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Banda ultralarga: ecco le regole del Mise per la nuova consultazione

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Il Mise illustra i motivi e i tempi della nuova consultazione con gli operatori sul piano banda ultralarga. Obiettivo principale è la revisione delle aree nere dopo l’annuncio di telecom Italia di voler investire in Ftt B/H in 40 città.

Il Mise chiarisce nero su bianco in una nota gli obiettivi della nuova consultazione pubblica sulla banda ultralarga, che partirà nei prossimi giorni e durerà un mese. In sintesi, il punto saliente della nuova consultazione riguarda la ridefinizione delle “aree nere” del paese, alla luce dell’annuncio di Telecom Italia di voler investire con fondi propri in 40 città in tecnologia Ftt B/H.

 

Aree nere

“Dopo il via libera al Piano strategico banda ultralarga, il 3 marzo scorso – si legge nella nota del Mise – nei prossimi giorni partirà la nuova consultazione pubblica del Ministero dello Sviluppo Economico con gli operatori tlc relativa al triennio 2016-2018. La società “in house” Infratel comunicherà agli operatori l’apertura della consultazione che durerà un mese e servirà a definire le nuove “aree nere”, quelle cioè dove non ci sarà necessità di interventi pubblici per il raggiungimento degli obiettivi del piano Bul, 100% del territorio a 30 mbps e 50% della popolazione collegata a 100 mps”.

“La consultazione, che si tiene ogni anno, è stata anticipata dopo la decisione di Telecom Italia di comunicare un aggiornamento dei propri piani con l’impegno per la copertura di 40 città anche con lo sviluppo di una soluzione FTT B/H – prosegue la nota – Gli operatori dovranno definire nei dettagli, anche temporali, i propri piani di investimento che si impegneranno formalmente a rispettare, in linea con la normativa europea”.

Credito d’imposta e fondo di garanzia

Nel frattempo, prosegue la nota, “entro maggio saranno notificati a Bruxelles gli aspetti operativi dei nuovi strumenti introdotti con il piano Bul: il credito d’imposta già previsto dallo Sblocca Italia, il fondo di garanzia di cui il governo sta discutendo con la Banca europea degli investimenti e con Cassa depositi e prestiti e il voucher per l’accensione dei servizi sulla rete di nuova generazione”.

 

I fondi

“Per il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda europea 2020, il piano Bul prevede investimenti per circa 12 miliardi, di cui 6,5 pubblici. Di questi circa 2 miliardi provengono dai fondi FESR (Fondo europeo di sviluppo regionale) e FEASR (Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale) che, tuttavia, non saranno sufficienti in nessuna regione italiana per raggiungere i livelli di copertura previsti dal piano Bul. Di qui la necessità da parte del governo di negoziare un accordo con le regioni per l’utilizzo dei circa 4,5 miliardi del FSC (Fondo sviluppo e coesione)”, aggiunge il Mise.

Bandi Infratel e Catasto delle infrastrutture

 

“Conclusi tutti i bandi regionali per la banda larga, sono nel frattempo partiti i primi bandi di gara Infratel per la banda ultralarga in 8 regioni (Sicilia, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Molise, Lazio e Toscana), alcuni a incentivo, altri a intervento diretto – chiude il Mise – Sempre con le Regioni e i Comuni il Mise sta lavorando alla messa a punto delle regole tecniche del Catasto nazionale delle infrastrutture, previsto dallo Sblocca Italia, uno strumento che si stima possa abbattere i costi di posa della fibra del 20%”.

Metroweb

Intanto, oggi il presidente di Cdp e Metroweb Franco Bassanini ha detto che Il nostro obiettivo è di contribuire alla realizzazione del piano del governo” sulla banda ultralarga “con chi ci sta. Stiamo verificando chi ci sta ed è evidente che noi dobbiamo tenere conto di quello che hanno detto le due autorità competenti”, AntitrustAgcom. Bassanini ha chiuso dicendo che “varare un’operazione che poi viene bocciata dalle autorità ovviamente è cosa che noi non possiamo fare”.

Telecom Italia

Infine, secondo il Sole 24 Ore, Telecom Italia ha creato una divisione ad hoc per portare avanti il progetto ‘Fast Rollout Ftth/b’. A capo di questa divisione è stato messo un dirigente di lungo corso: Carlo Filangieri. L’iniziativa è legata appunto al progetto di copertura, con 500 milioni di fondi propri, in Ftt B/H (fibra fino a casa) in 40 città.

Enel

Nella partita della fibra è pronta ad entrare anche Enel, mettendo a disposizione degli operatori le sue infrastrutture (cabine elettriche e tralicci). L’obiettivo principale è contribuire alla copertura delle aree a fallimento di mercato.

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