Le scuole ormai hanno riaperto da qualche settimana ed i ragazzi sono tornati in classe. Alcuni contenti di rincontrare amici e professori, altri però con la paura di trascorre un altro anno a scuola con i propri “persecutori”. Per bullismo s’intende la messa in atto da parte del bullo di comportamenti prevaricatori, aggressivi o violenti che hanno la finalità d’intimidire soggetti più deboli, in genere i compagni di classe. Il fenomeno del bullismo ormai è abbastanza conosciuto, ma non per questo riesce ad essere prevenuto ed arginato da insegnanti e/o genitori. Il bullismo può essere considerato un fenomeno trasversale poiché non tiene in considerazione né le classi sociali, né il genere né l’età. Si manifesta in molteplici modi differenti e si presta ad essere interpretato come una sanzione del gruppo verso la diversità. Non va sottovalutato poiché può avere delle serie conseguenze psico-fisiche sia sulle vittime sia sul bullo stesso. E’ per questo motivo che è necessario mettere in campo delle iniziative in grado di frenare questo fenomeno. Queste modalità di risposta devono:
- conoscere il fenomeno e dare il giusto valore ai comportamenti prepotenti,
- rilevarlo e portarlo allo scoperto nelle situazioni nascoste,
- fermare gli episodi nel preciso momento in cui si manifestano e cercare di capirne le cause,
- supportare e sostenere prioritariamente le vittime, ma anche il bullo,
- favorire un clima di chiarezza tra insegnanti, genitori e ragazzi.
E’ bene che i genitori si sforzino di accogliere i propri figli facendoli sentire protetti pur non perdendo la loro autorevolezza. Il loro compito, infatti, è quello d’insegnare ai propri figli dei validi modelli di riferimento in modo che li possano imitare.