Il prossimo obiettivo di Vincent Bolloré? L’editoria. Il presidente di Vivendi, ormai noto per le sue incursioni nel mondo della tv, delle tlc e dei games, adesso punta al settore editoriale, “essenziale per i contenuti”.
Dopo aver messo a segno l’operazione su Telecom Italia, Mediaset Premium e Gameloft, giusto per citare i dossier più grossi, Bolloré continua la sua avanzata sul mercato europeo.
In audizione oggi al Senato francese, ha illustrato in pochi passaggi la sua strategia.
L’editoria sarà la sua nuova missione, per ampliare l’offerta di contenuti.
Bolloré non è però entrato ne dettagli lasciando intuire che in questa nuova campagna sarà ancora una volta sostenuto dall’amministratore delegato Arnaud de Puyfontaine.
Bolloré possiede il 15,33% di Vivendi e dal 2014, da quando è alla guida della media company francese, ha avviato una grossa campagna di acquisizioni.
Una cosa è certa: Vivendi non diventerà un operatore telefonico.
Dopo aver dismesso tutti gli asset tlc, non c’è alcuna intenzione di tornarne indietro. Bolloré lo ha escluso con forza davanti ai senatori francesi.
Le attenzioni del gruppo adesso sono rivolte a Canal+ per la quale è stata avviato un piano di tagli, in parallelo però si continua a investire su diverse piattaforme.
Bolloré ha detto chiaramente che la sua intenzione è quella di mettere insieme diversi tipi di contenuti.
Alle domande dei sentori, Bolloré risponde d’aver avviato il processo di costruzione di “un campione dei media”.
Per realizzare questo progetto, bisogna puntare soprattutto su cinema, videogiochi, tv e streaming.
Senza tralasciare le potenti sinergie che possono realizzarsi con le piattaforme online come Dailymotion, la distribuzione ‘fisica’ con la Fnac, la produzione di contenuti grazie a Banijay…
Questo, precisa però Bolloré, non significa che Vivendi ha l’ambizione da fare il ponte tra contenuti e reti.
“Non abbiamo alcuna intenzione di diventare un operatore tlc, ma possiamo fare accordi di partnership. Presto ne faremo uno con un operatore francese”.
Dopo aver dismesso SFR, Vivendi crede fermamente che non sia possibile occuparsi di telefonia e di contenuti.
Bolloré ha scelto i contenuti ed è su questa via che continuerà.