“Qualora dovesse essere utilizzato in Italia non basta che Amazon dica il braccialetto è utilizzato per il controllo a distanza dei dipendenti, deve dimostrare:
- Che non archivi i dati.
- Non misuri il tempo con il quale il dipendente processa l’ordine.
- Se lo fa deve dichiararlo nelle policy aziendali.
- Deve ottenere il consenso delle organizzazioni sindacali in base alla legge italiana.
- Il dipendente deve essere informato”.
Le 5 regole, che la società dovrà obbligatoriamente rispettare nel caso decida di porre il braccialetto ai dipendenti italiani, sono elencate in maniera chiara da Francesco Pizzetti, professore ordinario di diritto costituzionale all’università di Torino e docente alla LUISS, e presidente dell’Autorità Garante per la protezione dati personali dal 18 aprile 2005 al 17 giugno 2012.
Ecco la sua videointervista rilasciata a Key4biz.
Pizzetti ha poi ricordato che: “Noi abbiamo moltissimi casi in cui il controllo a distanza è consentito, per esempio ai portavalori, dove è fondamentale che siano controllati sempre per evitare rapine”.
“Quindi bisogna tenere i nervi saldi, la notizia dei brevetti Amazon sul braccialetto merita, certamente, attenzione e credo che ci siano anche le condizioni, se si vedessero le prime applicazioni, perché i garanti nazionali, e meglio ancora in modo coordinato quelli europei, chiedano ad Amazon spiegazioni, analizzino esattamente l’utilizzo di questi strumenti e poi facciano valere le regole dell’Unione europea”, ha concluso il costituzionalista.