Key4biz

Bitcoin, mancato l’aggancio al covid-19: perso il 40% in una settimana

La pandemia coronavirus sta letteralmente affossando le borse internazionali, in particolare quelle europee, americane e dell’estremo oriente.

Le decisioni della Banca centrale europea e della Fed americana non hanno aiutato, anzi, dopo le affermazioni sullo spread della Presidente Christine Lagarde a Francoforte, è dovuta intervenire a sostegno del nostro Paese direttamente la numero uno della Commissione europea, Ursula von der Leyen.

In questo quadro di crisi generale, la maggioranza dei risparmiatori ha cercato di ritirarsi nei classici beni rifugio, come l’oro, ma gli investimenti non sono schizzati verso l’alto, come diversi analisti avevano prospettato.

Bitcoin, ethereum e Xpr

C’era quindi spazio per le criptovalute, ma a quanto pare neanche questi beni sono stati considerati attrattivi per gli investitori. Durante la scorsa settimana, infatti, il bitcoin ha mostrato scarso appeal, perdendo il 40% del valore, mentre negli scambi del week end non è riuscito a spiccare il volo, mantenendosi attorno ai 5.000 dollari.

Un dato negativo, se confrontato con la fine del 2017, quando il bitcoin veniva scambiato a 20.000 dollari. Male anche la capitalizzazione di mercato, che dal record di 240 miliardi di dollari è scesa sotto i 100 miliardi.

Non positivo l’andamento neanche delle altre criptocurrencies, come ethereum e Xrp, che hanno mostrato estrema volatilità dall’inizio dell’epidemia di coronavirus, non assumendo praticamente mai il ruolo di bene rifugio.

Nell’ultima settimana l’ethereum ha perso quasi il 50% del valore inziale, passando da 185 dollari agli attuali 98 dollari, mentre il market cap è crolalto da 20 miliardi circa a poco meno di 11 miliardi di dollari.

In calo più contenuto anche Xrp, che passa da 0,187 euro a 0,125 (-33%), per un capitale di mercato passato da 8,2 miliardi a 5,5 miliardi di euro.

Exit mobile version