Manca soltanto il via libera del Cdm per l’ufficializzazione del nuovo piano per la banda ultralarga 2023-2026 approvato all’unanimità la scorsa settimana in occasione della seconda riunione del Comitato Interministeriale per la Transizione Digitale. Il piano può contare su una dotazione complessiva di 2,8 miliardi di euro, da usare per il completamento dei progetti in corso allo scopo di raggiungere gli obiettivi di copertura fissati al 2026.
Punti di attenzione
Ma quali sono i punti di attenzione, vale a dire le criticità rilevate per raggiungere questi obiettivi?
Per gli interventi in corso – Aree bianche, Piano Italia a 1 Giga, Scuole connesse, Sanità connessa, Collegamento isole minori, Piano Italia 5G, Piano Voucher famiglie, Piano Voucher imprese – le principali criticità riguardano in primo luogo i ritardi nell’esecuzione dei lavori nelle Aree bianche, che sarebbero dovuti terminare entro il 2022; i ritardi nel rilascio dei permessi per gli scavi e la concessione del suolo pubblico; la carenza di manodopera specializzata. La mancanza di strumenti adeguati alla progettazione, con particolare attenzione alla mancanza di cooperazione fr operatori e alla mancanza di una banca dati aggiornata e completa dei civici e delle unità immobiliari associate con la conseguente necessità di potenziare strumenti come il SINFI (catasto delle reti).
Sulle Aree bianche, pesa inoltre la scarsa adesione da parte dell’utenza: soltanto il 3% delle unità immobiliari commercializzabili, circa 153mia ha attivato una connessione in fibra o FWA.
Tempi lunghi per l’attivazione e infine prestazione FWA non in linea con i target della Gigabit Society.
E’ stata infine registrata una bassa adesione del piano Voucher.