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Bollette luce e gas e modifiche unilaterali: cosa succederà dopo la fine del blocco il 30 giugno

Il blocco era stato deciso nel corso dello scorso anno per evitare improvvisi e decisi aumenti delle bollette e per proteggere i consumatori. Ora che i prezzi sul mercato all’ingrosso della luce e del gas sembra si siano stabilizzati, le imprese fornitrici sul mercato libero potranno tornare a proporre cambiamenti alle tariffe luce e gas, dandone preventiva informazione ai propri clienti.

A partire da luglio, quindi, sulle nostre bollette luce e gas potranno tornare a comparire comunicazioni che ci informano della modifica delle condizioni contrattuali. Ecco cosa è possibile fare se il nostro fornitore ci comunica di voler modificare il contratto luce e gas e come confrontare, grazie al comparatore di SOStariffe.it per offerte luce e gas, le soluzioni tariffarie più vantaggiose sul mercato.

Perché è stato deciso il blocco alle modifiche unilaterali dei contratti luce e gas

Lo scorso anno, in un contesto di forte rialzo dei prezzi sul mercato all’ingrosso della luce e del gas, nel DL Aiuti bis è stata inserita una norma per impedire alle società fornitrici di modificare unilateralmente i contratti in essere e di far ricadere sulle tasche dei consumatori finali il rialzo dei prezzi.

Inizialmente la scadenza del blocco era stata fissata per il 30 aprile, ma con il DL Milleproroghe il termine è stato spostato al 30 giugno 2023.

Fino a fine mese, dunque, le società che forniscono luce e gas sul mercato libero non possono modificare le condizioni contrattuali concordate con i clienti, a meno che l’offerta sottoscritta inizialmente non sia arrivata a scadenza.

Cosa succederà alle bollette con la fine del blocco alle modifiche laterali?

Dopo un 2022 in cui i prezzi della luce e del gas hanno raggiunto livelli mai visti prima, la situazione sta migliorando in maniera decisa e non si è resa necessaria una nuova proroga del termine di scadenza del blocco imposto alle società fornitrici, a tutela delle famiglie italiane.

A partire dal 1° luglio, quindi, le imprese potranno comunicare ai propri clienti la volontà di cambiare le condizioni di fornitura. Le società fornitrici devono inserire in bolletta un’apposita comunicazione, con un preavviso variabile a seconda del tipo di modifica adottata.

Nel caso in cui il fornitore comunichi una modifica automatica al contratto di fornitura, perché ad esempio, è arrivato a termine il periodo promozionale, il preavviso deve essere di almeno 2 mesi. Nel caso in cui, invece, il contratto di fornitura non specificasse le condizioni economiche di rinnovo del contratto il preavviso dovuto da parte della società fornitrice è di almeno 3 mesi.

Le variazioni delle bollette non saranno quindi immediate e si avrà tutto il tempo per decidere se accettarle oppure se recedere senza costi dal contratto e passare a un fornitore che offre tariffe luce e gas più convenienti.

La fine del blocco interessa soprattutto chi ha sottoscritto un contratto di fornitura a prezzo bloccato. In questo caso, se il contratto è stato sottoscritto prima del rialzo dei prezzi, è probabile che si stia pagando una tariffa inferiore rispetto a quella di mercato. Se ci si ritrova in una situazione di questo tipo c’è da aspettarsi un adeguamento contrattuale e una modifica unilaterale delle condizioni di fornitura.

C’è da dire, però, che dallo scorso anno, a causa dell’instabilità del mercato, la maggior parte dei contratti di fornitura conclusi sul mercato libero segue una struttura di prezzi indicizzati. La tariffa pagata dal consumatore è stabilita in base all’andamento del prezzo all’ingrosso usato come riferimento (solitamente il PUN per l’energia elettrica e il PSV per il gas). Ciò fa sì che non ci si debba aspettare modifiche sostanziali nei contratti di fornitura, perché gran parte delle tariffe è già in linea con l’andamento del mercato.

Per non farsi cogliere di sorpresa di fronte alle comunicazioni delle società fornitrici è opportuno monitorare l’andamento del mercato libero della luce e del gas e verificare quali sono le tariffe più convenienti del momento. Per individuare l’offerta giusta è possibile affidarsi al comparatore di SOStariffe.it.

Nel caso in cui le nuove condizioni di fornitura proposte dal proprio fornitore fossero peggiori rispetto a quelle di altre società del mercato libero si potrà recedere gratuitamente dal contratto e cambiare fornitore. Il passaggio a una nuova società fornitrice è gratuito e tutto ciò che bisogna fare è attivare il nuovo contratto: sarà la nuova società a comunicare al vecchio fornitore la chiusura del precedente contratto e a trasferire l’utenza.

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