Due giorni di incotri istituzionali a Roma per parlare di Digital Single Market, banda ultralarga, Industria 4.0 e frequenze 700 Mhz. Questo il menù del Commissario europeo alla Digital Economy Gunther Ottinger, che sbarca domani nella Capitale accompagnato dal Direttore della DG Connect Roberto Viola per fare il punto sul piano banda ultralarga italiano e sullo stato di avanzamento delle strategie digitali del nostro paese.
In agenda per domani, 17 marzo, l’incontro con il sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli, con il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti e con alcuni rappresentanti di Confindustria e dell’Intergruppo Innovazione.
Per venerdì 18 marzo previsto l’incontro con il ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi e con il Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, al MIUR, che in mattinata al ministero di Viale Trastevere incontreranno alcuni rappresentanti del movimento di startup ‘Make in Italy’.
2 giorni a Roma: incontri con sottosegretario De Vincenti, ministri Guidi e Giannini. Industria 4.0, freq 700 Mhz https://t.co/62AEOkNT3F
— Günther H. Oettinger (@GOettingerEU) March 16, 2016
Sul tavolo del confronto terrà banco il piano italiano per la banda ultralarga varato dal Governo per i Cluster C e D, ancora in attesa del via libera definitivo di Bruxelles per l’avvio dei bandi di gara. Tempi lunghi che stanno rallentando il processo di posa della fibra nel nostro paese, in ritardo con gli obiettivi fissati dall’Agenda Digitale Ue che prevede il 50% di copertura a 100 Mbps e il 100% a 30 Mbps entro il 2020.
L’altro tema centrale, potenziale fonte di frizione, sarà la liberazione dei 700 Mhz, su cui il commissario Oettinger spinge con gli stati membri per anticipare al 2020 la transizione alla banda larga mobile e accelerare in modo coordinato sul 5G, per giocare un ruolo di primo piano a livello globale nello sviluppo dell’Internet of Things e dell’Industria 4.0.
Il Governo italiano, dal canto suo, ha invece chiesto di posticipare al 2022 la liberazione delle frequenze della banda 700 dal digitale terrestre, in linea con le richieste dei broadcaster televisivi, cui si sono allineati anche gli operatori mobili che chiedono più tempo per liberare lo spettro perché l’Italia non è pronta.