Verifiche in corso sull’offerta di Enel OpEn Fiber relativa alla gara Infratel per la fibra nelle aree a fallimento di mercato in sei regioni, per le quali il Governo ha stanziato 1,4 miliardi di euro. L’assegnazione dei punteggi tecnici del bando Infratel per la costruzione della rete pubblica per la banda ultra larga in Abruzzo, Molise, Emilia Romagna, Lombardia, Toscana e Veneto si è chiusa ieri, e vede in cima alle graduatorie di tutti e cinque i lotti in gara Enel Open Fiber.
Ma la gara al momento è in stand by: dopo l’apertura delle buste le offerte vengono definite “anomale” secondo quanto prescrive il Codice degli appalti, perché superano di molto i parametri tecnici ed economici indicati dalla gara. Il divario rispetto ai concorrenti, calcolato da un algoritmo che assegna i punteggi secondo parametri tecnici per il 70% ed economici per il 30%, è molto ampio e la commissione vuole vederci chiaro prima di assegnare le commesse.
L’offerta di OpEn Fiber sarà quindi esaminata nel dettaglio dalla commissione aggiudicatrice.
In pratica, la differenza di prezzo e tecnica fra l’offerta presentata da Enel Open Fiber e quella di TIM è tale che la commissione aggiudicatrice ha bisogno di tempo per verificarne la reale fattibilità.
Adesso OpEn Fiber ha 15 giorni di tempo per dimostrare alla commissione la sostenibilità, la congruità e la fattibilità dell’offerta avanzata. Ma le cose potrebbero risolversi in tempi più stretti, perché le verifiche di Infratel potrebbero chiudersi con una comunicazione ufficiale della società in-house del Mise fra oggi e domani.
Nel frattempo, oggi Tommaso Pompei, amministratore delegato di di OpEn Fiber, a margine di un evento a Perugia ha detto che “E’ stata una gara in cui ognuno ha fatto la sua partita” e “a noi è stato riconosciuto un premio per la nostra capacità di progettare le reti: è vero che siamo anomali, perché i nostri ingegneri sono più bravi”. Quanto appunto alle anomalie riscontrate da Infratel, Pompei ha aggiunto che “come previsto dalla prassi la stazione appaltante andrà a verificare la congruità dell’offerta: succede e sarebbe successo sempre, perché in base al Codice degli appalti l’offerta i cui risultati superano un certo livello di punteggio prevede la verifica”. Tra l’altro, ha ricordato, “il 70% dell’offerta era sul merito tecnico”. Per quanto riguarda quindi le verifiche necessarie, Pompei ha detto che OpEn Fiber “aspetta con grande serenità, anche per rispondere alla marea di ricorsi che ci saranno”. “Mi auguro – ha concluso l’ad – che l’aggiudicazione possa avvenire entro poche settimane”.
Quanto alla seconda gara, del valore di 1,2 miliardi di euro e che riguarda Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Marche, Umbria, Lazio, Campania, Sicilia e la provincia autonoma di Trento, “OpEn Fiber presenterà l’offerta il prossimo 20 febbraio” e l’iter “sarà più o meno simile a quello della prima. Per la terza, invece, caratteristiche e tempi sono ancora da definire”.
Ieri in una nota, TIM ha preso atto dell’attribuzione provvisoria dei punteggi della gara Infratel, la cui parte tecnica è stata esaminata in pochissimi giorni (due settimane ndr) dalla Commissione e che vedrebbe attualmente offerte migliori. TIM precisa che la gara riguarda “aree nelle quali Tim è proprietaria di una propria rete e sulle quali in ogni caso la società interverrà selettivamente con propria copertura in banda ultralarga fissa e mobile, offrendo ai propri clienti il massimo della qualità nel più breve tempo possibile”. Le risultanze della gara – aggiunge Telecom – “non hanno alcun impatto dal punto di vista gestionale, strategico e di posizionamento di mercato della società, che conferma i propri target e accelererà i propri piani di investimento per coprire in brevissimo tempo tutto il Paese”.