America latina, sei capi di stato e di governo al forum di Davos
17 gen 10:46 – (Agenzia Nova) – L’America latina sara’ rappresentata al World economic forum di quest’anno con sei capi di stato e di governo. Un numero “senza precedenti”, ha detto il presidente dell’organizzazione Daniel Brende citato dal quotidiano colombiano “El espectador”. Al tradizionale appuntamento di Davos – in Svizzera dal 23 al 26 gennaio -, e’ infatti attesa la partecipazione del presidente argentino Mauricio Macri, del brasiliano Michel Temer, del colombiano Juan Manuel Santos, del dominicano Danilo Medina, del panamense Juan Carlos Varela, oltre che della primo ministro peruviana Mercexdes Araoz. Macri fara’ il suo discorso speciale il 24 e temer il 25. Tra i temi al centro dell’incontro ci dovrebbe essere quello della crisi politica ed economica in Venezuela anche se, rileva la testata, non sara’ oggetto di un panel apposito ma piatto principale di colloqui diplomatici “a porte chiuse”: Medina, presente all’incontro, e’ anfitrione del dialogo tra governo e opposizioni venezuelane che si sta tenendo a Santo Domingo. Un delicato tavolo negoziale accompagnato anche dall’ex presidente del governo spagnolo Jose’ Luis Rodriguez Zapatero, anch’esso atteso a Davos. E segnalando i temi di pertinenza regionale, Brende ha anche parlato della grande aspettativa che si sta creando attorno al Foro economico mondiale che si terra’ dal 13 al 15 marzo a San Paolo, in Brasile.
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Usa, Steve Bannon chiamato a testimoniare nell’ambito del “Russiagate”
17 gen 10:46 – (Agenzia Nova) – Steve Bannon, l’ultraconservatore ed ex consigliere strategico del presidente Donald Trump, e’ stato chiamato a testimoniare nell’ambito dell’inchiesta “Russiagate” condotta dal procuratore speciale Robert Mueller sulle ingerenze russe e le possibili collusioni con Trump nella campagna elettorale per le elezioni presidenziali del 2016. E’ la prima volta dall’inizio dell’inchiesta, riferisce il quotidiano “New York Times” che il procuratore Mueller utilizza il ricorso ad un invito a comparire davanti al gran giuri’, la giuria chiamata a stabilire se le prove raccolte sono sufficienti per iniziare un processo penale nei confronti di una persona, relativamente alla cerchia piu’ vicina al presidente. L’invito a testimoniare potrebbe essere una strategia negoziale di Mueller per costringere Bannon ad essere interrogato dai suoi investigatori in un contesto meno formale del gran giuri’. Oggi l’ex consigliere ha reso testimonianza a porte chiuse davanti alla Commissione per l’Intelligence della Camera dei rappresentanti che sta svolgendo una sua inchiesta sulle interferenze russe nelle presidenziali e potenziali legami tra la campagna di Trump e il Cremlino. L’invito a testimoniare nel Russiagate ha stato inviato la scorsa settimana in seguito alle dichiarazioni di Bannon contenute nel libro “Fire and Fury” in cui additava come “sovversivo” l’incontro del primogenito del presidente con personaggi russi e anticipava che l’inchiesta di Mueller si sarebbe focalizzata sul riciclaggio di denaro. La vicenda ha causato la strappo definitivo tra Bannon e il capo della Casa Bianca, che ha minacciato di querelarlo per diffamazione. Malgrado il tentativo dell’ex consigliere di ritrattare quanto contenuto nel libro, la sua principale finanziatrice lo ha abbandonato, costringendolo anche a dare le dimissioni dalla sito di estrema destra “Breitbart”, di cui era presidente esecutivo.
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Usa, la Casa Bianca accende il dibattito sull’immigrazione con statistiche sul terrorismo
17 gen 10:46 – (Agenzia Nova) – L’amministrazione del presidente Donald Trump ha diffuso oggi dati che rivelano che la maggior parte delle persone colpevoli di terrorismo negli ultimi 15 anni negli Stati Uniti, erano nate in paesi stranieri. Le undici pagine del rapporto vengono divulgate, riporta il quotidiano “New York Times”, in un momento politicamente difficile sul fronte immigrazione con il presidente che spinge per applicare nuove restrizioni, sostenendo che l’attuale sistema mette la nazione a rischio. Il rapporto sottolinea casi in cui immigrati erano legati a trame terroristiche dopo essere stati ammessi nel paese in seguito al sistema della lotteria per i visti o per un ricongiungimento familiare. I titolo del rapporto e’ “Protecting the Nation From Foreign Terrorist Entry Into the United States” (Proteggere la nazione dall’ingresso di terroristi stranieri negli Stati Uniti) e la sua conclusione e’ che tra i colpevoli di terrorismo, tre su quattro sono nati in paesi stranieri. Durante la sua audizione al Congresso, il segretario del dipartimento per la Sicurezza nazionale, Kirstjen Nielsen, ha commentato i dati definendoli “agghiaccianti”. Il rapporto fa seguito all’ordine esecutivo emanato da Trump a marzo 2017 per impedire l’ingresso nel paese di cittadini provenienti da sei paesi a maggioranza musulmana, un ordine scaduto e sostituito da un nuovo divieto che obbliga i dipartimenti della Giustizia e della Sicurezza nazionale ha raccogliere e diffondere le informazioni relative al numero di stranieri che negli Stati Uniti sono stati accusati di reati legati al terrorismo.
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Spagna, il leader di Ciudadanos Riviera incontra Renzi per cercare sostengo nel centro-sinistra italiano
17 gen 10:46 – (Agenzia Nova) – Il presidente del partito di sinistra spagnolo Ciudadanos, Albert Rivera, e’ stato ricevuto ieri a Roma dall’ex presidente del Consiglio italiano e segretario generale del Partito democratico (Pd) Matteo Renzi, per discutere le sfide che Italia e Spagna dovranno affrontare a fronte dell’arretramento delle forze progressiste nei due paesi. La notizia e’ stata riportata dai principali quotidiani spagnoli “El Pais” ed “El Mundo”Il leader di Ciudadanos ha dichiarato che l’Unione europea e’ chiamata a realizzare profonde riforme “non solo economiche ma anche e soprattutto politiche”. Renzi e Rivera hanno parlato della creazione di liste internazionali per le elezioni del Parlamento europeo previste per il 2019. “Gli europei voteranno insieme nel 2019 e quindi ha senso avere liste di partiti europei che non dipendono dal fatto che tu sia italiano, spagnolo o francese, ma che abbiano un progetto comune per l’Europa”, ha aggiunto il politico catalano. Con l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea, Italia e Spagna si trovano nella posizione di poter assumere una nuova e centrale posizione nella conduzione europea, insieme a Francia e Germania, ha detto il politico spagnolo. L’incontro, avvenuto in un hotel nel centro della capitale italiana, avrebbe suscitato qualche disagio all’interno della famiglia socialista italiana.
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Francia, il presidente Macron a Calais per illustrare la sua politica migratoria
17 gen 10:46 – (Agenzia Nova) – Ieri il presidente francese Emmanuel Macron si e’ recato a Calais, nel nord della Francia, dove ha esposto i punti principali della riforma del diritto di asilo. Ne parla la stampa francese, ricordando che giovedi’ il capo dell’Eliseo incontrera’ vicino Londra la premier inglese Theresa May per un vertice bilaterale durante il quale si parlera’ anche di immigrazione. Secondo “Les Echos”, nel discorso di ieri Macron ha mostrato fermezza, lanciando dei “segnali di apertura” verso le associazioni di volontari attive sul posto nell’accompagnamento di migranti. Il presidente francese “e’ rimasto sulla sua linea”, nonostante le tante polemiche nate sulla nuova legge. Ieri “Le Monde” ha pubblicato una lettera indirizzata al presidente francese e firmata da intellettuali e sindacalisti, dove si richiede una maggiore flessibilita’ nei confronti dei richiedenti asilo. “La sua politica contraddice l’umanita’ che lei ha promosso” si legge nel messaggio. Alcune associazioni hanno deciso di boicottare il discorso del presidente a causa dell’atteggiamento violento che le forze dell’ordine hanno avuto in queste ultime settimane nei confronti dei migranti di Calais. Secondo stime approssimative nella cittadina ci sarebbero attualmente circa 600 migranti. “Le Figaro” scrive che Macron ha fatto della “pedagogia”, spiegando il suo progetto di legge, mentre “Libe’ration” afferma che con la nuova legge l’esame delle domande d’asilo sara’ “piu’ veloce” e le espulsioni “piu’ efficaci”.
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Francia, cala il tasso di natalita’ per il terzo anno consecutivo
17 gen 10:46 – (Agenzia Nova) – Il tasso di natalita’ in Francia ha registrato un calo per il terzo anno consecutivo. E’ quanto affermano i quotidiani francesi, riportando i dati diffusi dall’istituto nazionale delle statistiche (Insee). La popolazione continua ad aumentare, stabilendosi a 67,2 milioni di persone (+0,3 per cento). Il ritmo, pero’, e’ piu’ debole rispetto agli anni passati (+0,5 per cento tra il 2008 e il 2013, +0,4 per cento tra il 2014 e il 2016). La differenza tra le morti e le nascite si stabilisce a + 164mila persone, lo scarto piu’ debole dal dopoguerra a oggi. Diversi i fattori alla base di questa diminuzione. Il primo riguarda il numero di nascite, con 767mila bambini recensiti lo scorso anno (-2,1 per cento). A questo si aggiungono poi il tasso di fecondita’ delle donne, con 1,88 bambini per mamma (contro gli 1,92 nel 2016), e l’eta’ della maternita’ (30,6 anni di media contro i 29,8 anni nel 2007). Tra le spiegazioni congiunturali ci sono i tagli agli aiuti per le famiglie effettuati durante il quinquennio dell’ex presidente François Hollande e la precarieta’ del mercato del lavoro.
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Il cancelliere austriaco Kurz esprime scetticismo sulle proposte di un bilancio europeo comune
17 gen 10:46 – (Agenzia Nova) – Il cancelliere austriaco Sebastian Kurz ha espresso il suo scetticismo in merito alle proposte di istituire un bilancio comune nella zona euro. Il nuovo capo del governo di Vienna, che oggi e’ a Berlino per la sua prima visita ufficiale in Germania, si oppone quindi alle idee avanzate durante i colloqui esplorativi tra i Cristiano democratici tedeschi (Cdu) e i Socialdemocratici (Spd) per la formazione del prossimo governo di coalizione tedesco. In un’intervista concessa alla “Frankfurter Allgemeine Zeitung” il premier austriaco afferma di condividere gli obiettivi di un’Europa piu’ trasparente, competitiva e solidale, ma ha espresso scetticismo circa un bilancio comune. “La Ue deve diventare piu’ economica ed efficiente”, ha sottolineato il cancelliere, rimarcando poi l’importanza per Vienna del rapporto con Berlino. Per quanto riguarda la delicata questione delle politiche migratorie, Kurz ha affermato che “la posizione tedesca e’ ora molto piu’ vicina alla nostra di quanto non fosse due anni fa”. “In Germania la crisi dei rifugiati e’ stata sottovalutata”, ha detto il premier austriaco. “Ora abbiamo bisogno di una messa a fuoco su una adeguata protezione delle frontiere esterne dell’Unione europea, e non solo della discussione costante sulle quote per la distribuzione dei rifugiati all’interno dell’Unione europea. La crisi migratoria non e’ ancora finita”, ha dichiarato il cancelliere austriaco.
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La Ue accorcia la lista nera dei paradisi fiscali
17 gen 10:46 – (Agenzia Nova) – I funzionari dell’Unione europea hanno proposto la rimozione di otto giurisdizioni dalla lista nera dei paradisi fiscali adottata dall’Ue lo scorso dicembre, in quella che i critici bollano gia’ come una retromarcia nella campagna di Bruxelles contro l’elusione fiscale. I paesi i cui nomi potrebbero essere presto cancellati dalla lista nera dell’Ue sono Corea del Sud, Emirati Arabi, Barbados, Grenada, Macao, Mongolia e Tunisia. La rimozione di questi paesi dalla lista verra’ discussa mercoledi’, in occasione della riunione mensile dei ministri delle Finanze europei a Bruxelles. La lista nera dei paradisi fiscali non-Ue e’ stata approvata il mese scorso, al termine di intensi negoziati dopo la pubblicazione dei “Paradise Papers”, da cui sono emersi alcuni dei piu’ intricati metodi di elusione fiscale dei ricchi del pianeta. Proprio la divulgazione di questi documenti ha dato slancio al piano dell’Ue, che Bruxelles tentava di approvare da oltre un anno a fronte dell’opposizione di paesi come Irlanda, Malta e Lussemburgo, che proprio sulle condizioni fiscali particolarmente vantaggiose poggiano la loro competitivita’ economica. La lista nera approvata dal Consiglio dei ministri Ue include, oltre ai tre paesi gia’ citati, anche le Samoa Americane, il Bahrain, le Barbados, Grenada, Guam, Macao, le Isole Marshall, la Mongolia, Namibia, Santa Lucia, Samoa, Trinidad e Tobago e Tunisia. Stando a fonti dell’Ue, altri 47 paesi sono stati inclusi in una “lista grigia”. Il parlamentare tedesco della Csu (cristiano sociali) Markus Ferber ha commentato affermando che la lista nera era “poco credibile” fin dall’inizio, “ed ora e’ addirittura ridicola”. Il commissario europeo Pierre Moscovici e il ministro delle Finanze francese Bruno Lemaire hanno chiesto “sanzioni efficaci” per i paesi interessati.
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L’immigrazione al centro della campagna elettorale in Italia dopo che un politico ha detto che “la razza bianca” rischia l’estinzione
17 gen 10:46 – (Agenzia Nova) – La questione dell’immigrazione e’ stata risospinta al centro della campagna elettorale in Italia dalle dichiarazioni di un esponente di destra secondo cui “la razza bianca” e’ a rischio di estinzione: lo scrive oggi mercoledi’ 17 gennaio sul quotidiano conservatore britannico “The Telegrph” il corrispondente da Roma Nick Squires, riferendo delle polemiche suscitate da Attilio Fontana, il candidato della Lega alla presidenza della Lombardia nelle elezioni regionali che si terranno il 4 marzo prossimo contemporaneamente al voto per il nuovo Parlamento. Nel suo reportage, il giornalista britannico dopo aver ricordato che negli ultimi quattro anni l’Italia ha accolto circa 600 mila immigrati, in stragrande maggioranza arrivati via mare dalla Libia su barche di fortuna, riferisce le dichiarazioni di Fontana secondo cui “l’etnicita’ della societa’ italiana, la razza bianca” deve essere difesa limitando drasticamente il numero degli migranti: queste parole hanno suscitato un’ondata di proteste da parte dei partiti di centro-sinistra ma sono state difese da Matteo Salvini, il leader della Lega. Quello di Fontana e Salvini pero’, nota il “Telegraph, non e’ il solo partito italiano che cavalca il tema dell’immigrazione: secondo Silvio Berlusconi, leader del partito Forza Italia alleato della Lega nella coalizione di centro-destra data per favorita dai sondaggi, la presenza di troppi immigrati avrebbe fatto aumentare la criminalita’ nel paese. Questa tesi tuttavia e’ stata smentita dai dati del ministero dell’Intero, afferma l’articolo di Nick Squires, che ricorda come anche l’anti-establishment Movimento 5 stelle sia saltato sul carro della propaganda anti-immigrazione. Da parte sua il leader del Partito democratico (Pd) di centro-sinistra Matteo Renzi ha accusato la Lega nord di fomentare il razzismo sfruttando il tema dell’immigrazione: “Dobbiamo uardare al futuro”, ha detto, “e non sfruttare le paure della gente”. La cosa curiosa, sottolinea il “Telegraph”, e’ che le polemiche sull’eccessivo flusso migratorio ignorano il fatto che l’attuale governo italiano di centro-sinistra, dominato dal Pd di Renzi e guidato dal premier Paolo Gentiloni, nell’ultimo anno e’ riuscito a ridurre sostanzialmente gli arrivi di migranti, grazie ad una serie di controversi accordi con la Libia che sono stati duramente criticati dalle organizzazioni umanitarie internazionali.
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Italia, i populisti “mettono a rischio la vita della gente” con le proposte sui vaccini
17 gen 10:46 – (Agenzia Nova) – In Italia due partiti populisti hanno promesso di abolire l’obbligo di vaccinazione se vinceranno le prossime elezioni parlamentari, attirandosi le accuse di diffondere teorie cospirazioniste e di mettere a rischio le vite dei bambini. Al tema il quotidiano inglese “The Times” dedica oggi, mercoledi’ 17 gennaio, un reportage in cui il suo corrispondente da Roma, Tom Kington, riferisce delle polemiche suscitate dai programmi elettorali della Lega nord, uno dei partiti che fa parte della coalizione di centro-destra guidata da Silvio Berlusconi, che secondo i sondaggi di opinione potrebbe vincere le elezioni del 4 marzo prossimo, e dell’anti-establishment Movimento 5 stelle (M5s), il singolo partito piu’ quotato dagli stessi sondaggi con oltre il 28 per cento delle preferenze. L’interesse sulla questione in Gran Bretagna e’ sollecitato dal fatto che l’opposizione ai vaccini si basa essenzialmente sulle teorie del medico britannico Andrew Wakefield, secondo cui essi provocano l’autismo e altre malattie croniche. Queste teorie sono diventate virali grazie a internet, ma sono state definite “disoneste e irresponsabili” dagli ambienti scientifici britannici e Wakefield e’ stato espulso dal registro dei medici della Gran Bretagna. In Italia, ricorda l’articolo di Tom Kington, l’obbligo di vaccinazione dei bambini e’ stato esteso e rafforzato l’anno scorso con una legge approvata dal governo di centrosinistra dopo che un’epidemia di morbillo aveva registrato circa 5 mila casi ed era costata la vita ad almeno quattro bambini. Nel 2016 le vaccinazioni contro questa malattia erano scese all’87.26 per cento dei bambini italiani, molto al di sotto del limite di sicurezza del 95 per cento raccomandato dall’Organizzazione mondiale della sanita’ (Oms). In Gran Bretagna, fa notare l’articolo del “Times”, non c’e’ obbligo ma comunque il 95,6 per cento dei bambini vengono regolarmente vaccinati. Le proposte in materia della Lega nord e del M5s peraltro sono piuttosto confuse e sembrano soprattutto finalizzate a conquistare consensi nelle urne, secondo l’articolo di Tom Kington che cita le parole del ministro della Sanita’, Beatrice Lorenzin: “Giocano con la salute degli italiani e dei nostri bambini per conquistare qualche voto in piu’: l’Italia ha bisogno di essere vaccinata contro la loro incompetenza”.
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