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Bonus cultura, venderlo è illegale. Le indagini in corso

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Continuano le truffe online per sottrarre il Bonus da 500 euro ai neo diciottenni italiani. Attivato un canale per comunicare e segnalare ogni tipo di problema.

Messaggi sui social e un indirizzo di posta elettronica per eventuali segnalazioni, così il Ministero dei Beni e le attività culturali ha deciso di affrontare la questione della compravendita del Bonu Cultura, i 500 euro destinati ai diciottenni per gli acquisti culturali: dal biglietto per cinema, teatro e museo, ai libri e i corsi di formazione.

Un danno per i ragazzi e un vero e proprio reato, di cui nel tempo si sono occupati nel tempo diverse testate giornalistiche, tra cui Striscia la Notizia e Le Iene.

Eppure, nonostante si sia accesso il faro dell’informazione e si siano attivate delle indagini in tal senso, la truffa dei 500 euro va avanti.

Proprio in questi giorni, leggendo i commenti sul profilo Facebook di 18App, dal nome dell’applicazione mobile tramite cui si possono spendere i soldi del bonus, è emerso che di casi di tentativi di truffa ai danni dei ragazzi ce ne sono stati e ce ne sono ancora in giro.

Per qualsiasi uso difforme del bonus, compresa la truffa online, si legge nel post di 18App: “Le multe possono arrivare fino al triplo del beneficio conseguito“.

C’è chi chiede maggiori controlli, “già 2 persone mi hanno contattato per cercare di venderlo”, e c’è chi non capisce in che modo sia possibile che dei giovanissimi scambino un bonus da 500 euro per una cifra che arriva al massimo a 100-200 euro contanti “subito in tasca”.

La buona notizia è che ci sono “diverse indagini in corso”, come spiegato sul profilo social, e che per ogni denuncia, segnalazione, problema, curiosità, informazione e comunicazione, in relazione alle truffe, il Ministero ha messo a disposizione un indirizzo mail: umeroverde@beniculturali.it.

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