Strategia

Bolloré sale in Mediobanca, nel mirino sempre Mediaset e Telecom Italia

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Il presidente di Vivendi sale in Mediobanca, arrivando a sfiorare l’8%. Intrecci sempre più stretti mentre si comincia a delineare il piano per l’Italia.

Intrecci sempre più fitti in Italia per Vincent Bolloré, presidente e primo azionista di Vivendi.

Il finanziere francese sfiora ormai l’8% in Mediobanca. A inizio 2015 la Financière de l’Odet ha, infatti, rafforzato la quota in Piazzetta Cuccia salendo al 7,97% dal 7,5% di fine 2014, come emerge dal bilancio annuale della capogruppo di Bolloré.

Nel corso dello scorso anno la società ha acquistato titoli Mediobanca per circa 90 milioni di euro.

Il mercato italiano dovrà sempre più fare i conti con questa figura emblematica, con questo francese dalle idee molto chiare che procede spedito con abili mosse che promettono già di rivoluzionare profondamente diversi settori.

Sicuramente le tlc e a seguire l’audiovisivo dove sono concentrate le mire di Vivendi che sta dismettendo gli asset nelle telecomunicazioni per rafforzare il core business dei contenuti e dell’entertainment, puntando tutto su Canal+ Group e Music Group.

A fine maggio si chiuderà l’operazione con Telefonica per la cessione agli spagnoli di GVT. Questo gli darà l’accesso a Telecom Italia con una quota del 5,7% e l’8,3% dei diritti di voto.

Si parla già dell’opzione a salire fino al 20% nell’operatore italiano delle tlc.

Allo stesso tempo Bolloré sta lavorando anche al tavolo con Mediaset.

Nei giorni scorsi c’è stato un nuovo incontro a Parigi con Berlusconi, dopo quello di luglio ad Arcore.

Obiettivo, l’ingresso nella pay tv Premium del Biscione.

Resta da capire quali saranno le modalità. Da Mediaset hanno già fatto sapere che non intendono cedere il controllo dell’asset. In ogni caso Vivendi si dovrebbe affiancare a Telefonica, già presente con una quota dell’11% anche se già qualcuno parla di una possibile uscita degli spagnoli e di un subentro dei francesi con una quota più consistente.

Al momento solo ipotesi. Vivendi ha detto apertamente in occasione della presentazione dell’ultima trimestrale che bisognerà attendere il closing dell’operazione su Telecom Italia, a fine maggio, allora poi si potranno dettagliare i piani futuri.

Una cosa è però già chiara, saranno inevitabili e più forti gli intrecci tra tlc e tv.

Canal+ è una delle pay tv più importanti e riuscite a livello europeo anche se adesso dovrà fare i conti con il network Sky Europe, lanciato a luglio scorso da Rupert Murdoch, e con la forte avanzata delle piattaforme online, Netflix in primis che dovrebbe arrivare in Italia in autunno.

Successo anche per la casa di produzione Studio Canal mentre anche Universal Music gioca un ruolo fondamentale, essendo la più importante casa discografica a livello globale.

E mentre l’Agcom ha avviato un’indagine sui possibili incroci tra tv e tlc, proseguono i colloqui per definire i nuovi equilibri dell’industria audiovisiva.

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