“Con il ruolo di Enel, l’Italia ha un match point per vincere la partita della digitalizzazione”. Aldo Bisio, amministratore delegato di Vodafone Italia è pronto all’asse con la società elettrica, il cui ingresso nella partita della fibra ottica “è un’occasione unica e irripetibile per vincere la partita della digitalizzazione del Paese”.
In un’intervista al Corriere della Sera, Bisio ha sottolineato come sia essenziale valorizzare i fondi pubblici per 2,2 miliardi di euro sbloccati dal Cipe e destinati alle aree a fallimento di mercato attraverso un “veicolo che faccia da capofila degli investimenti pubblici e privati, evitando di farne contributi a fondo perduto”.
In questo modo, dice Bisio, si potranno catalizzare gli investimenti delle telco e di altri soggetti interessati con un “effetto leva formidabile, moltiplicando le risorse disponibili. Noi – spiega – siamo pronti a partecipare ad un piano di respiro nazionale con Enel come punto di riferimento”.
Prende dunque forma l’asse Vodafone-Enel per la fibra ottica. Nei giorni scorsi l’ad della compagnia telefonica è stato a Palazzo Chigi a colloquio col premier, che in questi giorni si trova in Sudamerica in un viaggio a cui sta partecipando anche l’ad di Enel, Francesco Starace.
L’ingresso in partita di Enel, che a breve presenterà alle telco il suo piano per la banda larga, permetterà di ridurre notevolmente i costi della fibra ottica: si stima un risparmio di circa il 70% sui 16 miliardi previsti per coprire l’intero territorio nazionale. Per gli Olo, naturalmente, significherebbe anche poter aggirare il ricorso alle infrastrutture di Telecom, che in molte aree del sud Italia è stato l’unico operatore ad aggiudicarsi i bandi per la realizzazione della rete in fibra ottica attraverso i progetti regionali cofinanziati con fondi europei regionali e nazionali destinati alle zone meno redditizie.
L’occasione è costituita dal programma di sostituzione dei contatori, nell’ambito del quale la società propone di far arrivare la fibra ottica direttamente nelle case e nelle aziende italiane.
Il progetto pilota sul quale Enel ha basato il suo piano riguarda 25 città italiane medie e piccole situate nelle varie zone indicate dal piano della banda ultralarga e nella maggior parte dei casi sembra dimostrato il vantaggio del modello proposto dal gruppo di Starace – che di contro potrebbe ottenere un contributo economico al suo programma di upgrade dei contatori elettrici.
Vodafone, dal canto suo, sta aspettando anche su un altro fronte: quello della collaborazione con Metroweb. Con la società partecipata dal fondo FSI della Cassa Depositi e Prestiti e dal fondo F2i, la società telefonica ha siglato una lettera d’intenti non vincolante che andrà in scadenza il 31 ottobre.
Si tratta di una proposta non vincolante, ma Vodafone non ha ancora ricevuto un riscontro circa le intenzioni di Metroweb, così come Metroweb – come ha riferito ieri il presidente Franco Bassanini – non ha ancora ricevuto una risposta da Telecom Italia riguardo la nuova bozza di accordo inviata all’incumbent da FSI e F2i.
Mentre in apparenza tutto si muove, le bocce sono ancora ferme, in attesa anche dei bandi di gara per la realizzazione delle reti nelle aree bianche che dovrebbero – ma il condizionale è d’obbligo – arrivare la prossima primavera.