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BT-EE: Ok dell’Antitrust UK alla mega acquisizione

Via libera dall’antitrust britannico all’acquisizione di EE da parte dell’ex monopolista BT. Dall’operazione da 12,5 miliardi di sterline nascerà il principale operatore britannico.

L’antitrust britannico ha evidenziato che l’unione tra i due gruppi non creerà problemi di concorrenza o ripercussioni negative sul versante dei consumatori, visto che si tratta di operatori attivi in aree diverse del mercato, BT nel fisso e EE nel mobile.

Il via libera arriva dunque senza sostanziali misure vincolanti come richiesto dai concorrenti per timore della nascita di un nuovo monopolio nel mercato delle tlc.

EE – joint venture creata da Orange e Deutsche Telekom – è il principale operatore mobile britannico e porta in ‘dote’ 25 milioni di clienti e una quota di mercato di circa il 30%.

BT, dal canto suo, torna così nella telefonia mobile, da cui era uscita nel 2001 con lo spin off di O2 – allora Cellnet – nell’ambito di un piano di risanamento del debito. La società venne in seguito acquisita da Telefonica per 17,7 miliardi di sterline.

L’operazione si inserisce nella strategia di BT, incentrata sull’offerta di pacchetti ‘quad play’, che includono servizi di telefonia fissa e mobile, TV e banda larga, per competere con i rivali Virgin Media e Sky.

In un mercato già altamente competitivo, la combinazione tra BT ed EE darà “nuovo impulso agli investimenti e all’innovazione”, ha affermato il Ceo di BT, Gavin Patterson.

In seguito al completamento della vendita, previsto per il 29 gennaio, Deutsche Telekom e Orange diventeranno azionisti di BT. Deutsche Telekom otterrà una quota del 12% in BT (diventando così il primo azionista) incassando anche un posto nel board riservato, al Ceo Tim Höttges. Orange si ‘accontenterà’ invece di una quota del 4%.

EE sarà gestita in una divisione separate all’interno di BT e sarà guidata dall’attuale chief commercial officer Marc Allera.

All’orizzonte di BT, dopo questa vittoria, si staglia la possibile decisione dell’Ofcom sulla vendita della divisione Openreach, la divisione attraverso cui l’ex monopolista offre ai rivali accesso all’ingrosso alla rete fissa. I concorrenti sono in pressing sull’autorità, denunciando un palese conflitto d’interesse e indicando in BT la causa dell’arretratezza digitale del Paese.

Secondo gli analisti, l’Autorità deciderà di raccomandare a BT la vendita della divisione. Ipotesi che però non sembra piacere al Governo, con il ministro per l’economia digitale, Ed Vaizey, si è detto ‘scettico’ sullo spin off di Openreach, bollandolo come “un’impresa enorme, incredibilmente lunga e potenzialmente molto controproducente”.

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