La corsa all’adozione delle blockchain è partita seriamente un po’ in tutti i settori, come dimostra la recente notizia che AirBnb ha assunto specialisti in coding. Il settore finanziario, culla della blockchain, non è più l’unico driver della nuova tecnologia.
La blockchain è nata come pubblico registro online, scrive The Innovation Enterprise, delle transazioni in bitcoin, la criptovaluta scambiata online attraverso un network di transazioni decentalizzate peer-to-peer.
Fra i vantaggi principali delle blockchian, in primo luogo il taglio dei costi attraverso livelli di sicurezza e fiducia delle informazioni immagazzinate, con il taglio dell’intermediazione necessaria per la validazione dei dati.
E’ soprattutto per questo motivo che governi e grandi organizzazioni guardano con interesse alla blockchian, e si stanno attrezzando per adottarla. Lo stesso stanno facendo le grandi tech company, che dispongono già delle infrastrutture di rete necessarie per incorporarle nel business.
Ma quali sono gli ostacoli da superare per l’adozione della blockchain?
Cybersecurity
C’è un grosso dibattito sul fatto se la blockchain sia a prova security. Alcuni recenti attacchi subiti da soggetti finanziari che l’hanno adottata – in particolare Ethereum DAO, un fondo di venture capital in crowdfunding che consentiva agli utenti di fare investimenit in Ether, una criptovaluta alternativa al bitcoin, e la piattaforma Bitfinex, per lo scambio di valuta virtuale, con il furto rispettivamente di 60 e 65 milioni di dollari in criptovaluta – hanno lasciato il segno.
Secondo un recente report del World Economic Forum sulle potenzialità della blockchain di trasformare alla radice l’infrastruttura finanziaria, il WEF ha espresso qualche riserva proprio a causa della fragilità sul fronte della sicurezza.
Altri invece sostengono che, visto che tutti i membri della catena devono dare l’assenso alle transazioni, allora questo sistema sarebbe più sicuro.
Catena irreversibile
Un problema, evidenziato dall’attacco hacker a Ethereum – un broker della criptovaluta ether, alternativa al bitcoin – è che la catena del blockchain non può tornare indietro, una volta emesso un pagamento non si può tornare indietro, per questo un errore nelle transazioni è difficile da correggere. Ci hanno provato i coder per recuperare i token di ether rubati, ma ogni transazione effettuata nella catena è irreversibile, quindi tornare alla situazione originaria (pre attacco) non è stato possibile. L’unica possibilità sarebbe stata quella di hackerare a loro volta gli hacker, ma non è stato possibile farlo.
Un’altra possibilità, in caso di pagamento errato, è che il destinatario effettui un’altra transazione rispedendo al mittente la criptovaluta ricevuta magari per errore.
Un altro problema per una diffusione più ampia delle blockchain è la difficoltà tecnica di realizzare dei sistemi decentrati, uno skill che non rientra nel bagaglio comune dell’IT tradizionale.
Resta quindi da vedere se le blockchain, su cui il settore bancario ha già puntato molto, riuscirà ad uscire dalla nicchia per diventare un sistema mainstream.