Le cose da sapere prima di investire in Bitcoin o nelle altre criptovalute (sono oltre 1.300).
Il mese scorso il Bitcoin ha fatto registrare record su record fino ad arrivare al valore di 20mila dollari, ma poi negli ultimi giorni del 2017 ha fatto registrare diversi down. Nonostante queste giornate da incubo la criptovaluta ha “mangiato il panettone” insieme agli italiani, nel senso che è stata oggetto delle chiacchierate sotto l’albero di Natale perché a molti è venuta l’idea di investire in una valuta che aumenta i tuoi soldi durante la notte, di giorno in giorno, addirittura ad ogni aggiornamento dell’app utilizzata per controllare il suo valore. Ma prima di investire in Bitcoin o nelle altre criptovalute, ne solo oltre 1.300, è opportuno sapere cosa hanno detto autorevoli esperti per pensarci due volte prima di investire i risparmi in una valuta digitale.
“Evitare il Bitcoin come la peste”
John (Jack) Bogle, considerato uno dei più grandi investitori della storia e creatore, nel 1976, del primissimo fondo comune di investimento indicizzato, il Vanguard 500 Index Fund, ha utilizzato una metafora efficace per far capire i rischi legati al Bitcoin. Durante un evento tenutosi a novembre scorso al Council on Foreign Relations di New York, il guru della finanza ha così risposto a chi gli ha chiesto dal pubblico un suo giudizio sulla criptovaluta: “Evita il Bitcoin, come la peste. Sono stato chiaro?”. Bogle ha poi argomentato il suo concetto: “Il Bitcoin non ha un tasso di rendimento sottostante. Sai che le obbligazioni hanno un coupon di interesse, le azioni hanno guadagni e dividendi, l’oro non ha nulla. Non c’è nulla per supportare il Bitcoin tranne la speranza che lo venderai a qualcuno per più di quanto hai pagato per questo”. “È da pazzi investire in questa moneta, quando scenderà a 100 dollari ne riparleremo”, ha concluso l’88enne.
Ecco, questo è quello che potrebbe succedere spesso nel 2018. Chi ha acquistato la moneta digitale spera di poter rivendere le azioni per guadagnare soldi “veri”.
“Il Bitcoin va vietato”
Il Bitcoin, durante i giorni del suo maggiore aumento di valore nel 2017, ha ricevuto lo schiaffo dall’economista premio Nobel, nel 2001, Joseph Stiglitz, che in questa videointervista a Bloomberg ha affermato “il Bitcoin ha successo solo a causa del suo potenziale di aggirare le regole e per l’assenza di supervisione: dovrebbe essere vietato”.
Stiglitz è anche giunto a questa drastica conclusione perché “non ha alcuna funzione utile nella società”. “È una bolla”, ha sentenziato il premio Nobel per l’economia.
“Nel 2018 crollerà”
Il Bitcoin e le altre criptovalute sono uno dei fenomeni più rilevanti nei mercati finanziari degli ultimi anni, osserva Saxo Bank, la banca d’investimenti danese che da 15 anni pubblica il suo rapporto annuale “Shocking Predictions” (“Previsioni scioccanti”). Nel report si afferma che il valore del Bitcoin potrebbe diminuire bruscamente nel 2018. “Il crollo potrebbe concretizzarsi dopo che la Russia e la Cina vieteranno le criptovalute”, ritengono gli analisti. “Il Bitcoin raggiungerà il suo picco a 60mila dollari con una capitalizzazione di 1 trilione di dollari, dopodiché il suo prezzo precipiterà fino a circa 1.000 dollari per Bitcoin”, si legge nel rapporto.
Di sicuro aumenteranno sempre di più le autorità di regolamentazione che vorranno imbrigliare la criptovaluta.
Israele, alla vigilia di Natale, ha bandito dalla Borsa di Tel Aviv le società che effettuano scambi commerciali in Bitcoin. In autunno, in Cina, le autorità hanno chiuso la più grande Borsa di Bitcoin per frenare la speculazione ma soprattutto evitare che le criptovalute diventassero il chiavistello per eludere lo stringente controllo sui movimenti di capitale.
Anche in Europa, all’interno della Bce, per esempio, il falco austriaco Ewald Nowotny ha chiesto una stretta regolatoria sul Bitcoin, definendola non solo uno strumento speculativo ma anche un pericoloso veicolo per il riciclaggio di denaro sporco. Più cauta la Gran Bretagna.
La bolla del Bitcoin sta evidentemente dando alla testa a tutti. La verità è che, come nota Charlie Bilello, strategist di Pension Partners, il Bitcoin avrà valore fino a quando la gente crederà che lo abbia. “Alla fine della giornata di Borsa, i prezzi di mercato sono il risultato del credere collettivo a una bella storia – ha ricordato l’analista italoamericano. “E finora, la storia raccontata dal Bitcoin è ancora molto bella”, ha concluso Bilello.
Staremo a vedere.
*Aggiornamento:
L’articolo, tratto dall’eBook di Key4biz ‘‘I Tech trend 2018’, è stato scritto nei primi giorni di gennaio, prima del crollo delle criptovalute avvenuto pochi giorni fa. In queste ore il Bitcoin è scambiato a circa 10mila dollari, la metà dello scorso dicembre.
I guru della Finanza l’avevano detto.