Il 2016 sarà l’ultimo anno in cui i viaggiatori europei saranno gravati dai costi del roaming, ossia il sovrapprezzo applicato quando si usa il cellulare all’estero per chiamare, ricevere telefonate, sms e usare internet.
Le tariffe di roaming, che già hanno subito un taglio graduale nel corso degli ultimi anni, grazie alla cosiddetta ‘eurotariffa’, introdotta dalla Commissione europea per combattere il cosiddetto ‘shock da bolletta’, saranno infatti abolite da giugno 2017, quando il prezzo pagato all’estero per usare il cellulare corrisponderà a quello nazionale.
Al momento, le tariffe per le chiamate in uscita (al minuto) si attestano a € 0,19; quelle per le chiamate in entrata (al minuto) a € 0,05; i messaggi in uscita costano € 0,06 per sms e il collegamento online costa € 0,20 a MB.
A partire dal 30 aprile 2016 ad un tetto massimo di 0,05 centesimi al minuto per le chiamate, 0,02 centesimi per gli Sms e 0,05 centesimi per megabyte (Iva esclusa); uno sconto, calcola la Commissione europea – del 75% rispetto alle tariffe attualmente in vigore nella Ue.
Un po’ di storia.
La questione dell’iniquità dei costi del roaming è approdata al Parlamento europeo per la prima volta nel 2004, anche se già nel 2002, l’allora Commissario antitrust Mario Monti aveva definito una priorità l’abbattimento dei costi eccessivi del roaming, affermando che la Commissione intendeva intraprendere un’azione concreta.
Nel 2005, quindi, viene creato un sito web per aiutare i consumatori ad ottenere tariffe migliori per l’utilizzo del telefono cellulare all’estero.
La Ue sperava di ottenere risultati attraverso la moral suasion, ma rendendosi conto che, nonostante i diversi richiami e le iniziative intraprese a livello europeo, le tariffe di roaming continuavano a rimanere ancora irragionevolmente alte, l’allora Commissario europeo ai media e alla società dell’informazione Viviane Reding decise passare all’azione, chiedendo ai suoi collaboratori di cominciare a lavorare a un progetto di regolamentazione del settore, entrato in vigore nel 2007 quando il regolamento europeo sul roaming è diventato legge vincolante in tutti gli Stati membri, tra le proteste degli operatori mobili.
Il regolamento europeo ha portato, a oggi, a risparmi dell’80% sui costi delle chiamate e degli sms e dei dati. Il roaming dati costa oggi il 91% in meno rispetto al 2007: risparmi che hanno fatto decollare il mercato dei dati in roaming, che ha registrato in 7 anni un aumento del 630%.
Gli operatori protestano, ma alla lunga ci guadagneranno
Secondo gli analisti di Juniper Research, nel 2017 i ricavi del roaming in Europa subiranno un calo del 28%. Un declino inevitabile che dimostra, peraltro, il livello di ricarico praticato dalle telco, ma considerato inaccettabile dalle autorità europee.
Senza contare che, notano gli analisti, la scomparsa degli introiti del roaming sarà via via compensata dal maggior uso del cellulare da parte degli utenti in viaggio, i quali prima, invece, non lo usavano per paura del prosciugamento del credito.