Ormai è ufficiale. Dopo tre anni e mezzo dal referendum con cui la popolazione britannica ha deciso di dare l’addio all’Unione Europea, il 31 gennaio il Regno Unito è formalmente uscito dall’UE.
Nonostante un periodo di transizione che durerà fino a dicembre, la situazione di incertezza – oggi come negli ultimi anni – ha un forte peso sul mercato interno e su quello internazionale.
Proptech e Brexit: cosa cambia?
Ma quale sarà l’impatto della Brexit sul settore del tech, e in particolare quali effetti riguarderanno il mercato del Proptech? È ancora troppo presto per dirlo con certezza, ma è necessario tenere a mente che uscendo – finalmente! – dalla situazione di ambiguità perenne vissuta dal mercato immobiliare, possiamo aspettarci una ripresa rispetto. Per fare una prima analisi dell’impatto sul Proptech della scissione dell’UK dalla comunità europea, possiamo guardare ai due settori di riferimento: quello del real estate e quello del tech.
Analizzando i dati che riguardano Londra, hub di riferimento per entrambi (e per il Proptech) il portale idealista prevede che – proprio grazie alla vittoria del Partito Conservatore – il mercato degli investimenti immobiliari possa crescere, sintomo di un ritorno di fiducia nel business. Inoltre, i prezzi degli immobili nel Regno Unito dovrebbero salire in media del 15.3% nei prossimi anni.
Per il mondo del tech, secondo il Telegraph, dal referendum sulla Brexit gli investimenti sono più che raddoppiati, arrivando alla cifra record di circa 9 miliardi. Ancora più significato è il fatto che, nonostante il clima incerto e la paura di una fuga all’estero delle startup, le società tecnologiche abbiamo potuto garantire ben 11 miliardi per gli investimenti di Venture Capital.
Proptech: investimenti in crescita
Il dato positivo vale anche per il Proptech. Considerato un settore estremamente innovativo e modernizzante, sono sempre di più le aziende tecnologiche che decidono di dare fiducia a quello che da molte parti è considerato il futuro del mercato del real estate.
Proprio in virtù dell’impressionante crescita messa a segno dal proptech negli ultimi anni, e considerato il livello di venture capital nel mondo tech, è molto probabile che aumentino anche gli investimenti nel Proptech.
Ma non solo. Avendo a disposizione cifre notevoli da investire, anche la velocità di crescita potrebbe aumentare esponenzialmente, generando un processo a catena in tutto il settore, oltre che ad un decisivo passo in avanti verso la digitalizzazione del real estate (di tutte le sue fasi).
Con il panorama immobiliare in forte ripresa, e il settore dell’innovazione tecnologica che non sembra accusare battute d’arresto, il 2020 si prospetta un ottimo anno per il Proptech, anche dopo la Brexit.