Il Presidente Arera Besseghini in audizione al Senato
Il video dell’audizione del Presidente Arera
Il 2022 inizia male per quanto riguarda la crescita dei prezzi dell’energia. Il gas è aumentato del +94% a gennaio, rispetto allo stesso periodo dell’anno passato, mentre per l’energia elettrica l’incremento si fa deciso, con un +131%.
Secondo l’Arera, Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, nonostante le misure adottate dal Governo per mitigare questi aumenti e soprattutto per venire incontro a famiglie e imprese in difficoltà, il primo trimestre del 2022 sarà caratterizzato da estrema volatilità dei prezzi.
“La forte volatilità dei prezzi che contraddistingue questo periodo rende, ad avviso di questa Autorità, particolarmente difficile fornire elementi previsionali affidabili”, ha dichiarato oggi il presidente di Arera, Stefano Besseghini, nel corso di un’audizione in Commissione Industria al Senato della Repubblica.
“Le quotazioni dei prodotti forward per l’anno 2022, dopo una discesa nei primi giorni dell’anno intorno ai 65 €/MWh per il gas naturale e ai 170€/MWh per l’energia elettrica, sono risalite negli ultimi giorni intorno agli 80 €/MWh per il gas naturale e ai 200€/MWh per l’energia elettrica”, ha aggiunto Besseghini.
“Ad esempio, il livello raggiunto dai prezzi in Europa e la minor domanda asiatica di gas naturale hanno portato un significativo incremento, al termine dello scorso anno, dei volumi di GNL destinati all’Europa. Questo trend potrebbe trovare conferma anche nei mesi primaverili – ha affermato il Presidente dell’Autorità – stando alle quotazioni a termine più recenti dei prezzi europei rispetto a quelli asiatici”.
Volatilità del presente e proiezioni al 2024
Spingendosi ancora oltre (“con il caveat della crescente imprecisione”), il Presidente dell’Arera ha precisato che “le quotazioni attuali del gas naturale vedono una discesa a valori intorno a 55€/MWh nel 2023 e 39€/MWh nel 2024. Analogamente, per l’energia elettrica è previsto un rientro verso i 150 €/MWh nel 2023 e i 113€/MWh nel 2024“.
“Anche queste quotazioni, che permangono superiori alle medie storiche dei prezzi, presentano, tuttavia, una relativamente elevata volatilità, con variazioni che tendono a riflettere le variazioni delle quotazioni dei prodotti di più breve periodo”, ha continuato il Presidente Arera.
Gli interventi adottati dal Governo fra l’1° luglio e il 31 dicembre 2021 sono stati finalizzati a limitare l’impatto dei rincari energetici sui clienti domestici e sulle piccole imprese in bassa tensione (con potenza fino a 16,5 kW), nonché a rafforzare la tutela dei clienti vulnerabili.
“Ne è conseguito nell’anno 2021 un beneficio per 2,5 milioni di famiglie grazie al bonus elettrico – ha proseguito Besseghini – e per 1,5 milioni di nuclei familiari in virtù del bonus gas”.
“Tali misure – ha ribadito il Presidente dell’Autorità – assieme alla riduzione dell’IVA al 5% sul prezz del gas naturale, sono state rese possibili dai contributi provenienti dal bilancio dello Stato per oltre 8,5 miliardi di euro. Parte di questi, circa 1,9 miliardi, è stata ricavata utilizzando una frazione del gettito derivante dalle aste dei permessi di emissione di CO2 per il 2021”.