Pubblicato stamattina il nuovo studio realizzato dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) e finanziato dal ministero dello Sviluppo economico (Mise) dedicato al nascente ecosistema blockchain italiano.
Obiettivo del Rapporto è valutare l’impatto di questa tecnologia su imprese, piccole e medie imprese (Pmi) e startup, in termini di innovazione, competenze, competitività ed internazionalizzazione.
Online il Report Ocse “Blockchain per le PMI e gli imprenditori in Italia”
“L’Italia è il primo Paese europeo a finanziare uno studio di questo tipo e il secondo al mondo dopo Israele”, ha dichiarato il sottosegretario Mirella Liuzzi.
I contenuti dello sudio
La pubblicazione dello studio, ha precisato il sottosegretario, “dimostra ancora una volta l’attenzione del ministero verso le soluzioni fornite dalle tecnologie emergenti alle nostre Pmi e start up, nonché le ricadute positive per la loro competitività”.
“Come certificato dal rapporto – ha aggiunto Liuzzi – l’industria italiana della blockchain sta crescendo rapidamente. Occorre quindi assecondare, con politiche mirate, questi percorsi di sviluppo in modo da innescare crescita e innovazione, coinvolgere sempre più realtà imprenditoriali e puntare a una visione strategica del futuro in cui l’Italia vuole recitare un ruolo di primo piano”.
Il documento, come anticipato, è stato finanziato dal Mise con l’obiettivo di esaminare in maniera approfondita lo stato di sviluppo delle nostre imprese impegnate ad elaborare le applicazioni e le infrastrutture basate sulla tecnologia blockchain.
Lo studio, inoltre, presenta le recenti novità in materia di normative e di politiche pubbliche, includendo degli spunti sulle principali policy normative ricavate da esperienze internazionali.
Trend investimenti
Nel 2019, le aziende italiane hanno investito circa 30 milioni di euro in progetti di blockchain, con un incremento del 100% rispetto al 2018.
Le società finanziarie e assicurative rappresentano circa il 40% del totale e si stanno concentrando sempre più sullo sviluppo di un’infrastruttura sistemica accessibile a tutti gli istituti finanziari.
Un altro 30% degli investimenti totali proviene dalle PMI in campo agroalimentare e tessile ed è finalizzato alle applicazioni della tecnologia nella catena di approvvigionamento e nella tracciabilità dei prodotti.
I progetti, Italia vs resto del mondo
L’Italia si colloca tra i primi 10 Paesi al mondo per numero di progetti di blockchain sviluppati nel 2019.
In riferimento a tale anno, i ricercatori hanno individuato un totale di 488 progetti a livello globale, una crescita del 56% rispetto al 2018, che porta a 1045 il numero complessivo di progetti di blockchain avviati su scala mondiale negli ultimi quattro anni.
Tuttavia, si legge nel documento, occorre osservare come i progetti in effettiva fase di realizzazione siano solo 158 e che gli altri siano stati solo annunciati. Inoltre, dei suddetti progetti, solo 47 sono quelli attualmente attivi, mentre la maggioranza si trova ancora ad uno stadio sperimentale.