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Bando “Cinema e Immagini per la Scuola”, Borgonzoni annuncia un budget di 30 milioni di euro

Il “Piano Nazionale Cinema e Immagini per la Scuola” – da cui l’acronimo “Cips” – è nato grazie ad un “Protocollo d’Intesa” sottoscritto tra il Ministero della Cultura ed il Ministero dell’Istruzione ed ha come obiettivo l’inclusione nelle scuole del cinema e dell’audiovisivo come strumento educativo, formativo e comunicativo in grado di fornire un metodo integrativo/alternativo per l’apprendimento ed essere utilizzato trasversalmente nei percorsi curriculari.

Per l’anno scolastico 2020/2021, è stata prevista una dotazione iniziale di risorse pari a 12 milioni di euro.

La Sottosegretaria al Mic Lucia Borgonzoni ha annunciato sabato scorso 31 luglio che sono imminenti i nuovi bandi (2021/2022), questa volta con una dotazione complessiva di 30 milioni di euro.

Si ricordi che l’iniziativa è una “joint-venture” istituzionale tra Ministero dell’Istruzione (Mi, già Miur) e Ministero della Cultura (già Mibact), ed è co-gestita da due specifiche direzioni generali: la Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione e la Partecipazione (Mi), e la Direzione Generale Cinema e Audiovisivo Dgca (Mic), rette rispettivamente da Antimo Ponticiello e da Nicola Borrelli.

Il progetto “Cips” si avvale di una piattaforma dedicata (www.cinemaperlascuola.it), che propone schede sintetiche delle iniziative sostenute e si pone anche come utile fonte informativa sulle attività che – più in generale – riguardano il rapporto tra cinema/audiovisivo e dimensione scolastica. Si tratta di un raro esperimento di efficace “piattaforma web istituzionale”, promossa dai due Ministeri, dedicata al mondo del cinema e dell’audiovisivo a scuola. Un unico grande contenitore di percorsi e strumenti didattici, all’interno del quale le scuole e gli operatori del settore possono trovare tutte le iniziative promosse dai due Ministeri nell’ambito del “Piano Nazionale Cinema e Immagini per la Scuola”: opportunità, Bandi, materiali didattici, materiali audio-video, i “learning object”, corsi di formazione ed altri strumenti utili per avviare i percorsi di educazione visiva a scuola.

“Cinema e Immagini per la Scuola” nasce con la legge Renzi “Buona Scuola” del 2015

Cinema e Immagini per la Scuola” è una delle iniziative di concreta attuazione della Legge n. 107 del 13 luglio 2015 (la famosa e controversa legge cosiddetta “Buona Scuola”, fortemente voluta dal ex Premier Matteo Renzi): l’educazione all’immagine è finalmente arrivata sui banchi di scuola ed il cinema e l’audiovisivo sono entrati a pieno titolo nel “Piano dell’Offerta Formativa” (i cosiddetti “Pof”) delle scuole di ogni ordine e grado. Non più e non solo in maniera strumentale, ma in quanto discipline specifiche in grado di contrastare l’analfabetismo iconico, di contribuire alla costruzione di una cultura audiovisiva comune e alla formazione di ambienti di apprendimento per competenze che pongano al centro gli studenti e le loro attuali esigenze culturali-mediali e formative, per arrivare alla formazione di un pubblico consapevole, favorire la comprensione critica del presente e capace di dialogare con la “rivoluzione digitale “in atto.

In Paesi come la Francia il rapporto tra “cinema” e “scuola” ha radici lontane nel tempo, dato che le iniziative in materia risalgono a 20 anni fa: ma – come dire?! – “non è mai troppo tardi” (come recitava il titolo della celebre trasmissione “educational” Rai curata dal famoso maestro Alberto Manzi).

Nello specifico, le azioni del Piano Nazionale Cinema e Immagini per la Scuola sono orientate alla promozione della didattica del linguaggio cinematografico e audiovisivo ed all’acquisizione di strumenti e metodi di analisi che favoriscano la conoscenza della grammatica delle immagini così come la consapevolezza della natura e della specificità del loro funzionamento.

In attuazione dell’articolo 27 della Legge Cinema e Audiovisivo del 14 novembre 2016, n. 220 (la cosiddetta “Legge Franceschini”), ilPiano” prevede di destinare, ogni anno, almeno 12 milioni di euro, pari al 3 per cento della dotazione del “Fondo per il cinema e l’audiovisivo (400 milioni di euro) alle scuole di ogni ordine e grado e agli operatori del settore per il potenziamento delle competenze nel cinema, nelle tecniche e nei media di produzione e di diffusione delle immagini e dei suoni, nonché per l’alfabetizzazione all’arte, alle tecniche e ai media di produzione e diffusione delle immagini.

Le origini dell’iniziativa possono essere rintracciate nel “Protocollo d’Intesa Teatro e Cinema per la Scuola”, siglato dal Miur e dal Mibact il 4 febbraio 2016 (rispettivamente dagli allora ministri Stefania Giannini e Dario Franceschini), finalizzato alla valorizzazione e promozione del linguaggio cinematografico nei contesti educativi.

Ci siamo espressi, a suo tempo, su questa iniziativa, manifestando perplessità (vedi “Key4biz” del 4 febbraio 2016, “Cinema e teatro a scuola, intesa Mibact-Miur. Bella idea ma confusa”), ma va detto che, a distanza di cinque anni da allora, le buone intenzioni hanno prodotto positivi risultati oggettivamente concreti.

In seguito, l’approvazione della legge “Franceschini” ha stimolato l’elaborazione di una proposta di piano d’intervento dei due Ministri.

Prima ancora, c’era stato il “Protocollo d’intesa” del 28 maggio 2014, siglato tra Miur e Mibact, con l’obiettivo di creare occasioni di accesso al sapere attraverso la messa a sistema di istruzione e cultura, al fine di sviluppare la “società della conoscenza”.

Il “Protocollo d’intesa” del 2 marzo 2018 ha reso operative le previsioni di legge: il protocollo reca la firma degli allora titolari dei due dicasteri, Valeria Fedeli e Dario Franceschini, ed aveva durata triennale.

Con le edizioni 2018 e 2019 del “Piano”, sono state erogate risorse complessive pari a quasi 35 milioni di euro per la realizzazione di 797 progetti, attraverso l’emanazione di bandi rivolti a enti, fondazioni, associazioni e scuole di ogni ordine e grado.

Per l’anno scolastico 2020/2021, è stata messa a disposizione del Piano una dotazione iniziale di risorse pari a 12 milioni di euro, prevedendo la conferma delle azioni “Cinema Scuola Lab” e “Visioni Fuori Luogo”, rivolto alle istituzioni scolastiche, e dell’azione “Buone Pratiche, Rassegne e Festival”, destinata agli enti che operano nella promozione della cultura cinematografica.

A queste, si è aggiunta l’azione “Operatori di Educazione Visiva a Scuola”, finalizzata alla formazione dei docenti e che quest’anno entra nella fase operativa, e una nuova selezione per la realizzazione di progetti di educazione all’immagine di carattere nazionale.

Gli ultimi bandi di “Cips”, pubblicati il 1° agosto 2019 (a firma degli allora Dg Giovanna Boda per il Mi e Mario Turetta per il Mibact), con scadenza il 30 settembre 2019, hanno visto i risultati a fine febbraio 2020: la programmazione prevista è stata sconvolta dalle conseguenze della pandemia, e le iniziative previste sono state dilazionate nel corso del tempo – tra “didattica a distanza” e didattica in presenza – fino alla conclusione entro fine giugno 2021.

In attesa della valutazione di impatto di “Cips” ed in attesa dei nuovi bandi 2021/2022

Tra breve verrà pubblicata una relazione analitica sui risultati raggiunti, una valutazione di impatto. È stata infatti sviluppata una approfondita attività di monitoraggio al fine di valutare l’efficacia delle iniziative e fornire linee di indirizzo strategico per le prossime annualità: si tratta di una opportuna iniziativa coordinata da Bruno Zambardino per il Mic e da Ulisse Fabiani per il Mi, con la collaborazione di Lorenzo Canova.

Da diversi mesi, però, sia le scuole sia le associazioni culturali e gli altri enti interessati al rapporto tra cinema/audiovisivo e dimensione scolastica attendevano notizie sui nuovi bandi, anche al fine della miglior progettazione per l’anno scolastico imminente: si torna a scuola dal 14 settembre 2021.

In occasione della serata di premiazione del David di Donatello, il 13 maggio 2021, Pierfrancesco Favino ha rivolto un appello al Governo: “Vorrei chiedere una cosa, se fosse possibile: che si insegnasse il cinema e il teatro nelle scuole italiane. Vorrei chiedere ai ministri, quelli che siano, che ai nostri ragazzi si insegnasse a tenere in mano una cinepresa, che in questo momento in cui c’è bisogno di stare insieme si insegnassero le tecniche teatrali, perché dal cinema e dal teatro si impara tanta vita. E per favore, non il pomeriggio ma durante le lezioni”. Il famoso attore ha dimostrato di non conoscere – evidentemente – il progetto “Cinema e Immagini per la Scuola”, oppure ha voluto manifestare una provocazione per stimolarne una maggiore diffusione.

Il 18 maggio 2021, la Sottosegretaria leghista Lucia Borgonzoni – che ha poi acquisito specifica delega in materia di rapporto tra cinema/audiovisivo e scuola, assegnatale dal Ministro Dario Franceschini (vedi “Key4biz” del 14 giugno 2021, “Mic, deleghe più circoscritte alla Sottosegretaria Borgonzoni”) – rispondendo in Commissione Cultura della Camera ad un’interrogazione sul “Piano Nazionale Cinema e Immagini per la Scuola”, ha sostenuto: “ho letto le dichiarazioni di Favino su audiovisivo e cinema insegnati come materia all’interno delle scuole. Lo condivido in pieno. Se volete presentare un disegno di legge, lo appoggio totalmente”. Borgonzoni ha ricordato che “con i decreti ministeriali di riparto del Fondo per lo Sviluppo degli Investimenti del Cinema e dell’Audiovisivo per il 2020-2021 sono destinati circa 34 milioni di euro al Piano Nazionale Cinema e Immagini per la Scuola. Si prevede la pubblicazione dei bandi entro luglio 2021”. La previsione era quindi “entro luglio 2021”. Continuava la Sottosegretaria: “il nuovo Piano e i relativi bandi terranno conto delle positive esperienze degli scorsi anni dando continuità alle azioni che si sono rivelate strumenti utili ed efficaci per le scuole e renderle ancora più rispondenti alle necessità formative di docenti e studenti. Mi sto già interfacciando con il Ministero dell’Istruzione per potere avere i bandi pronti già a fine giugno”.

L’interrogazione (n. 5-06020) “Sull’impiego delle risorse del Piano Nazionale Cinema e Immagini  per  la Scuola” era stata presentata da Rosa Maria Di Giorgi (Pd) e co-firmata da Flavia Piccoli Nardelli (Pd). Piccoli Nardelli replicando, si dichiarava soddisfatta per la esauriente risposta, auspicando che i nuovi bandi tengano conto della sperimentazione, che pare sia stata esaminata in maniera attenta, e che questo possa davvero aiutare le scuole ad utilizzare le risorse del “Piano” nel rispetto dello spirito con cui esso è stato inserito nella legge per il cinema e l’audiovisivo che era quello di educare spettatori attenti e consapevoli. Concludeva sollecitando l’istituzione di un “tavolo” presso il Ministero della Cultura per il prosieguo delle azioni in favore della promozione dell’attività cinematografia all’interno delle scuole.

La “esauriente risposta” della Sottosegretaria Borgonzoni (Lega) all’interrogazione parlamentare di Di Giorgi e Piccoli Nardelli (Pd) sul “Piano Nazionale Cinema e Immagini per la Scuola”

La risposta della Sottosegretaria alla “interrogazione a risposta immediata in Commissione” è stata effettivamente dettagliata: per i primi due “Piani Nazionali” (annualità 2017-2018 e annualità 2019) sono state stanziate complessivamente risorse pari a circa 38 milioni  di  euro.

Nel primo anno di attivazione del Piano (2017-2018), per l’insieme dei bandi e delle azioni previste sono state assegnate risorse pari a 22,7 milioni di euro. A fronte di circa 850 candidature, sono stati sostenuti circa 500 progetti (pari al 60 per cento) per un contributo effettivo di 22,7 milioni di euro.

Gran parte delle proposte progettuali candidate (il 62 per cento) riguardava il bando per le attività relative ai Progetti afferenti le scuole, mentre il restante 38 per cento delle domande aveva ad oggetto le attività relative alle “Buone pratiche, Rassegne e Festival”. La richiesta di finanziamento complessiva è stata di gran lunga superiore alle aspettative, raggiungendo 60,5 milioni di euro, con un tasso di finanziamenti approvati pari al 38,87 per cento e un importo medio di sostegno al progetto pari a 47mila euro.

Nel dettaglio, i contributi erogati sono stati così ripartiti: 1 milione per la misura “Operatori di Educazione Visiva a Scuola”; 2,4 milioni per “CinemaScuola 2030” (misura finalizzata a progetti di promozione degli obiettivi dell’Agenda 2030); 7,6 milioni per “CinemaScuola Lab”; 3,9 milioni per “Visioni Fuori-Luogo”; 6,8  milioni per “Buone Pratiche, Rassegne e Festival”.

Nel secondo anno di attivazione del “Piano” (2019), sono state assegnate risorse per 14,4 milioni di euro. Sono pervenute oltre 1.000 richieste, corrispondenti a un fabbisogno finanziario complessivo di quasi 50 milioni di euro, dimostrando il crescente interesse da parte del mondo della scuola e delle associazioni attive nel settore della “film education”. Nel dettaglio, i contributi erogati sono stati così ripartiti: 4,5 milioni per “Cinema-Scuola Lab”; 2,7 milioni per “Visioni Fuori-Luogo”; 2 milioni per Operatori di educazione visiva a scuola; 4,1 milioni per “Buone Pratiche, Rassegne e Festival”. Ulteriori risorse sono state stanziate per attività di comunicazione (sito web cinema-perlascuola.it, piano di comunicazione, Giornata nazionale del Cinema a Scuola) e per attività di monitoraggio e assistenza tecnico-amministrativa affidate in convenzione alla società “in house” del Mef Studiare Sviluppo. Infine, sono state assegnate risorse ad hoc in favore dell’Istituto Luce Cinecittà per il progetto speciale “A scuola con Fellini”, per la diffusione dell’opera di Federico Fellini all’interno del mondo scolastico in occasione del centenario della nascita del regista.

Per quanto riguarda l’ultimo biennio, la pandemia e la conseguente chiusura delle scuole ha interessato la seconda parte dell’anno scolastico 2019-2020, e l’intero anno scolastico 2020-2021. Ciò ha determinato un notevole rallentamento nello svolgimento delle attività finanziate per l’anno scolastico 2019-2020. Con la progressiva riapertura delle scuole e delle sale cinematografiche (partner privilegiato di numerosi progetti di educazione all’immagine), le attività finanziate potranno giungere a conclusione, in virtù delle deroghe concesse dai Ministeri rispetto alla tempistica pre-fissata.

Con i decreti ministeriali di riparto del Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo per gli anni 2020 e 2021, sono stati destinati complessivamente circa 34 milioni di euro al “Piano Nazionale Cinema e Immagini per la Scuola”.

La Sottosegretaria concludeva, il 18 maggio in Parlamento: “si prevede la pubblicazione dei relativi bandi entro luglio del 2021”.

Cinema ed altre arti anche nel “Piano Scuola Estate 2021”, protocollo firmato dai ministri Patrizio Bianchi e Dario Franceschini

Il 12 giugno 2021, è stato reso noto un altro “Protocollo d’intesa”, denominato “Interventi volti alla promozione dell’educazione alla cultura delle arti, della musica, della creatività, del cinema, del teatro e delle attività progettuali delle istituzioni scolastiche”, sottoscritto dal Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi e dal Ministro della Cultura Dario Franceschini, ma questa iniziativa rientra nell’economia del “Piano Scuola Estate 2021”, con il quale i due Ministeri, con le loro strutture periferiche e gli enti collegati, hanno inteso promuovere o potenziare collaborazioni tra musei statali, archivi, biblioteche, soggetti pubblici e privati del settore dello spettacolo, cinema e istituzioni scolastiche per realizzare insieme attività progettuali, che potranno essere replicate anche durante il prossimo anno scolastico.

Il 16 giugno 2021, in occasione di un incontro tra un ampio gruppo di direttori di festival cinematografici – sempre a Giffoni – il Direttore Generale Cinema e Audiovisivo del Mic Nicola Borrelli aveva dichiarato, rivolgendosi alla platea di giovani (studenti): “inondateci di proposte”. E la sua collega Maria Giuseppina Troccoli, dirigente della Dgca, riferendosi alla ripartenza del Piano Nazionale Cinema e Immagini per la Scuola, aveva sostenuto: “per il Cinema a Scuola per il 2021, ci sono in ballo risorse per 19 milioni di euro. A questi molto probabilmente si aggiungeranno i finanziamenti non utilizzati nel 2020 a causa del Covid. Abbiamo bisogno di progetti e non di semplici programmi”.

Il 10 luglio 2021, la Sottosegretaria, in occasione della seconda edizione dell’Audiovisual Producers Summit (Avps) tenutosi a Matera, dichiarava: “stiamo lavorando anche a un protocollo di intesa con le scuole sull’audiovisivo e sul ruolo dei tanti mestieri che hanno contribuito in vari settori a fare grande il nostro Cinema e che possono portare a ricadute formative e occupazionali”.

L’aspettativa cresceva e sabato scorso 31 luglio, l’annuncio viene definitivamente confermato: in occasione della 50ª edizione del decantato Festival di Giffoni Valle Piana, Lucia Borgonzoni ha ribadito la volontà di sviluppare il rapporto tra cinema e scuole: “come Ministero ci crediamo: crediamo che l’audiovisivo rappresenti lo strumento più immediato per trasmettere le emozioni. Continuiamo in questo senso ad investire nelle scuole. È alla firma il nuovo bando relativo al Piano nazionale cinema per la scuola che vale 30 milioni di euro”. In verità, in occasione dell’interrogazione parlamentare del 18 maggio 2021 Borgonzoni aveva sostenuto che sarebbero stati “circa 34 milioni”: ma 30 o 34 che siano… si tratta senza dubbio di una dotazione significativa.

Le scuole e gli operatori del settore attendono quindi con fiducia la pubblicazione del nuovo bando così come i risultati dell’attività di monitoraggio e di valutazione dei progetti finora realizzati: il portale “Cinema e Immagini per la Scuola” è molto ricco di informazioni, ma è indispensabile disporre di una “valutazione di impatto” dell’iniziativa, per comprenderne efficienza ed efficacia, e per semmai correggere opportunamente la rotta.

Annuncio esplosivo della Sottosegretaria: 165 milioni di euro alle imprese culturali e creative?!

A Giffoni, sabato scorso la Sottosegretaria Borgonzoni ha anche annunciato un altro bando in gestazione, di importo assai più rilevante, e di cui ad oggi ancora nulla è dato sapere: “stiamo scrivendo un bando per un valore di 165 milioni di euro per le imprese creative, fondi destinati ai giovani”.

L’annuncio ha suscitato profonda e diffusa curiosità nelle comunità professionali del sistema culturale italiano, soprattutto per le dimensioni non indifferenti.

Si ricorda che la legge di Bilancio 2021 ha istituito il “Fondo per le piccole e medie imprese creative”, presso il Ministero dello Sviluppo Economico (Mise), ma la dotazione allora prevista era di soltanto 20 milioni di euro per ognuna delle annualità 2021-2022…

E quella norma così descriveva il settore: “per «settore creativo», si intende il settore che comprende le attività dirette allo sviluppo, alla creazione, alla produzione, alla diffusione e alla conservazione dei beni e servizi che costituiscono espressioni culturali, artistiche o altre espressioni creative e, in particolare, quelle relative all’architettura, agli archivi, alle biblioteche, ai musei, all’artigianato artistico, all’audiovisivo, compresi il cinema, la televisione e i contenuti multimediali, al software, ai videogiochi, al patrimonio culturale materiale e immateriale, al design, ai festival, alla musica, alla letteratura, alle arti dello spettacolo, all’editoria, alla radio, alle arti visive, alla comunicazione e alla pubblicità”. Un perimetro assai ampio, ma senza dubbio questo è oggi “cultura” e questo è oggi “creatività” e questo è oggi “arte”, tra media e digitale…

L’annuncio della Sottosegretaria sembra prospettare un notevole salto di qualità, ovvero certamente di quantità, nelle politiche culturali nazionali.

Si attendono i dettagli.

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