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Buono mobilità. Clic day, Spid ed attacco hacker, ecco le 3 cause del disastro dell’erogazione

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Non hanno retto al carico di 25 clic al secondo i provider SPID, Poste italiane e Sielte, e poi ci sono stati due attacchi haker, di tipo DDoS (Distributed Denial of Service): il primo alle 9, all’inizio dell’erogazione e il secondo alle 9:30. Queste le due delle principali cause, ieri, degli enormi disagi ai cittadini per l’erogazione del buono mobilità, ci racconta una fonte vicina alla piattaforma.

Alcuni problemi sono stati riscontrati anche dagli utenti Spid di InfoCert.

I due attacchi hacker

“Praticamente, i due attacchi hacker hanno inondato di finte richieste la homepage del sito ‘www.buonomobilita.it‘ facendo cadere i server, ecco perché all’inizio il sito non era raggiungibile. Poi il provider Fastweb ha individuato gli Ip sorgenti dell’attacco e li ha bloccati”, ci viene raccontato.

Il terzo grave errore, questa volta non di natura informatica, è la scelta della coda: di mettere in attesa gli utenti prima di poter compilare la domanda. Ieri si è giunti fino a 5 ore di attesa per un totale di oltre 400mila persone in “fila”. 

Gli errori politici del ministero dell’Ambiente e del ministro Sergio Costa

La colpa di questo errore politico è da attribuire al ministero dell’Ambiente e al ministro Sergio Costa che hanno scelto la modalità della sala d’attesa, della coda e del clic day. “Il sistema della sala d’attesa e della coda è stato scelto dal ministero”, ci spiega ancora la fonte, aggiungendo “il lavoro e la gestione di Sogei inizia da quando si accede con lo SPID”.

Siamo riusciti a generare il buono con facilità questa mattina con lo SPID di Poste italiane

Mentre scriviamo questa mattina, siamo riusciti ad accedere al sito www.buonomobilita.it alle ore 7 senza problemi, abbiamo atteso una decina di minuti in coda, abbiamo fatto l’accesso con lo SPID di Poste italiane e siamo riusciti a generare un buono.

Intorno alle ore 11 il fondo di 215 milioni è terminato.

Si legge ora sul sito: “

Il Ministero dell’Ambiente è impegnato nel reperire ulteriori risorse da appostare per l’annualità 2020 del Programma sperimentale buono mobilità. 

Pertanto, quanti abbiano effettuato acquisti di beni e servizi incentivati dal Programma tra il 4 maggio 2020 e il 2 novembre 2020 e non abbiano ottenuto il rimborso per mancanza di risorse, sono invitati a conservare i relativi documenti contabili“.

Staremo a vedere. Quello che è certo sono gli errori informatici in questa vicenda e quelli politici del Governo, che ha puntato tutto sullo SPID senza accertarsi prima della resilienza dei server di chi eroga l’identità digitale. E poi perché non consentire anche l’accesso con la Carta d’identità elettronica? La CIE è nelle tasche di 17,6 milioni di cittadini italiani.

Per l’erogazione dei prossimi bonus non è possibile più snobbare la CIE. 

E poi basta clic day. Meglio una lotteria. Meglio affidarsi alla sorte che sperare in una pubblica amministrazione digitale efficiente, facile e semplice.

  • Aggiornamento:
    InfoCert ci fa sapere che “non è stata verificata alcuna interruzione del proprio servizio SPID utilizzato per accedere alla piattaforma www.buonomobilita.it”. Come confermano su Twitter anche alcuni suoi utenti.

“I già clienti InfoCert non hanno avuto nessun tipo di problema ad accedere al portale buonomobilita.it attraverso lo SPID di InfoCert. L’unico sovraccarico registrato dai sistemi InfoCert è stato relativo all’attivazione di nuovi clienti per installare e attivare l’APP InfoCertID, necessaria per accedere a SPID. Tra le 9.30 e le 10.00 di martedì è stato registrato un picco anomalo di richieste di attivazione dell’App InfoCert ID con un temporaneo rallentamento dei sistemi, rapidamente e brillantemente gestito dalla struttura tecnica dedicata”, ci ha spiegato Carmine Auletta, Chief Innovation & Strategy Officer di InfoCert – Tinexta Group.

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