DVB-T2

Bussone (Uncem): 10 milioni di euro alle comunità montane per installare tivùsat

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Il presidente dell'Unione nazionale comuni e comunità enti montani: “Dobbiamo spiegare ai cittadini che per vedere la tv devono salire a bordo della piattaforma satellitare tivùsat”.

Dieci milioni per consentire a molte comunità montane di riaccendere la tv salendo a bordo di tivùsat, la piattaforma satellitare gratuita visibile in ogni parte del Paese con un bouquet di 180 canali, di cui oltre 60 in Hd e 4K.

A chiederli al governo, e in particolare al ministero dello Sviluppo, è Marco Bussone, presidente dell’Unione nazionale comuni e comunità enti montani che rappresenta 3.800 comuni con una popolazione stimata tra gli otto e i dieci milioni di persone.

Da quelle parti, infatti, il refaming delle frequenze e l’attivazione della codifica Mpeg-4 stanno creando parecchi grattacapi. Bussone spiega che sono “almeno 500 i comuni con problemi di ricezione parziale o totale, per una popolazione coinvolta di oltre due milioni di persone”.

 “Abbiamo sempre avuto comuni proprietari degli impianti di ritrasmissione del segnale tv. Questi impianti – sottolinea Bussone – ora devono essere adeguati per un costo che varia dai tremila e ai seimila euro ciascuno. Ma non essendo stati previsti fondi in questo switch off a sostegno dei comuni, gli impianti sono stati spenti. E poi c’è la carenza di frequenze”.

A chi vi siete rivolti? “Abbiamo fatto una serie di riunioni col Mise e la soluzione che viene prospettata è che gli impianti verranno spenti, che non ci sono soluzioni e che dobbiamo spiegare ai cittadini che per vedere la tv devono salire a bordo della piattaforma satellitare tivùsat”. “Serve uno stanziamento ad hoc di dieci milioni di euro. Sarebbe più che sufficiente a finanziare voucher da quantificare in accordo con le istituzioni”.

“Resta il problema delle emittenti locali e regionali – la chiosa di Bussone – che non possono essere abbandonate e soccombere”. Sta immaginando un sostegno economico anche per questi editori? “Serve un tavolo con Agcom, Confindustria Radio Tv e Mise che faccia rientrare in questo percorso anche le emittenti locali”. (ANSA).

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