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Banda ultralarga: dopo il piano Enel, Telecom (per ora) balla da sola

Francesco Starace

Francesco Starace

Prende il via ufficialmente oggi la fibra ottica targata Enel,  con l’endorsement del premier Matteo Renzi.

Un piano, quello di Enel, in cui spicca la presenza di Vodafone e Wind in qualità di partner e l’assenza di Telecom Italia. Così come l’assenza di Telecom Italia è stata quella che ha fatto più rumore tra gli astanti alla conferenza stampa a Palazzo Chigi.

Nessuna preclusione, tuttavia, alla partecipazione dell’operatore storico al progetto infrastrutturale, anzi, i due principali protagonisti della conferenza – Renzi e l’ad di Enel Francesco Starace – hanno tenuto a precisare che le porte sono aperte.

“Presentiamo questa iniziativa ma siamo pronti a presentarne altre di altri soggetti che abbiano le stesse caratteristiche. C’è la piena disponibilità. Siamo sempre pronti a dare una mano ai soggetti pubblici e privati che danno una mano al Paese”, ha detto il premier (senza per altro mai citare Telecom).

Il numero uno della società elettrica ha invece dichiarato che con Telecom, “c’è stato sin dall’inizio un dialogo che continua ancora. Siamo aperti a qualsiasi soluzione con tutti gli operatori che vorranno far parte di questa avventura”, precisando che “…sarebbe fantastico se anche Telecom volesse partecipare”.

A proposito di Enel Open Fiber – la newco Enel per la fibra guidata da Tommaso Pompei – Starace ha detto “è una infrastruttura aperta e non esclusiva, non in competizione con altri”. Del resto, ha aggiunto, “non c’è una competizione tra reti, ma tra operatori di mercato che vanno a vendere servizi”.

L’operatore storico, dal canto suo, ha preferito trincerarsi nel silenzio dopo la notizia dei possibili licenziamenti – 15 mila – diffusa ieri da Bloomberg.

Certo, è arrivata la smentita, di cui ha preso atto anche il Governo, ma è arrivata dalla Francia per bocca di Vivendi e non dall’Italia e sappiamo bene che finora il gruppo di Bollorè non è mai stato troppo coerente nelle dichiarazioni né trasparente nelle intenzioni.

E così, mentre Vodafone e Wind fanno squadra con Enel, Metroweb continua a fare la reginetta del ballo e a flirtare con tutti e Fastweb ha annunciato nei giorni scorsi l’intenzione di potenziare, entro il 2020, la propria rete in fibra fino a 200 megabit al secondo e la sua estensione al 50% della popolazione (13 milioni di famiglie e imprese in oltre 500 città), al momento, quindi, a Telecom non resta altro che continuare a ballare da sola.

Il piano della società – che ha portato la fibra in circa 1.000 comuni e prevede di investire nella fibra 3,6 miliardi in tre anni – prevede di portare la fibra dall’attuale 45% della popolazione all’84% nel 2018, di cui il 20% in FTTH.

Vedremo, poi, se e come si concretizzeranno i paventati effetti del piano Enel sull’occupazione in seno alla principale azienda tlc italiana. Speriamo di no, ma se così fosse, il premier avrebbe sì portato a casa il vistoso obiettivo di dare il via a un piano (privato) per la fibra ottica, ma dovrebbe poi accollarsi anche l’onere di sostenerne le ricadute sociali.

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