Telecoms of the future

Blefari Melazzi (CNIT): ‘4 possibili scenari per il futuro delle Tlc’. Scarica il Whitepaper Restart

di |

Il Professor Nicola Blefari Melazzi, Presidente del CNIT e del programma Restart, delinea i possibili scenari futuri delle Tlc: il più auspicabile vedrebbe la separazione fra infrastrutture e piattaforme per spingere la nascita di un ecosistema europeo di Cloud, servizi digitali e un consorzio per l'AI. Scarica il Whitepaper Restart: Techno-economic vision of the future of telecommunications. 

Delineare il futuro delle Tlc per offrire alle aziende e ai decisori politici una serie di possibili evoluzioni della industry e contribuire così alla definizione del miglior scenario possibile. E’ questo l’obiettivo della ricerca realizzata nell’ambito di RESTART, il programma di ricerca nell’ambito del PNRR che ha così realizzato un’analisi approfondita dell’ecosistema e delle sue potenziali evoluzioni presentata oggi alla Conferenza Telecommunications of the Future promossa dal CNIT e organizzata dal nostro editore Supercom. Key4biz tra i media partner.

Scarica il White paper di RESTART – Visione Tecno-Economica del Futuro delle Telecomunicazioni 

“Si parte dagli sviluppi più conservativi, in cui l’attuale equilibrio tra attori si trascina nel futuro con un quadro normativo che tende a mantenere alti livelli di competizione e in cui l’evoluzione tecnologica è rivolta quasi esclusivamente a razionalizzare e ridurre i costi infrastrutturali, ad esempio automatizzando i processi tramite l’uso dell’IA, e l’innovazione nei servizi digitali rimane appannaggio di attori esterni all’ecosistema delle telecomunicazioni”, ha detto il Professor Nicola Blefari Melazzi, presidente del CNIT e della Fondazione RESTART.

Primo scenario, lenta evoluzione dell’ecosistema e dei servizi attuali

Il primo scenario vede un’evoluzione lenta dell’ecosistema, che sarebbe una vera iattura per la industry. La frammentazione della industry non diminuirebbe con il perpetuarsi di una concorrenza feroce sul fronte dei prezzi. In questo contesto, i servizi diventano una sorta di commodity con scarsa diversificazione a tutto svantaggio degli operatori tradizionali e, al contrario, a tutto vantaggio di hyperscaler e operatori satellitari che potrebbero sfruttare la debolezza delle telco per guadagnare enormi fette di mercato.

Sul fronte regolatorio, il basso livello di protezione dell’ecosistema europeo dei servizi digitali e delle reti non favorirebbe la industry.

Secondo scenario: Uno sforzo per la nascita un mercato unico delle Tlc e dei servizi

Il secondo scenario vedrebbe, al contrario, uno sforzo più concreto verso la nascita di un mercato unico europeo, caratterizzato da maggiori livelli di consolidamento tramite fusioni e acquisizioni, fra operatori telco prima a livello nazionale e poi a livello Ue.

In questo contesto, la spinta agli investimenti in nuove reti sostenibili e un miglior equilibrio fra telco e player tecnologici sul fronte dei servizi di connettività e digitali.

In questo scenario, reti e servizi sarebbero gestiti in collaborazione fra telco e hyperscaler in ottica di convergenza fra reti fisse, mobili e satellitari. Si potrebbero realizzare nuovi servizi Cloud e edge, che contribuirebbero ad incentivare la competitività globale dell’Europa, in un contesto nel quale le maglie regolatorie si allargherebbero.

Terzo scenario: l’emergere di fornitori infrastrutturali indipendenti e di nuove piattaforme digitali

Questi nuovi soggetti potrebbero mirare alla creazione di un consorzio unico europeo per Cloud e AI, che possa garantire indipedenza dai grandi Cloud provider americani e cinesi. In questo scenario, si potrebbe verificare una iniziativa europea sulle reti satellitari, in grado di competere e collaborare con gli altri.

Quarto scenario: Totale separazione delle reti e piattaforme condivise

Il quarto scenario vedrebbe la separazione fra infrastrutture e piattaforme per renderle omogenee fra loro, aperte e interoperabili a livello europeo.  

L’obiettivo sarebbe la creazione di un modello network-as-a-service su ampia scala per spingere l’innovazione e le piattaforme di programmazione.

Inoltre, sarebbe possibile la nascita di un’infrastruttura Edge fondamentale per servizi di business e conservazione dei dati su base locale.

In questo scenario, il più auspicabile secondo Nicola Blefari Melazzi, sarebbe previsto un forte impegno per la creazione di una strategia di Cloud europeo e di un consorzio AI in un contesto regolatorio favorevole e parzialmente protetto indifesa dei player europei.  

L’ecosistema è in fase di profonda trasformazione, “attori diversi sono entrati e il modello classico di operatore verticalmente integrato è superato”, ha detto Marta Valsecchi, Direttore, Osservatori Digital Innovation, Politecnico di Milano. “Come cambieranno i rapporti fra i diversi player dell’ecosistema? Quale sarà il ruolo degli hyperscaler? Quale sarà il vaore delle Tlc in futuro?”.

“Il consolidamento in Europa è ormai un tema esistenziale – ha detto Alessandro Gropelli, Direttore Generale, Connect Europe – In Europa ci sono 41 operatori che hanno più di mezzo milione di clienti, negli Usa sono 7 e in Cina sono tre. E’ vero che in certi scenari di consolidamento gli operatori europei potrebbero dover cedere parti di sovranismo lungo la catena del valore ad attori esteri”.

“Le piattaforme in ambito Tlc sono state sempre nascoste, ma ora possono emergere – ha detto Antonio Capone, Professore, Politecnico di Milano / CNIT – le piattaforme come grandi orchestratori delle reti in ottica di digital twin”.

Leggi anche: Frequenze, Blefari Melazzi (CNIT) ‘Usare anche in Italia il costo dello spettro per migliorare le reti’

Leggi le altre notizie sull’home page di Key4biz