Siamo un gruppo di psicologi – psicoterapeuti e desideriamo portare all’ attenzione la situazione attuale che ci vede coinvolti in quanto idonei ad un concorso bandito dalla ASL Roma2 (capofila) per Dirigente Psicologo per le esigenze specifiche dei Consultori e per le ulteriori necessità delle ASL Roma 1, 2, 3, 4, 5, 6.
Ci troviamo a vivere una situazione di stallo, legata al fatto che la graduatoria di merito con 750 idonei, deliberata e approvata agli atti in data 07.09.2021, non è stata trasmessa al BURL e quindi non risulta disponibile all’utilizzo.
L’indisponibilità di tale graduatoria rischia però di comportare un grave danno per gli idonei, in quanto:
- Le pubbliche amministrazioni stanno procedendo al reclutamento di personale tramite l’impiego di graduatorie nella disponibilità di altre aziende, creando le condizioni affinché gli idonei in RM2 vengano ingiustamente scavalcati da idonei di altre graduatorie concorsuali.
- La manovra di bilancio per il 2022 in ambito sanitario prevede la proroga dei rapporti di lavoro flessibile e la stabilizzazione del personale del ruolo sanitario, qualora sia “a) verificata l’impossibilità di utilizzare personale già in servizio, nonché di ricorrere agli idonei collocati in graduatorie concorsuali in vigore” (articolo 268, pg 62, Legge 30 dicembre 2021, n. 234.)
Nel territorio della Regione Lazio vi è una forte presenza di Consultori Familiari, strutture di primo livello per l’accesso e l’accoglienza gratuita, per l’individuo, la coppia e la famiglia. Tuttavia, negli ultimi anni abbiamo assistito ad un progressivo svuotamento di ruoli dirigenziali psicologici, con conseguente diminuzione della capacità di risposta alla domanda di cura dell’utente. I servizi di salute mentale lavorano da anni sotto organico e ciò rende difficoltoso l’accesso ai servizi previsti dai Lea, Livelli Essenziali di Assistenza.
Di fatto questo concorso è stato bandito dopo 20 anni di assenza, proprio per rispondere all’elevato fabbisogno di psicologi nei consultori e alle altre esigenze della ASL.
A questo si aggiunge la particolare situazione di urgenza psicologica legata alla pandemia che ribadisce la necessità forte e urgente di un reclutamento di risorse nel campo della salute mentale.
Si sente parlare della possibilità di istituire nuovi “consultori psicologici“, quando sarebbe innanzitutto utile rafforzare e implementare le capacità di quelli già esistenti dal 1975; allo stesso tempo, si sente parlare di ‘bonus psicologico’, fondo che la Regione Lazio vorrebbe istituire per favorire l’accesso alle cure per la salute mentale e per la prevenzione del disagio psichico, senza però considerare l’esistenza di una graduatoria di 750 dirigenti psicologi idonei ad aumentare la capacità di risposta di cura.
La situazione è paradossale: all’urgenza di inserire in organico dirigenti psicologi nei consultori non segue una risoluzione immediata di tutti gli impedimenti che stanno bloccando questa graduatoria.
Investire nella salute mentale significa innanzitutto ripristinare i servizi di base attraverso il reclutamento delle unità psicologiche necessarie a garantire a tutta la cittadinanza i Livelli Essenziali di Assistenzasanitaria (LEA, d.p.c.m. del 2016) così come stabilito dal nostro Sistema Sanitario Nazionale.
Di fatto è quanto previsto anche dal Piano Colao (Iniziative per il rilancio “Italia 2020-2022”), il piano elaborato dai tecnici nominati dal Governo per elaborare una serie di proposte in materia economica e sociale, che, al punto 92, suggerisce il reclutamento di nuovo personale e un piano di formazione e qualificazione delle attività secondo criteri evidence-based.
“92. Servizi Territoriali sociosanitari. Recuperare la funzione dei Servizi Territoriali per la Salute Mentale e le Dipendenze Patologiche, di sostegno alla resilienza della popolazione e di inclusione sociale di persone con disagio psichico e dipendenze patologiche, attraverso investimenti mirati sul piano delle risorse umane e della formazione.”
Tutto ciò che serve per affrontare quella che si può definire una emergenza psicologica già esiste: professionisti in graduatorie di concorso e strutture già radicate sul territorio.
E’ necessario investire su realtà durature che possano non solo tornare utili per il tempo emergenziale ma che possano confermare la presenza di un Servizio Sanitario Nazionale ispirato ai principi di equità, universalità e centralità della persona.