Passerebbe anche dalla Banca Europea per gli Investimenti (Bei) lo sviluppo della banda ultralarga in Italia. Lo scrive oggi MF, secondo cui l’istituto guidato in Italia dal vice-presidente Dario Scannapieco sta valutando un finanziamento a Telecom Italia da circa 500 milioni di euro. Nello specifico, la provvista andrebbe a sostenere un investimento di Telecom Italia del valore di 1,8 miliardi finalizzato allo sviluppo dell’infrastruttura ultra broadband che combini soluzioni in fibre e rame e sia funzionale all’erogazione di servizi di connessione ultraveloce.
Una soluzione tecnologica, quella descritta, che Telecom Italia sta testando insieme a Fastweb e che promette performance ultrabroadband sfruttando la rete in rame in Fttc (Fiber to the cabinet) e potenziandola con tecnologie in vectoring e G.fast.
Nel suo complesso, si legge su MF, il progetto prevederebbe di aumentare l’accesso alla rete includendo 7 milioni di famiglie (ora escluse dal servizio) e aumentare il tasso di copertura nelle case degli italiani dall’attuale 32 al 60%. Il 30% circa dell’ammontare complessivo dell’investimento, cioè 540 milioni, sarà destinato al Mezzogiorno con l’obiettivo dichiarato di ridurre il digital divide.
Il progetto sarebbe giunto all’attenzione del board della Bei che sarebbe chiamato a deliberare, nel corso delle prossime settimane, sulla concessione dell’investimento (al momento ancora in fase di valutazione e negoziazione). Sulle tempistiche della delibera non c’è certezza, ma le speranze di Telecom Italia sarebbero quelle di vedere approvato il prestito entro novembre per poter ottenere l’erogazione entro la fine del 2015. Naturalmente gli 1,8 miliardi di investimento sono soltanto una tranche delle risorse che Telecom intende riversare nella banda ultralarga. Si tratta, però, di una parte cospicua e, qualora il progetto andasse in porto, sarebbe un passo concreto nello sviluppo del servizio.