Internet delle cose, intelligenza artificiale e blockchain, sono le tecnologie emergenti collegate allo sviluppo della rete 5G e sono state scelte dal Governo per la sperimentazione avanzata in diversi progetti. Ognuno di essi è finalizzato alla promozione di crescita economica, all’ideazione e realizzare di nuovi servizi. Le convenzioni che danno il via ai lavori sono state firmate oggi al Ministero dello Sviluppo economico (Mise).
“Dopo la firma della prima Casa delle Tecnologie di Matera, prosegue il lavoro del Mise per la promozione delle tecnologie emergenti, questa volta con il coinvolgimento di importanti soggetti pubblici che hanno fornito valide soluzioni all’insegna dell’innovazione tecnologica, con un particolare focus su rilancio dei territori svantaggiati, sostenibilità e replicabilità dei risultati”, ha dichiarato il Sottosegretario Mirella Liuzzi.
“Puntiamo a valorizzare i progetti vincitori del bando – ha specificato Liuzzi – incoraggiando le comunità all’adozione di forme innovative di sviluppo per giungere alla creazione di nuovi servizi in settori strategici per l’economia del Paese e il benessere dei cittadini”.
I progetti
Si tratta di sei progetti finanziati dal Mise, nell’ambito del Programma di supporto delle tecnologie emergenti, con oltre 4 milioni di euro complessivi, a loro volta proposti dal Comune di Catanzaro, dall’Università di Cagliari, dall’Università di Cassino, dal Politecnico di Bari, dall’Agenzia per l’Italia Digitale e dalla SIAE.
Tutte le iniziative selezionate si basano sull’uso delle tecnologie abilitanti copra citate, come intelligenza artificiale, blockchain e Internet of Things, collegate allo sviluppo delle reti 5G.
L’intento del Governo e nello specifico del ministero dello Sviluppo è rendere più efficienti i servizi erogati dalle città: “mediante la sperimentazione di forme innovative di mobilità sostenibile e gestione del traffico, la valorizzazione di beni e attività culturali, oltre che per mezzo di servizi innovativi per la cittadinanza”.
Il Piano di sostegno ai progetti per lo sviluppo delle tecnologie emergenti collegate al 5G, si legge sul sito del ministero, è finanziato da risorse del Fondo Sviluppo e Coesione 2014-2020, come previsto dal Piano di investimenti per la diffusione della banda ultralarga.