Il Governo accelera e mette in moto il motore della banda ultralarga, a partire dalle aree meno servite, quelle bianche e grigie, che rappresentano il 65% della popolazione.
“Entro l’anno partiremo con la banda ultralarga”. Lo ha annunciato oggi Antonello Giacomelli, sottosegretario alle Comunicazioni, ricordando che il Governo ha “forzato per avere la delibera del Cipe che sblocca la disponibilità di 2,2 miliardi di euro che saranno finalizzati ai cluster C e D, le cosiddette aree a fallimento di mercato”.
Giacomelli, oggi a Firenze per un incontro con il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi sul problema della chiusura dei piccoli uffici postali, ha aggiunto che “partiremo comunque entro l’anno perché ci sia sintonia tra la partenza di questo processo e l’intervento annunciato da Enel sui contatori, così da avere sinergie sia per l’abbassamento dei costi che per l’aumento degli obiettivi e arrivare, se non in ogni casa, almeno al building. Abbiamo forzato i tempi per non perdere l’occasione dell’intervento di Enel”.
Fiber to the building
La tecnologia Fiber to the building (Fttb) entra così in gioco in modo importante nella fase operativa della strategia nazionale, affiancando come soluzione intermedia l’Ftth (Fiber to the home), che resta comunque la tecnologia più ‘future proof’, e il Fiber to the cabinet (Fttc), vale a dire la fibra fino all’armadio di strada (che è più lontana dalle abitazioni e quindi dai consumatori). L’Fttb consente di portare la fibra fino al palazzo e di allacciare il cavo alle singole abitazioni in modo più semplice rispetto all’Fttc (Fiber to the cabinet).
Le sinergie con Enel
Ed è proprio nelle aree bianche e grigie che si dovrebbe concentrare maggiormente l’attività di Enel, disponibile a collaborare con gli operatori mettendo a disposizione della fibra le infrastrutture esistenti, semplificando la posa delle nuove reti ultrabroadband con notevoli risparmi, fino a un quarto in meno rispetto a stime precedenti che fisavano a 16 miliardi i costi per la copertura in fibra dell’intero paese. Enel al momento si sta concentrando su una ventina di città e ha reso noto che intende procedere con la sostituzione di 32 milioni di contatori entro due o tre anni a partire dal secondo trimestre 2016, e che nel contempo potrebbe portare la fibra fino alle case abbattendo di molto i costi.
I fondi
Il sottosegretario ha osservato che i 2,2 miliardi sbloccati dalla delibera del Cipe approvata il 6 agosto fanno parte dei 5 miliardi che entro il 2020 saranno investiti dal fondo nazionale per lo sviluppo e la coesione, e si aggiungono ai 2,1 miliardi di fondi europei gestiti dalle Regioni.
In merito ai tempi, Giacomelli ha ricordato che “la tempistica è quella determinata dagli obiettivi europei, entro il 2020 dobbiamo aver completato il lavoro di infrastrutturazione. Ora siamo ultimi in Europa, puntiamo a scalare la classifica”, ha sottolineato, affermando che l’obiettivo è “essere nel gruppo di testa” a livello continentale. L’Agenda Digitale della Ue prevede la copertura del 100% della popolazione a 30 Mbps e di almeno il 50% a 100 Mbps entro il 2020.
“Abbiamo un piano molto ambizioso – ha concluso – e ci sono le condizioni per realizzarlo. Ho visto in queste ultime settimane e mesi risposte importanti sul piano degli investimenti, anche da parte di Telecom Italia che ha chiesto di aprire una consultazione”.
L’accordo
Intanto, in vista della partenza del Piano nazionale banda ultra-larga e delle gare d’appalto di Infratel, il Mise e Infratel firmeranno un Protocollo d’intesa per l’occupazione e la legalità con le imprese e i sindacati del settore.