Il calcio è da sempre un grosso mercato per l’economia italiana. La nuova conferma arriva dal primo report ‘Il Conto economico del calcio italiano’ presentato stamani dalla Figc presso la Camera dei Deputati.
L’analisi, sviluppata in collaborazione con Deloitte, prende a oggetto la stagione calcistica 2014/15.
Informazioni molto interessanti che vengono presentate mentre a livello globale viene lanciato l’allarme pirateria per le partite di calcio in tv: solo nel mese di ottobre gli ascolti della Premier League sono scesi del 19%.
Dati che aprono uno spaccato su un mondo trainato dai grossi introiti dei diritti tv e dai grossi investimenti fatti dai broadcaster per assicurarseli.
Costi che fanno poi lievitare i pacchetti degli abbonamenti e impattano quindi sulle tasche dei consumatori che sempre di più si rivolgono alle offerte pirata con grave danno economia per l’economia del settore.
Dai dati presentati oggi alla Camera emerge che il sistema calcio italiano conta per l’11% del Pil del football mondiale con un fatturato di 3,7 miliardi di euro ma è in perdita di 526 milioni.
I campionati professionistici incidono per il 70% dei ricavi totali per un equivalente di quasi 2,6 miliardi di euro. Quelli dilettantistici e giovanili invece incidono a sorpresa per ben il 24% con un dato pari a quasi un miliardo di euro (913,3 milioni).
I ricavi netti di Figc e Leghe calcistiche presentano un’incidenza pari rispettivamente a 4% (153,5 milioni di euro) e al 2% (68 milioni).
Per il dg della Federcalcio, Michele Uva, “il calcio per l’Italia e gli italiani non è solo passione, ma anche un importante volano di crescita economica, sociale e occupazionale”.
“Il report che presentiamo oggi – ha aggiunto – rappresenta un unicum a livello internazionale e il primo passo di un nuovo filone di analisi, che nei prossimi anni permetterà di trattare anche il tema dell’indotto economico generato dal calcio all’interno del Sistema Italia”.
Il presidente della Figc, Carlo Tavecchio, ha indicato che “Il calcio è un gioco che inevitabilmente ha situazioni collaterali che incidono sul sistema economico, sociale ed etico del Paese. Più aggiungiamo stelle alla nostra insegna e più diventiamo nel mondo un elemento di riferimento. Oggi l’Italia si presenta nel contesto calcistico internazionale come nazione importante”.
Il nostro Paese è anche tra quelli dove in Europa si spende di più per acquistare i diritti tv di trasmissione del calcio.
Un business considerevole che minacciato oggi sempre più dai servizi streaming pirata come rivela il nuovo report di BI Intelligence che fa il punto sui servizi online illegali che offrono i principali match.
La preoccupazione è notevole tra i broadcaster perché acquistare i diritti tv costa sempre di più.
Negli ultimi 15 anni i prezzi sono saliti alle stelle.
Secondo uno studio del Consiglio superiore dell’audiovisivo (CSA) di giugno, la Premier League costa ai canali britannici 1,2 miliardi, la Serie A alle tv italiane circa 900 milioni, la Bundesliga ai tedeschi 630 milioni, la Liga agli spagnoli 680 milioni. Solo dopo arriva la Ligue 1 per la quale le tv francesi spendono 608 milioni.