Non siamo proprio gli ultimi in Europa ma poco ci manca. Nella nuova classifica relativa alla copertura NGA (Next generation access) nell’Unione europea (Ue), cioè la percentuale di case servite da reti in fibra ottica che consentono di navigare almeno a 30 Mbps, l’Italia è sestultima con circa il 71,8% contro una media dell’Ue (a 28 paesi) del 76%.
Occupiamo il 26° posto su 31. Peggio di noi la Francia e la Grecia, rispettivamente penultima e ultima, abbondantemente al di sotto del 50%.
I dati sono stati pubblicati nei giorni scorsi assieme alla nuova edizione del Report della Commissione europea “Broadband Coverage in Europe 2016. Mapping progress towards the coverage objectives of the Digital Agenda”.
Rispetto al 2012 abbiamo comunque guadagnato 5 posizioni in classifica e recuperato una buona parte dello svantaggio rispetto agli altri partner europei (nel 2012 il 14% contro il 53,8% della media Ue).
Nella media europea o migliori i dati invece relativi alla banda larga fissa, che in Italia è prossima al 100%, e alla banda larga mobile (Hspa, High Speed Packet Access), anch’essa prossima al 100%.
Ottimi infine i dati dell’LTE (Long term evolution), che raggiunge il 98,3% delle abitazioni.
Dati che si rispecchiano ancora nel DESI 2017 (Digital economy and society index), uscito a marzo di quest’anno, in cui in termini di sviluppo digitale dell’economia e della società il nostro Paese risultava purtroppo agli ultimi posto.
Nonostante l’ottimo livello di copertura del territorio in bandalarga, è la connettività a rimanere troppo bassa. Il buon recupero in chiave NGA tende a migliorare le performance generali solo parzialmente, soprattutto in chiave agenda digitale, industria 4.0 ed economia dei dati.