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Blockchain, come traccia la filiera del latte per certificare la qualità

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Un esempio è il latte della Rete Ovinicoltori Siciliani tracciato dalla piattaforma Lirax, perché il certificato in blockchain emesso consente di conoscere l’azienda produttrice, il Comune, le analisi effettuate, chi si è occupato del trasporto e quando.

Non basta autodichiarare ai consumatori che la filiera di un prodotto alimentare è tracciato con blockchain per garantirne la qualità.

Il latte della Rete Ovinicoltori Siciliani è tracciato dalla piattaforma Lirax, come scrive oggi il sito del Corriere della Sera, perché il passaporto digitale del latte, o meglio il certificato in blockchain emesso consente di conoscere:

  • l’azienda produttrice
  • il Comune
  • le analisi effettuate
  • chi si è occupato del trasporto e quando

In questo modo distributori e i consumatori possono conoscere la reale filiera e quindi la storia di quello che bevono per apprezzarne la qualità del prodotto e l’affidabilità dell’azienda.

Cosa garantisce la piattaforma

Grazie alla piattaforma Blockchain di Lirax, tutti i movimenti e le informazioni su quanto è avvenuto e su chi ha svolto le varie attività (trasporto, trasformazione, packaging, vendita) vengono registrati su una piattaforma comune basata su una rete di “blocchi”.

Grazie alla tracciabilità in Blockchain abbiamo possibilità di vendere all’estero, offrendo una vera dichiarazione di origine a tutti i nostri clienti

Grazie a Lirax la nostra rete può tracciare tutta la filiera del latte di pecora, e può dare ancora più valore al nostro prodotto, unico ed esclusivo. Grazie alla tracciabilità in Blockchain abbiamo inoltre la possibilità di vendere all’estero, offrendo una vera dichiarazione di origine a tutti i nostri clienti”, ha spiegato Sebastiano Tosto, presidente della Rete Ovinicoltori Siciliani.

Così il Made in Sicily con la Blockchain può essere garantito al 100% in quanto tutta la filiera è realmente identificata, e tutti i retisti si sono identificati in prima persona.

Per registrare tutti questi dati in modo immutabile e sicuro ed allo stesso tempo tutelare tutti i soggetti coinvolti, la risposta non può che venire appunto dalla blockchainuno strumento che apre opportunità inedite per gestire in modo innovativo i rapporti, le transazioni, i contratti, le modalità di controllo e di identificazione in innumerevoli settori, come il retail, il manufacturing, la filiera del food e la c.d. Smart Agriculture.

La differenza tra le piattaforme blockchain nel agrifood

“Rispetto alle altre piattaforme che sviluppano soluzioni su misura e per questo più costose, noi offriamo un software pronto all’uso che consente a tante piccole e medie imprese italiane sia di trarre valore per il proprio prodotto attraverso la blockchain sia di iniziare a sperimentare questa tecnologia per poi giungere anche ai vantaggi degli smart contracts”, racconta Alessandro Civati, fondatore e ceo di Lirax.

“Le altre soluzioni tecnologiche nel food”, continua Civati, “si basano sull’autocertificazione del produttore certificata con piattaforme blockchain, ma è possibile anche dichiarare il falso”. “Con Lirax, invece”, spiega il suo ceo Civati, “i fornitori, ad esempio, sono tenuti ad identificarsi sulla piattaforma per certificare effettivamente chi fa cosa ed in caso di un problema di qualsiasi natura si sa subito dove è la causa per risolverla nella catena di blocchi della filiera tracciata con la blockchain”.

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