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Bruxelles boccia le proposte di Zuckerberg sulla regolazione del web

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Le proposte avanzate da Mark Zuckerberg in visita alla Commissione Ue giudicate troppo timide in termini di mancata assunzione di responsabilità da parte del social media sui contenuti illegali che circolano sulla piattaforma.

L’Unione Europea ha rispedito al mittente la proposta di nuove regole per il governo di Internet avanzata da Facebook. La visione di Mark Zuckerberg, che ieri di persona ha trasmesso le sue proposte de visu a Bruxelles ai commissari Margrethe Vestager, Thierry Breton e Vera Jourova, è stata respinta perché secondo la Commissione Ue Facebook dovrà prendersi maggiori responsabilità sul materiale illegale che circola sulla piattaforma social più popolare del globo.

Zuckerberg in visita a Bruxelles

Lo scrive il Financial Times, raccontando della visita di ieri da parte del Ceo di Facebook ai vertici Ue per esporre i contenuti della sua nuova visione, un libro bianco battezzato “Charting the Way Forward: Online Content Regulation”. Il documento di 13 pagine proponeva che ci fossero delle policy globali, e non più soltanto nazionali, su ciò che è lecito online e che le web company non dovrebbero essere considerate responsabili per i contenuti che circolano sulle loro piattaforme, altrimenti la libertà di espressione ne sarebbe danneggiata.

La proposta di Facebook

Invece, Facebook proponeva che le web company dovrebbero essere responsabili di mettere in funzione e gestire sistemi e standard tecnologici per combattere i contenuti illegali. Le web company, secondo Zuckerberg, avrebbero inoltre dovuto avere l’opportunità di sperimentare nuovi sistemi tecnologici di moderazione dei contenuti.

Proposte troppo mosce per Breton

Proposte rispedite al mittente dal francese Thierry Breton, commissario al Mercato Interno, alla Difesa, alla nuova direzione Industria e Spazio e alla promozione del Mercato Unico Digitale. Facebook è stata troppo lenta a proporre idee su come rimuovere contenuti illegali dalla sua piattaforma e per questa la Ue è pronta ad agire di conseguenza. “Non è abbastanza. E’ un piano troppo lento e troppo scarso in termini di responsabilità e regolazione”, ha detto Breton, aggiungendo che Facebook non ha nemmeno menzionato la sua dominanza di mercato.

La commissione prenderà in considerazione il lavoro di Facebook tramite intelligenza artificiale per scoprire contenuti pericolosi ed eliminarli dal web. Ma non basta.

Di certo, nel nuovo Digital Service Act in arrivo entro la fine dell’anno da parte della Ue ci saranno altre contromisure.

Le contromosse della Ue

L’Unione Europea fisserà nuove regole per limitare lo strapotere dei grandi giganti americani del web entro fine anno. Lo ha detto Thierry Breton, commissario Ue all’Industria in occasione dell’incontro di ieri con Mark Zuckerberg, Ceo di Facebook. “Non siamo noi che ci dobbiamo adattare a questa società, è questa società che deve adattarsi a noi”, ha detto Breton, un passato da Ceo di Orange e Atos, che in settimana dovrebbe presentare la prima di una lista di contromisure disegnate dalla Ue per limitare il dilagare delle web company americane.

Algoritmi trasparenti

Eva Jourova, vicepresidente della Commissione Ue e commissario responsabile della trasparenza e dei valori, ha richiesto a Zuckerberg “la scatola nera” degli algoritmi che regolano gran parte del web e che la Commissione vuole esaminare per meglio capire come funzionano le cose in rete.  

In arrivo nuove norme più stringenti per Facebook in Europa e possibili sanzioni antitrust.

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