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Bruxelles vuole mettere un freno alle aziende di Stato extra Ue

Open Doors Day in Strasbourg. Raising of the flags - Opening ceremony.

Margrethe Vestager, commissario Ue alla Concorrenza, sta valutando nuovi strumenti per bloccare la concorrenza sleale portata da aziende di stato di paesi stranieri, in particolare cinesi. L’analisi di Vestager arriva dopo le numerose proteste e preoccupazioni di diversi stati membri della Ue, che chiedono a gran voce a Bruxelles maggior attenzione agli investimenti cinesi in Europa.  Lo scrive il Financial Times.

La stessa Vestager ha detto che alcune aziende straniere sono in grado di sfruttare l’appoggio dei governi, per guadagnare una posizione di vantaggio competitivo nell’acquisizione di concorrenti europei.

Ed è per questo che la commissione sta verificando possibili risposte, compresa la proposta di ampliare i suoi poteri arrivata dal governo olandese.

I politici europei chiedono risposte di fronte all’offensiva aggressiva da parte di aziende sostenute da Pechino per accaparrarsi diversi asset industriali europei.

Gli investimenti cinesi nella Ue nel 2016 hanno raggiunto quota 37,2 miliardi di euro, secondo stime di Rhodium Group.

Nell’ambito del piano olandese, la commissione assumerebbe nuovi poteri per condurre indagini sulla condotta delle aziende sospettate di comportamenti “distorti” grazie ad aiuti di stato oppure nel caso che l’impresa in questione ottenesse utili eccessivi grazie a posizione dominante sul mercato nel suo paese di origine.

Di fronte a pratiche scorrette la Commissione potrebbe rispondere costringendo l’azienda straniera ad essere più trasparente dal punto di vista contabile, oppure vietando certi comportamenti come ad esempio abbassare in modo artificiale i prezzi nella Ue (dumping ndr) oppure perseguire alcune acquisizioni che non sono tuttavia portatrici di maggiori utili.

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