Stamattina l’Italia ha aderito alla partnership europea per la blockchain, eravamo rimasti fuori e ora siamo il 26° Paese che parteciperà a questa nuova cooperazione utile a sviluppare nuovi servizi e soluzioni per cittadini, imprese, amministrazioni pubbliche.
A margine della firma del documento, il Ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, ha annunciato anche nuove misure: “Nella prossima legge di Bilancio nascerà un fondo al Ministero dello Sviluppo economico per la blockchain, l’intelligenza artificiale e l’Internet delle cose”.
“In questo modo avremo modo di tutelare e difendere il Made in Italy dalla contraffazione, utilizzando proprio la blockchain e dando il via ad una serie di progetti di sperimentazione a cui parteciperanno le aziende italiane”.
Ora ci sono da valutare le coperture necessarie alle tante novità annunciate dal Ministro.
Oggi Palazzo Chigi dovrebbe varare la nota di aggiornamento al Def 2019, con i primi numeri certi sulla manovra. Nel pomeriggio si terrà un vertice tra il premier Giuseppe Conte, i due vice Luigi Di Maio e Matteo Salvini e lo stesso Tria, mentre per stasera è prevista una riunione del Consiglio dei ministri.
La Nota di aggiornamento al Def di quest’anno è particolarmente attesa perché il Documento di economia e finanza di aprile era stato messo a punto dal governo Gentiloni. La Nota, con gli aggiornamenti sui risultati che il governo vuole raggiungere in tema di finanza pubblica, sarà il primo documento ufficiale di bilancio sottoscritto dal ministro dell’Economia Giovanni Tria.
Entro il 15 ottobre, poi, il governo deve presentare alla Commissione europea, all’Eurogruppo e alle Camere il progetto di Documento programmatico di bilancio.
PMI 4.0
Al centro dell’azione del Governo, come spesso è capitato di sentire, c’è sempre l’attenzione al mondo delle imprese in generale, ma soprattutto delle piccole e medie imprese (Pmi) e queste sono le novità:
“Stiamo cercando di riscostruire uno storico di tutti i fondi europei non utilizzati. In generale, ci sono diversi fondi da sfruttare per le imprese e vogliamo partire dal confermare e rinnovare i programmi i programmi per il superammortamento, l’iperammortamento e lo sviluppo dell’industria 4.0, che per noi significa sviluppare impresa 4.0”.
“Dobbiamo però abbassare il tetto di accesso a questi fondi in modo tale da spostare superammortamento, iperammortamento e industria 4.0 verso le piccole e medie imprese, perché in questi anni le grandi realtà aziendali hanno già avuto accesso a questi strumenti e hanno avuto modo di innovare, mentre le più piccole, soprattutto del Sud, sono state tagliate fuori da questi programmi.
Rinnoveremo gli strumenti a nostra disposizione e tutto sarà ricalibrato sulle piccole e medie imprese”.
Anche riguardo alla Strategia Banda Ultra Larga (Strategia BUL), il MiSE ha informato di aver stabilito una rimodulazione finanziaria dell’Asse II del Programma Operativo Nazionale Imprese e Competitività FESR 2014-2020 relativo all’implementazione della Strategia BUL al solo fine di non perdere 177 milioni di euro di finanziamenti europei.
Risorse che, si legge in una nota ministeriale di ieri, avremmo rischiato di perdere a causa dei ritardi accumulati negli ultimi anni nell’avvio dei lavori di posa della fibra, motivo per cui: “il Ministero dello Sviluppo Economico ha proposto una rimodulazione dell’intervento spostando le risorse sull’Asse III relativo alle piccole e medie imprese e che comprende anche interventi per la digitalizzazione delle stesse. Questo asse presenta un fabbisogno finanziario superiore all’Asse II in relazione a interventi già attivati”.
AI nazionale
Sul sito del Ministero c’è la call 4 expert per l’intelligenza artificiale (artificial intelligence, o AI), un piano pluriennale per portare questa tecnologia tra le imprese, all’interno della nostra economia.
Entro l’anno, ha spiegato il titolare del dicastero, riguardo all’AI italiana, sarà sviluppato dal Ministero un piccolo software, “un piccolo bot”, che risponderà ai cittadini che porranno domande sugli incentivi alle imprese.
C’è poi il tema non meno rilevante dell’Internet of Things (IoT) o Internet delle cose, e certamente del 5G: “tecnologia su cui in questi giorni si sta svolgendo un’asta da record e che non è destinata tanto ai telefonini, quanto a imprese e Pubblica Amministrazione per trasferire grandi quantità di dati”.
Cloud di Stato
Altra grande partita ricordata da Di Maio è il cloud pubblico: “Che fine fanno i big data nel mondo, come vengono gestite le nostre informazioni? Tutto va sui cloud privati, le imprese detengono tutto sulla nostra vita, tutto quello che facciamo in rete, da telefonini e pc, è depositato su questi grandi cloud privati aziendali”.
Ecco perché “seve un database pubblico, un cloud pubblico, garantito dallo Stato, dove depositare informazioni sensibili”.
Presto in ogni ministero nascerà poi un presidio digitale, in modo tale che la PA centrale possa procedere più speditamente alla trasformazione digitale. In legge di Bilancio, inoltre, finirà un fondo per il venture capital e per le startup innovative: “Un giovane innovatore italiano non deve più per forza emigrare all’estero per sviluppare le proprie idee, potrà rimanere nel nostro Paese e farle diventare made in Italy, grazie anche a nuovi fondi ed incentivi che stimoleranno gli investimenti privati. Lo chiameremo ‘Fondo non parto più’”.