Ipotesi

Blockchain, una minaccia per Facebook & Co?

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Nel prossimo futuro, la minaccia maggiore allo strapotere dei social media sui nostri dati potrebbe arrivare dalla struttura a catena distribuita della Blockchain.

Nel prossimo futuro, la minaccia maggiore allo strapotere dei giganti del web come Facebook, Google, Twitter, Instagram, Snapchat e WhatsApp ecc. potrebbe arrivare dalla struttura a catena ‘chiusa’ della Blockchain.

Questa l’ipotesi di Brian Cooper, chief creative officer di OLIVER Group UK, che sul sito specializzato Thedrum.com analizza come il rapporto privilegiato degli utenti con i social network si stia progressivamente raffreddando, dopo l’amore incondizionato dei primi tempi.

Motivo? Il fatto che i grandi player della rete traggano dai nostri dati personali molti più benefici (economici) di quanti non ne riceviamo noi stessi in cambio della nostra presenza sulle diverse piattaforme online.

Dati personali ceduti, forse troppo alla leggera, da parte degli internauti che però adesso in molti casi farebbero marcia indietro per riprendere il pieno controllo sulla loro privacy.

Basta navigare sulle pagine dei social per capire come le informazioni sul nostro profilo personale indirizzino e determinino i messaggi pubblicitari sempre più invasivi che riceviamo sulle nostre bacheche.

Tutto denaro sonante in termini di rientri pubblicitari per i social, realizzato grazie ai nostri profili personali trasformati nel vero prodotto della loro attività commerciale: noi siamo il prodotto che i social media vendono agli inserzionisti.

Ma qualcosa potrebbe cambiare presto in Rete, secondo l’analisi di Cooper, per il quale l’avvento della blockchain potrebbe modificare il quadro soprattutto per quanto riguarda la tutela dei dati personali online.

La blockchain è una catena di dati pubblici interconnessi in rete in modalità P-2-P, una struttura decentralizzata senza un archivio di controllo unica come sono invece i sistemi di storage dei social media.

Nella blockchain le transazioni e interazioni fra utenti sono immodificabili e distribuite su grandi quantità di nodi di utenza, lungo l’intera catena. Quindi i nostri dati sono conosciuti ma distribuiti in rete, e soprattutto non sono aperti e gestiti, soprattutto a scopi pubblicitari, da un soggetto unico che funge da dominus.

Una tecnologia, la blockchian, che potrebbe ridefinire il concetto stesso di advertising online, perché i dati personali e le informazioni condivise potrebbero restare in mano agli utenti interconnessi, trasformando ogni singolo anello della catena in una sorta di agenzia media depositaria dei dati senza bisogno di una piattaforma social per restare in contatto. Un’aternativa possibile alla cessione dei nostri dati ai grandi player della rete? Un’occasione per riprendere il controllo sui nostri dati?

Vedremo se sarà così.

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