Aggiornare in maniera sicura e univoca un registro condiviso tra i partecipanti, contenente i dati e le informazioni relative ad una determinata operazione, questa è la catena a blocchi o blockchain, un sistema che disintermedia e decentralizza, coinvolgendo direttamente solo gli attori principali, che verificheranno, certificheranno e vigileranno sull’intero processo.
Se due persone devono effettuare delle transazioni, ad esempio, potranno farlo direttamente tra loro in blockchain, senza banche, figure notarili e altre istituzioni finanziarie ad intermediare e verificare.
La crescita della spesa globale in blockchain
In termini assoluti, per il momento, sono gli Stati Uniti ad investire di più in questa tecnologia, quasi 2,6 miliardi di dollari attesi solo quest’anno, seguiti dall’Europa, con 1,6 miliardi, e dalla Cina, con 777 milioni di dollari.
Nei prossimi anni, però, in termini di investimenti annui, il tasso più alto di aumento della spesa si registrerà in Cina, con un +56% annuo fino al 2024, seguita dall’Europa, con un +50%.
Complessivamente, oggi, sempre più grandi risorse finanziarie sono investite in blockchain. Nel 2021 si stimano 6,6 miliardi di dollari, in aumento del +50% sul dato dell’anno passato, secondo l’ultimo aggiornamento del Report Idc sull’argomento.
Considerando un tasso medio annuo di crescita del +48% (Cagr 2020-2024), entro il 2024 il totale di spesa potrebbe raggiungere i 20 miliardi di dollari a livello mondiale.
I settori chiave
I settori di mercato che stanno guidando questa corsa alla blockchain sono secondo lo studio i sistemi di pagamento digitali transfrontalieri, i sistemi “Lot Lineage/Provenance” per decifrare con precisione la provenienza di un prodotto o documento, le transazioni finanziarie commerciali e bancarie, la gestione dei beni e patrimoni aziendali, la gestione dei processi di riconoscimento dell’identità e di accesso.
Sono infine le banche a spendere di più in soluzioni blockchain, quasi il 30% del totale degli investimenti globali, seguite dall’industria manifatturiera, che rappresenta il 20% degli investimenti. La domanda maggiore, infine, è rivolta ai servizi IT e servizi business, spesso combinati, ma anche alle aziende software.