Usa-Russia, bufera negli Usa dopo il vertice Trump-Putin
17 lug 11:11 – (Agenzia Nova) – Le dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti Donald Trump durante la conferenza stampa congiunta con il presidente russo Vladimir Putin, a margine del vertice di ieri, hanno innescato una furiosa reazione da parte del circolo mediatico e di parte della politica statunitense, con accuse di “tradimento” rivolte a Trump e addirittura inviti via social alla creazione di governi ombra o militari per rimuovere il presidente dalla Casa Bianca. Le parole di Trump, che ha ribadito la sfiducia nelle ricostruzioni dell’intelligence Usa in merito alle interferenze russe nelle elezioni presidenziali del 2016, hanno provocato forti malumori anche da parte di diversi parlamentari repubblicani, perlopiu’ deputati e senatori che non ripresenteranno la loro candidatura alle elezioni di medio termine. Il senatore John McCain ha espresso la piu’ forte critica a Trump, descrivendo quanto detto dal presidente come “una delle piu’ vergognose interpretazioni in memoria di un presidente americano”. Durante la conferenza stampa con Putin, Trump ha nuovamente attaccato l’inchiesta guidata dal procuratore speciale Robert Mueller definendola “un disastro per il nostro paese” e ribadendo che ad oggi non esiste alcuna prova della presunta collusione tra la sua campagna elettorale e il governo russo. Citando i risultati delle agenzie di intelligence statunitensi e della Commissione della Camera, il leader repubblicano della Camera Paul D. Ryan, anch’egli prossimo al ritiro, ha dichiarato che “non c’e’ dubbio” che la Russia abbia interferito nelle elezioni presidenziali del 2016 e che questa continua a lavorare contro la democrazia negli Stati Uniti e in tutto il mondo. “Il presidente dovrebbe prendere atto che la Russia non e’ un nostro alleato”, ha detto Ryan. Diversi altri parlamentari del Grand old party (Gop) che lasceranno il Congresso l’anno prossimo hanno criticato Trump. Il senatore Jeff Flake e’ stato tra i primi ad intervenire, definendo “vergognoso” l’esibizione del presidente ad Helsinki. “Non avrei mai pensato di vedere il nostro presidente sul palco con il presidente russo e dare la colpa agli Stati Uniti per l’aggressione russa”, ha twittato. Il senatore Bob Corker che ha rinfacciato al presidente di “averci fatto passare per dei polli mentre Putin mangia caviale sull’aereo”.
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Colombia, secondo la stampa i guerriglieri sarebbero al lavoro per ricostruire le Farc
17 lug 11:11 – (Agenzia Nova) – Nel profondo della selva colombiana si starebbe lavorando alla ricostruzione delle Forze armate rivoluzionarie della Colombia, la guerriglia piu’ antica e – un tempo – piu’ temuta d’America. Lo scrive la rivista “Semana” in un articolo costruito sulle tracce di tre elementi delle Farc che non hanno aderito agli accordi di pace stretti col governo di Juan Manuel Santos a fine 2016. Un progetto che secondo i militari e’ comunque lontano dall’essere portato a compimento. “Nel cuore della selva del Guaviare”, provincia meridionale del paese, “si sta cucinando un piano per ricostruire le Farc”, scrive il settimanale. Gener Garcia Molina, conosciuto col nomignolo di “John 40”, Miguel Botache, “Gentil Duarte”, ed Edgar Salgado, alias “Rodrigo Cadete”, sarebbero al lavoro gia’ da tre anni e mezzo raccogliendo fondi e battendo la provincia per reclutare nuova manovalanza. L’organizzazione avrebbe anche messo in agenda una data per la ricostituzione ufficiale del movimento.
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Ue e Giappone sottoscrivono “il piu’ vasto accordo commerciale” mai negoziato dall’Unione europea
17 lug 11:11 – (Agenzia Nova) – Tokyo ospita oggi il vertice per la firma dell’accordo di partenariato economico (Epa) tra Unione europea e Giappone. La firma dell’accordo, inizialmente prevista l’11 luglio scorso a Bruxelles, era stata rinviata a causa dell’alluvione che ha colpito il Giappone Occidentale, costringendo il premier Shinzo Abe a rinviare i suoi impegni internazionali. All’incontro di oggi presenziano il presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk e il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker. L’accordo di partenariato Ue-Giappone riafferma l’importanza di un commercio libero, equo e basato sulle regole, in quanto strumento importante per la creazione di lavoro e per promuovere la prosperita’. L’accordo firmato a Tokyo questo pomeriggio e’ “il piu’ vasto mai negoziato dall’Unione europea”. Lo ha dichiarato il portavoce della Commissione Ue, Matrgaritis Schinas, alla vigilia dell’incontro di oggi. L’accordo, negoziato per anni da Bruxelles e Tokyo, “creera’ una zona di libero scambio estera a quasi un terzo del Pil mondiale”, ha dichiarato il funzionario. L’Ue, che collettivamente e’ il piu’ grande mercato al mondo, con 28 paesi e circa mezzo miliardo di persone, sta rafforzando le proprie alleanze commerciali in un momento di tensione con gli Stati Uniti del presidente Donald Trump. L’accordo Ue-Giappone, ha detto Schinas a questo proposito, “inviera’ un segnale forte al mondo intero” in risposta al protezionismo statunitense.
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Spagna, il governo Sanchez concede ai migranti libero accesso alla sanita’ pubblica
17 lug 11:11 – (Agenzia Nova) – Il governo spagnolo di Pedro Sanchez concede ai migranti libero accesso alla sanita’ pubblica. Secondo il quotidiano “El Pais”, che ha avuto accesso alla bozza del decreto legge che il ministero della Sanita’ ha inviato alle Comunita’ autonome, i migranti che giungono in Spagna potranno usufruire dei servizi sanitari e delle medicine sovvenzionate senza alcun tipo di obbligo. Il testo del dicastero diretto da Carmen Monton svincola dalla necessita’ di avere un tesserino sanitario (che in Spagna si ottiene solo con un contratto di lavoro) e dal requisito, prima vincolante, dell’iscrizione all’anagrafe. La parola spetta ora alle Comunita’ che dovranno stabilire quale sia la documentazione da richiedere. L’intervento dell’esecutivo Sanchez corregge il decreto legge varato nell’aprile 2012, con cui l’allora premier Mariano Rajoy lascio’, di fatto, i migranti irregolari senza assistenza sanitaria.
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Francia, l’Assemblea vota la possibilita’ per il presidente di assistere al dibattito del Congresso
17 lug 11:11 – (Agenzia Nova) – L’Assemblea nazionale francese ha votato questa notte in merito alla possibilita’ da parte del presidente della Repubblica di assistere al dibattito del Congresso dopo il suo intervento. Lo riportano i quotidiani, spiegando che il cambiamento prevede la soppressione della formula “al di fuori della sua presenza” contenuta nell’articolo 18 della Costituzione. In occasione del suo ultimo discorso davanti alle camere riunite, il presidente Macron aveva chiesto di deporre un emendamento al progetto di legge costituzionale che gli permetta di “restare” e di “rispondere”. L’opposizione ha protestato puntando il dito contro il partito presidenziale della Re’publique en marche. La destra e la sinistra hanno criticato le posizioni della maggioranza parlamentare ricordando che aveva votato contro proposte simili lo scorso 28 giugno. “Avete votato contro questi emendamenti in commissione e adesso li sostenete perche’ il presidente vi ha fischiato” ha detto il deputato Damien Di Filippo, del gruppo dei Repubblicani. Il gruppo della France Insoumise ha parlato di una “scenografia autoritaria”, mentre i comunisti hanno evocato una minaccia “alla separazione dei poteri.
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Francia, il presidente Macron incontra le parti sociali
17 lug 11:11 – (Agenzia Nova) – Il presidente francese, Emmanuel Macron, riceve oggi all’Eliseo i rappresentanti di organizzazioni padronali e sindacali per “riallacciare” i rapporti con le parti sociali. Lo riferisce la stampa francese, spiegando che il capo dello Stato e’ spesso rimproverato di non prendere in considerazione le richieste provenienti dai vari settori. Fonti vicine al presidente spiegano che questo vertice permettera’ di stabilire un “panorama delle riforme sociali del futuro”. “Si sente il bisogno di discussioni con i sindacati e di visioni condivise. Vogliamo anche parlare delle nuove forme di lavoro” affermano dal Medef, l’equivalente della Confindustria in Francia. Sindacati e rappresentanti del mondo imprenditoriali vogliono risposte da parte di Macron sulla metodologia che verra’ applicata dall’esecutivo per portare avanti le riforme. Sindacati e organizzazioni padronali si sono gia’ riuniti mercoledi’ per discutere in vista dell’appuntamento di oggi. L’Eliseo ha giustificato il fatto che l’incontro avverra’ a porte chiuse sottolineando “la necessita’ di far passare un messaggio di mobilitazione affinche’ le organizzazioni sindacali e padronali utilizzino questi strumenti per far vivere il dialogo sociale”. “Non so cosa voglia dire” ha affermato Jean Michel Pottier, della confederazione delle piccole e medie imprese, secondo il quale bisogna “rispettare gli accordi firmati”.
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Germania-Usa, ministro Esteri Maas: “non posso piu’ contare sulla Casa Bianca”
17 lug 11:11 – (Agenzia Nova) – Il primo vertice tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e quello russo Vladimir Putin a Helsinki era atteso con impazienza. Prima ancora dell’incontro, il ministro degli Esteri tedesco, il socialdemocratico Heiko Maas, ha criticato Washington: “Non possiamo piu’ fare affidamento sulla Casa Bianca senza riserve”, ha dichiarato alla “Westdeutsche Allgemeine Zeitung”, commentando i recenti attacchi di Trump nei confronti dell’Unione Europea. Il presidente degli Stati Uniti ha recentemente descritto la Ue come un “avversario” del suo paese in un’intervista. Secondo Maas, la dichiarazione del presidente “purtroppo mostra ancora una volta quanto e’ vasto l’Atlantico politico da quando Donald Trump e’ in carica”. Anche il ministro degli Esteri lussemburghese Jean Asselborn ha espresso irritazione per l’imprevedibilita’ di Trump: “Non e’ possibile che all’improvviso i cinesi e i russi siano concorrenti e che i nemici (degli Usa) siano in Europa”, ha affermato durante l’incontro con i suoi colleghi europei. Prima dell’incontro con Putin Trump aveva twittato circa i cattivi rapporti fra Usa e Russia. Tuttavia Berlino valuta positivamente l’incontro, come dichiarato dal portavoce del governo tedesco Steffen Seibert; questi ha ribadito il fatto che il cancelliere, la cristiano democratica Angela Merkel, resta convinto dell’essenzialita’ dell’alleanza con gli Stati Uniti. A prescindere dai risultati dell’incontro a Helsinki, il ministro degli Esteri Maas ha chiesto all’Unione europea di rimanere unita per preservare la partnership con gli Stati Uniti.
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Germania, “Handelsblatt”: “Quando parla Jens Weidmann le sfumature sono importanti”
17 lug 11:11 – (Agenzia Nova) – Quando parla Jens Weidmann, l’Europa si ferma. Il presidente della Bundesbank, si legge oggi su un articolo di “Handelsblatt”, e’ considerato il candidato alla successione di Mario Draghi, il capo della Banca centrale europea (Bce), il cui mandato scadra’ tra poco piu’ di un anno. Pertanto provoca abbastanza scalpore il fatto che Weidmann avverta i politici berlinesi circa un rallentamento dell’economia e circa il fatto che la Bce non potrebbe, a causa dei bassi tassi di interesse, contrastare efficacemente una eventuale recessione. In questo caso dovrebbe intervenire la politica fiscale. Tutti nella Bce sono preoccupati per la disputa commerciale e si sentono un insicuri per via degli attacchi perenni del presidente degli Stati Uniti Donald Trump all’Unione Europea. E lo stesso Draghi chiede da anni che la politica fiscale faccia la sua parte per mantenere l’economia in corso e non lasciare questo compito alla sola Banca centrale. Fin qui c’e’ unita’. La differenza principale e’ che Draghi ha recentemente definito gli acquisti obbligazionari uno “strumento normale” di politica monetaria. Per lui sarebbe ipotizzabile comprarne di piu’ in caso di recessione, il che, naturalmente, si scontrerebbe con limiti pratici, perche’ il mercato dei capitali europeo non produce tanto quanto quello americano. La Bce potrebbe, tuttavia, almeno a livello dimostrativo, continuare con il supporto dei titoli in scadenza per un lungo periodo. La Bundesbank vede questi acquisti in modo molto critico e li accetta come misure di emergenza. Questa e’ la sfumatura chiave: Weidmann non puo’ annunciare da questo atteggiamento che la Bce abbia ancora le risorse per combattere la prossima recessione. Francois Villeroy de Galhau, capo della Banca centrale francese e possibile concorrente di Weidmann alla successione di Draghi, ha recentemente fatto commenti evasivi in proposito. Inoltre non e’ compito della Bce mantenere l’unione monetaria.
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La Bce apre la caccia al nuovo capo della vigilanza bancaria dell’eurozona
17 lug 11:11 – (Agenzia Nova) – La Banca centrale europea ha avviato la caccia per ricoprire uno dei piu’ importanti incarichi finanziari dell’eurozona, il capo della vigilanza bancaria: lo scrive oggi martedi’ 17 luglio il quotidiano economico britannico “The Financial Times”, annotando che la francese Danie’le Nouy sta per arrivare alla fine del suo mandato alla guida del Meccanismo di supervisione unica (Ssm), l’organismo di controllo creato dalla Bce in seguito alle crisi finanziarie. In effetti proprio ieri lunedi’ 16 la Bce ha pubblicato sul suo sito web il bando di concorso per l’assunzione del capo del Ssm: il candidato ideale indicato deve essere un cittadino Ue, deve saper parlare fluentemente l’inglese ed altre lingue europee e deve avere una “riconosciuta notevole esperienza in materia bancaria e finanziaria”; aldila’ pero’ del bando pubblicato, secondo il “Financial Times” e’ assai probabile che il futuro capo della vigilanza bancaria europea sara’ scelto nel ristretto circolo dei supervisori europei. Dopo aver sottolineato che la scelta del nuovo capo del Ssm non puo’ comunque essere rescissa dalla successione alla guida stessa della Bce, il cui presidente Mario Draghi arrivera’ a sua volta a fine mandato nell’autunno 2019, il quotidiano economico britannico focalizza il suo articolo sull’attivita’ svolta finora dal Ssm e prova a delineare il profilo del successore della Nouy. A tale proposito il giornale della City di Londra sostiene che tra i possibili candidati ci sono due italiani: Andrea Enria, il capo dell’Autorita’ bancaria europea, l’organismo che tra le altre cose conduce i periodici “stress test” sulla solidita’ delle banche dell’Unione Europea; ed Ignazio Angeloni, ce e’ gia’ stato membro del consiglio di supervisione del Ssm. Secondo il “Financial Times”, la scelta di un italiano potrebbe porre rimedio ai danni causati alla credibilita’ dello stesso SSM dalle ripetute polemiche passate con i governi di Roma, che hanno imputato all’organismo europeo di supervisione bancaria una scarsa conoscenza del funzionamento degli istituti di credito della Penisola e lo hanno accusato di privilegiare l’imposizione di regole “tecnocratiche” avulse dal contesto economico dei singoli paesi. Meno forti sarebbero, sempre secondo il “Financial Times”, le possibili candidature dell’attuale vice governatrice della Banca d’Irlanda, Sharon Donnery, la cui strada sarebbe sbarrata dalla possibilita’ che il suo stesso capo, il governatore Philip Lane, diventi il capo economista della Bce gia’ questa estate in sostituzione del belga Peter Praet. Per motivi analoghi, secondo il giornale britannico, sarebbe debole la candidatura della tedesca Sabine Lautenschlager, la attuale vice della Nouy: la sua nomina alla guida del Ssm infatti impedirebbe al presidente della Bundesbank Jens Weidmann di andare a prendere il posto di Draghi l’anno prossimo; e non c’e’ dubbio che quello sia l’incarico a cui la Germania punta davvero.
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L’Italia canta vittoria nello scontro sui migranti
17 lug 11:11 – (Agenzia Nova) – L’Italia canta vittoria dopo che cinque paesi europei si sono detti disposti ad accogliere i 450 migranti a cui il governo italiano aveva impedito lo sbarco: lo scrive sul quotidiano britannico “The Times” il corrispondente da Roma, Tom Kington, riferendo che alla fine ieri lunedi’ 16 luglio ai migranti e’ stato consentito di sbarcare nel porto di Pozzallo, in Sicilia, dalle due navi militari che li avevano raccolti in mare; ma questo solo dopo che Francia, Spagna, Germania, Malta e Portogallo avevano accolto la richiesta italiana di dare loro una nuova sistemazione. “La fermezza e la coerenza pagano”, ha scritto sul suo account Twitter il ministro dell’Interno italiano Matteo Salvini, che aveva esortato l’Unione Europea a non lasciare sola l’Italia ad affrontare il flusso di migranti in arrivo su barconi partiti dalla Libia: i paesi che hanno offerto accoglienza, secondo Salvini, “si sono svegliati da un lungo sonno”. Tuttavia, nota il “Times”, i paesi dell’Europa dell’Est hanno rifiutatodi partecipare a questa condivisione del peso dell’accoglienza; e la Repubbica Ceca ha definito il piano di distribuzione di questi migranti come una “strada verso l’inferno”, che non fara’ altro che incoraggiare il traffico di esseri umani. In risposta lo stesso Salvini sempre ieri ha detto che la Libia dovrebbe essere dichiarata “porto sicuro”, allo scopo di permettere alle navi militari Ue di riportare li’ i migranti raccolti in mare; e questo, commenta il giornale inglese, nonostante le notizie di torture, stupri e ricatti a cui gli immigrati sono sottoposti nel paese nordafricano. “Questo e’ l’unico modo per fermare il traffico di esseri umani”, ha detto il ministro italiano; che ha anche accusato l’Europa di “ipocrisia”, perche’ finanzia i guardiacoste libici per rimandare indietro i barconi dei migranti, ma poi rifiuta di dichiarare “porto sicuro” la Libia.
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