Dalla blockchain all’Intelligenza Artificiale, passando per il 5G, con l’asta imminente confermata entro settembre, e la banda ultralarga, con il piano BUL che presto entrerà nella seconda fase operativa, quella che riguarda le “aree grigie” del paese con relativi fondi pubblici per 1,3 miliardi di euro per stimolare la domanda e colmare, almeno in parte, il digital gap del paese. Questo il ventaglio dei temi affrontanto oggi dal ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio in audizione alla Commissione Trasporti e Telecomunicazioni della Camera, dove ha di fatto esposto le linee programmatiche del Governo in materia di Telecomunicazioni, Poste e digitale.
Avamposti digitali nei Ministeri
“L’Italia è indietro nella diffusione della banda larga – ha detto il ministro Di Maio – siamo in coda nelle classifiche europee del Desi a causa di scelte politiche non lungimiranti fatte in passato. Ma volgiamo invertire questo trend”, ha detto il titolare del Mise, secondo cui il settore pubblico “deve avere un ruolo trainante nel trasformare il nostro Paese in una Smart Nation, ma e’ necessario che le politiche pubbliche in questo ambito siano tra loro pienamente integrate e coordinate. Vogliamo promuovere la creazione, in seno ad ogni ministero, di un avamposto digitale che sovraintenda alle iniziative digitali dei singoli Ministeri e si coordini con gli altri Ministeri in una strategia di sviluppo unitaria”. Una sorta di commissione digitale trasversale, che in collaborazione con l’Intergruppo parlamentare Innovazione coordini una strategia unitaria per lo sviluppo del digitale a livello di PA centrale.
Al Mise strategia nazionale per Blockchain e Intelligenza Artificiale
In cima all’agenda di Di Maio due tecnologie emergenti e sempre più strategiche, vale a dire la blockchain e l’Intelligenza Artificiale. “Nel prossimo bilancio dell’Unione Europea 2020-2027 ci sono 9,7 miliardi di euro destinati al digitale – ha detto il ministro – di questi 2,7 miliardi sono destinati ai super computer, 2,5 miliardi all’Intelligenza Artificiale, 2 miliardi alla cybersecurity, 700 milioni alle competenze digitali, 1,3 miliardi per la diffusione del digitale nella popolazione e per semplificarne l’accesso alle PMI”.
E per non perdere il treno dei fondi europei, l’Italia ha bisogno di mettersi al passo.
”Oggi manca ancora una strategia nazionale sulla tecnologia blockchain che come ministero intendiamo promuovere. Avvieremo quindi un gruppo di lavoro – ha annunciato Di Maio – Saranno coinvolti tutti gli attori dell’ecosistema ”dalle istituzioni, ai centri di ricerca, alle Università fino ad arrivare alle startup che sperimentano sul campo questa innovativa tecnologia al fine di predisporre una strategia nazionale”. Inoltre, a livello Ue, Di Maio preannuncia l’adesione dell’Italia (unico paese ancora assente fra i grandi) alla cooperazione europea in tema blockchain, per consentire alle nostre aziende di prendere parte ai progetti.
Lo stesso discorso vale per l’Intelligenza Artificiale, per la quale una sorta di modello potrebbe essere quello di Macron in Francia. “La priorità assoluta per l’Europa e per il nostro Paese è quella di aumentare gli investimenti pubblici e privati nell’intelligenza artificiale e nelle tecnologie strettamente connesse portandoli almeno ai livelli registrati in Asia e Nord America. Come Mise – ha detto Di Maio – intendiamo promuovere l’elaborazione e la realizzazione di una strategia nazionale anche con riferimento all’Intelligenza Artificiale”. Pertanto sarà avviato “un gruppo di lavoro sull’Intelligenza Artificiale”, “al fine di predisporre una strategia nazionale” con particolare attenzione ai risvolti etici del crescente ruolo dell’algoritmo nella nostra società.
Banda ultralarga, Di Maio: ‘Interesse per modello wholesale only e creazione di società unica’
In vista della Fase 2 del piano nazionale per la Banda Ultralarga (Bul) che riguarda le aree grigie del paese, che prevede l’erogazione di 1,3 miliardi di euro di fondi pubblici sotto forma di voucher per stimolare la domanda di famiglie e aziende, Di Maio ha detto che “Negli ultimi anni gli attori pubblici interessanti e gli operatori del settore hanno contribuito alla realizzazione degli obiettivi prefissati. Guardiamo con interesse ad iniziative volte alla creazione di una società della rete unica sul modello ‘wholesale only’ di Open Fiber in grado di consentire agli operatori di competere sul terreno dei servizi”.
Sullo scorporo della rete Tim il ministro ha detto che “affronteremo il dossier, per garantire la sicurezza nazionale e la sovranità”, precisando che “faremo un buon lavoro se si affronterà questo tema dal punto di vista della strategicità di quelle infrastrutture”, ma se si intende fare “un’operazione economica si va fuori strada”. Il ministro ha spiegato che per questo sul tema è stato “avviato un approfondimento per capire cosa interessa all’azienda e cosa a noi” tanto più che ancora non è stato definito il perimetro dello scorporo, che al momento si trova sotto il vaglio dell’Agcom dopo il disco verde alla separazione societaria.
Permessi di scavo più snelli. Superare vincoli limiti elettromagnetici
Per raggiungere gli obiettivi di copertura previsti dal Bul, è necessario accelerare superando l’iter burocratico dei permessi, che troppo spesso rallenta i lavori di scavo “Sul piano operativo della banda ultralarga registriamo come dei forti ritardi nella infrastrutturazione delle aree sono stati determinati dai ritardi nei processi per il rilascio delle autorizzazioni che riguardano molteplici istituzioni ed enti (Comuni, Province, Regioni, 5 Sovrintendenze, e attori quali Anas e FS)”, ha detto Di Maio, aggiungendo che l’obiettivo del governo è “accelerare il piu’ possibile i processi di autorizzazione”.
Un altro tema sensibile su cui Di Maio intende mettere mano riguarda il superamento degli stringenti limiti di emissione elettromagnetica di 6 v/m del nostro paese, rispetto alla media Ue di 40 v/m, che rischiano di allungare di molto i tempi di realizzazione del 5G e di moltiplicare il numero di antenne.
Usare subito i voucher per 1,3 miliardi. Accesso di base a Internet al vaglio
“Vogliamo immediatamente utilizzare le risorse disponibili, pari a 1,3 miliardi, per stimolare la domanda di banda ultra larga – ha detto Di Maio – lo stimolo della domanda di banda ultra larga e di servizi digitali è essenziale per giungere in tempi brevi ad una piena digitalizzazione del Paese”. No a interventi a pioggia, sono allo studio criteri di erogazione dei contributi per categorie di famiglie e categorie di imprese.
Il ministro ha sottolineato che “l’accesso ad una rete libera e neutrale, in condizioni non discriminatorie, deve essere riconosciuto come diritto di cittadinanza nella dimensione digitale. L’esempio proveniente da altri Paesi europei nei quali si è riconosciuto questo diritto nella dimensione sociale può essere da stimolo per una riflessione anche alle nostre latitudini”.
“Lo stimolo della domanda di banda ultra larga e di servizi digitali è essenziale per giungere in tempi brevi ad una piena digitalizzazione del Paese – ha detto Di Maio, osservando che “sebbene la banda larga fissa sia disponibile per il 97% delle case dell’UE, il 25% di case non ha un abbonamento: nel caso dell’Italia però questo valore è al 43% quindi ben 18 punti più alto della media”.
Asta 5G gara entro settembre. Spectrum review in vista in banda 3.4-3.6 Ghz
Per quanto riguarda l’asta frequenze 5G, Di Maio ha ribadito che la gara si terrà entro il mese di settembre, “in modo da contabilizzare gli introiti entro la fine dell’anno”. Gli introiti stimati sono pari a circa 2,5 miliardi e la recente segnalazione dell’Agcom sulle criticità riscontrate dall’Autorità per la migrazione dei broadcaster dalla banda 700 Mhz saranno affrontate da un tavolo tecnico al Mise, dove il ministro intende dare il giusto peso alle esigenze delle tv locali. “In relazione alla procedura di assegnazione delle frequenze, così come delineata a livello comunitario e nazionale, il Ministero nei prossimi giorni provvederà a pubblicare la roadmap nazionale assicurando il rispetto del termine ultimo del 2022”, ha detto Di Maio che ha poi annunciato un nuovo ampio processo di spectrum review che riguarderà tutto lo spettro radio a partire dalla banda 3.4-3.6 Ghz occupata in maniera inefficiente dal Ministero della Difesa e da quello degli Interni. Di Maio a questo proposito ha aggiunto che si potrebbe tenere un’altra sta frequenze con le porzioni di spettro recuperate in questa porzione di spettro. Dopo la gara che si terrà a settembre, quindi, sono previste le interlocuzioni con i ministeri per avviare la liberazione ulteriore dello spettro.