultima ricerca condotta da IPSOS è di oltre 1 miliardo di euro la stima del fatturato perso da tutti i settori economici italiani a causa della pirateria. Sono invece 5.900 i posti di lavoro a rischio mentre il danno al PIL è di circa 450 milioni di euro. La pirateria sportiva in particolare risulta negli ultimi anni in crescita sia in termini di incidenza (dal 7% del 2017 al 10% del 2019), sia in termini di atti complessivi (circa 31 milioni nel 2019, +38% vs 2018), con una media di 5,9 atti per pirata rispetto ai 4,8 dell’anno precedente.