“Gli OTT devono essere coinvolti nella responsabilità digitale perché il loro potere crescente ha determinato un mutamento sostanziale nei rapporti tra individuo e Stato, tra pubblico e privato, cambiando profondamente la geografia del potere”, l’ha detto il Garante per la privacy, Antonello Soro, al convegno Digitali e Responsabili, che si è svolto questa mattina a Roma. Soro, dunque, è ritornato a ribadire che gli Over the Top non possono più limitarsi a veicolare i contenuti sulle autostrade digitali, senza assumere un ruolo di responsabilità per porre un freno all’uso violento della Rete, per esempio, a fake news, hate speech e sfruttamento dei dati personali e dei Big data a scopi commerciali: “Gli enormi potenziali dei big data rendono possibile ricavare, come in un mosaico, informazioni personali anche da piccoli frammenti di dati apparentemente privi di elementi identificativi, con effetti imprevedibili”, ha detto il Garante, che giusto un mese fa, durante la Relazione annuale, ha sottolineato che: “l’identità personale rischia così di ridursi ad un profilo di consumatore, elettore, comunque utente che un algoritmo attribuisce a ciascuno, finendo per annullare l’unicità della persona, il suo valore, la sua eccezionalità. L’identità personale diventa una cifra per Big Data”.
Sull’uso non violento della Rete Antonello Soro ha poi indicato la strada giusta da percorrere: “il pur prezioso contributo dei gestori nel contrasto dell’uso violento della Rete deve però lasciare spazio all’assunzione di responsabilità da parte dell’autorità pubblica, che deve essere chiamata in ultima istanza a comporre in via definitiva i vari interessi giuridici in gioco”.
Soro #GarantePrivacy anche OTT devono ritenersi coinvolti nell’opera di garanzia per una digitalita’ responsabile
— baldo meo (@meobaldo) 6 luglio 2017
Successivamente il Garante, durante l’intervento, nel parlare, in maniera specifica, della protezione dei dati personali degli utenti, ha aggiunto: “la condizione ineludibile di una ‘digitalità responsabile’ è la consapevolezza dell’importanza di proteggere i dati”. Infine Soro ha ricordato che la Data protection è la “bussola dei nostri tempi”, per cui tutti gli attori coinvolti nella realtà digitale, “a partire da ciascuno di noi”, devono portare avanti questa battaglia, sia perché “la Rete non è sinonimo di bulimia della trasparenza” sia perché dalla “protezione responsabile dei dati dipende l’esistenza libera di ognuno”.
Soro #GarantePrivacy:protezione dati bussola dei nostri tempi. Opera cui devono partecipare tutti gli attori coinvolti nella realtà digitale
— baldo meo (@meobaldo) 6 luglio 2017
La posizione di Soro sugli OTT trova riscontro in quella del presidente dell’Agcom, anche lui tra i relatori del convegno. Secondo Angelo Marcello Cardani “Istituzioni e operatori devono essere uniti a tutela di un uso consapevole e responsabile della Rete”. Non a caso le due Autorità, Garante per la Privacy, Agcom, insieme all’Antitrust, hanno avviato la prima indagine congiunta europea sui Big Data, il nuovo petrolio dell’economia digitale. Cardani ha poi aggiunto “è necessario che il cittadino digitale abbia un’etica che vada oltre la mera conoscenza dell’informatica”. Dunque la parola chiave è l’educazione digitale degli utenti e a questa formazione devono partecipare tutti i player e tutte le Istituzioni coinvolte perché solo così si avranno cittadini in grado di usare la Rete in modo consapevole e responsabile beneficiando soprattutto degli innumerevoli vantaggi che essa offre.