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Banda ultralarga: sul G.Fast Svizzera in pole position

ultrabroadband

La Svizzera è il primo paese in Europa ad offrire servizi a banda ultralrga sulla sua rete in rame potenziata dal G.Fast a 500 Mbps. Lo afferma Swisscom, l’operatore elvetico che serve già mille clienti con questa soluzione e lancia la sfida agli altri operatori della Ue su questo terreno, in primis a Openreach, la divisione attraverso cui BT offre ai rivali accesso all’ingrosso alla rete fissa che da tempo sta testando il G.Fast che per ora non è ancora in commercio nel Regno Unito.

Openreach ha installato le reti in fibra sul territorio, per portare l’ultrabroadband nel paese, ma finora si è dedicata a connettere i cabinet su strada piuttosto che le abitazioni.

Per questo motivo, i clienti broadband inglesi ricevono la connessione a casa attraverso l’ultimo miglio in rame in Fttc e chi abita più vicino al cabinet su strada riceve connessioni più veloci.

Rispetto all’Fttc, che si ferma agli sportelli su strada, il G.fast consente di portare la connessione in maniera più rapida su punti di distribuzione più vicini alle abitazioni, ad esempio attraverso i tombini e i pali del telegrafo.

Openreach ha reso noto che partirà con un numero ristretto di connessioni G.fast a novembre e che entro marzo 2017 saranno coperti 140mila fra abitazioni e uffici per arrivare a 10 milioni nel 2020.

Dipenderà poi dagli operatori pubblicizzare o meno questo sistema. Secondo dati forniti da thinkbroadband.com il 91% delle abitazioni nel Regno Unito sono coperte da accessi con velocità superiori a 30 Mbps, mentre più del 50% hanno accesso a connessioni superiori a 100 Mbps.

Mentre Openreach continua il roll out del G.fast negli sportelli su strada, Swisscom punta a montarli nel raggio di 200 metri dalle case, tramite unità speciali impermeabili particolarmente adatte al dispiegamento nei tombini.

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