Sfruttare le blockchain per lo sviluppo di nuovi servizi digitali nella PA. Un’opportunità per governi e enti pubblici, che a livello internazionale stanno già sfruttando le potenzialità della blockchain per servizi pubblici di vario genere condivisi online.
Ma intanto, cos’è la blockchain? Si tratta un database distribuito, una catena di Sant’Antonio in rete, che sfrutta la tecnologia peer-to-peer per consentire a chiunque di accedere e diventare così in un anello della catena.
La prima e più conosciuta applicazione della tecnologia blockchain è la visione pubblica delle transazioni per i bitcoin, che è stata ispirazione per altre criptovalute e progetti di database distribuiti.
Ogni blockchain è pubblica, chiunque può consultarla perché è accessibile sul web. Ogni dieci minuti, tutte le transazioni in bitcoin vengono aggiornate e immagazzinate un blocco, concatenato con quello precedente, il che crea appunto una catena, uno storico.
Un’analisi ad ampio raggio delle diverse soluzioni esistenti a livello di governi, città, enti pubblici si trova sul sito Extranewsfeed.com.
Applicazioni
Nello stato Usa del Delaware, dove un pool di società intende procedere ad una fusione, il governatore Jack Markell ha annunciato la nascita di due blockchain aperte per il business. La prima catena, destinata a rendere pubblici gli archivi pubblici dello Stato sotto forma di libro mastro distribuito, la seconda per consentire a tutte le aziende dello Stato di avere traccia dei movimenti di capitale e degli azionisti che fanno parte della blockchian.
A Singapore, il governo si è affidato alla blockchain per prevenire frodi bancarie da parte dei trader. La decisione è arrivata dopo che
Standard Chartered ha perso circa 200 milioni di dollari da una frode fiscale nel porto cinese di Qingdao un paio di anni, in seguito ad un sofisticato metodo di duplicazione sistematica delle fatture.
L’Estonia dal canto suo ha realizzato un programma che consente a chiunque nel mondo di chiedere la ‘cittadinanza digitale’ (eResidency) nel paese baltico. Ottenuta un’identità digitale con una chiave crittografata per la firma digitale, chiunque ne sia munito può firmare in digitale documenti e pagamenti senza bisogno di inviare documenti cartacei. Un residente digitale può inoltre aprire online un conto bancario e un’azienda in Estonia.
In Russia, è allo studio una blockchain per la condivisione da parte di tutti gli stakeholder del deposito titoli, in Georgia la condivisione del registro pubblico nazionale, per dimostrare che il paese non è corrotto.
Il Ghana sta lavorando alla realizzazione di un registro pubblico delle proprietà immobiliari che raggruppa 28 diverse comunità, per attrarre investitori esteri.
La Svezia vuole creare una blockchain per le trattative di compravendita immobiliare, per gestire online l’iter documentale una volta chiuso il contratto. Una piattaforma aperta a banche, enti statali, intermediari, acquirenti e venditori, per seguire l’avanzamento delle pratiche e firmare in tempo reale i documenti online.
In Corea del Sud il governo spinge sul settore bancario per nuovi progetti.
Il Regno Unito sta vagliando l’utilizzo delle blockchain per gestire l’erogazione di borse di studio, un procedimento complesso a rischio continuo di frodi. Una blockchain accessibile a tutti sembra lo strumento adatto per superare il rischio di potenziali abusi.
Attività
Comuni e enti di piccole dimensioni (fra 5mila e 300mila persone) sono il punto di partenza migliore per una blockchain.
Le attività più indicate per una blockchain a livello governativo sono quattro:
- Licenze, transazioni, prove di consegna, processi ed eventi specifici. Hanno avuto luogo? Sono andati a buon fine? Questa persona ha la licenza o il permesso per svolgere una data attività?
- Movimento di asset. In particolare, il trasferimento di denaro fra persone ed enti.
- Proprietà. Verifica dei registri di proprietà su ogni genere di immobile. La blockchain è uno strumento adatto per dare conto della catena di custodia dei beni fisici.
- Identità. Governi e comuni dovrebbero creare delle blockchain per l’emissione e gestione delle identità digitali dei cittadini, aprendo a servizi di voto online in sicurezza. L’identità digitale in questo modo potrebbe diventare davvero molto simile ad un passaporto o una carta d’identità, consentendo al detentore di accedere a un’ampia gamma di servizi online.