I dati sono generati da noi e dai nostri device. Sono intorno a noi e in ogni momento sono disponibili ad essere trasformati in informazioni, a mancare è la capacità di intercettarli, di raccoglierli e di dare loro un senso funzionale ai nostri scopi. In Emilia Romagna, la società in house della Regione, Lepida, sta realizzando l’infrastruttura digitale sul territorio dedicata proprio all’utilizzo dei dati, dei big data.
Per raggiungere l’obiettivo, Lepida ha sviluppato una piattaforma big data a partire dalla raccolta di dati anonimi relativi all’uso che i cittadini fanno del proprio smartphone, ad esempio, connettendosi alla rete WiFi del territorio “EmiliaRomagnaWiFi wifiprivacy.it”.
In tal modo, è possibile conoscere il numero di dispositivi unici che si sono connessi alla rete WiFi, azione che si traduce nel contare gli utenti, ipotizzando un dispositivo per ogni utente.
Il risultato emerso, attualmente, è che i dispositivi unici che si sono collegati in un periodo di sei mesi sono ben 1.300.000, mentre le connessioni effettuate nello stesso periodo superano il numero di 360 milioni.
Le informazioni sono da tutti accessibili all’indirizzo bigdatatest.lepida.it/wifi i cui grafici mostrano i dati indicativi basati su un sistema che è in continua evoluzione. Le nuove connessioni avvengono soprattutto durante il weekend, principalmente nelle città capoluogo di Bologna, Modena, Reggio nell’Emilia e Rimini; il traffico, invece, si registra principalmente nei giorni lavorativi.
Grazie ad una rete WiFi piuttosto sviluppata ed estesa, che conta oltre 7.000 hotspot, da cui è possibile ottenere dati di traffico geolocalizzato, nel tempo, sia Lepida, sia la Regione, avranno modo di valutare nel dettaglio questi dati utili al miglioramento della qualità dei servizi e al potenziamento della stessa infrastruttura.