È arrivato ieri, a 50 giorni dall’annuncio del presidente Jean-Claude Juncker, il via libera della Commissione europea alla proposta legislativa sul Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS) che sarà istituito in stretto partenariato con la Banca europea per gli investimenti (BEI). Il Fondo costituisce il fulcro dell’offensiva sugli investimenti che mobiliterà almeno 315 miliardi di euro di investimenti pubblici e privati in tutta l’Unione europea.
Tra le altre cose, il nuovo fondo sosterrà gli investimenti strategici nelle infrastrutture, in particolare nella banda larga e nelle reti energetiche, nei trasporti negli agglomerati industriali, nonché nell’istruzione, nella R&S, nelle energie rinnovabili e nell’efficienza energetica. Secondo stime prudenti effettuate sulla base dall’esperienza storica, l’effetto moltiplicatore del fondo sarà di 1:15: ogni euro pubblico mobilitato mediante il fondo genererà 15 euro di investimenti privati che altrimenti non sarebbero stati effettuati.
Per il Presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker “…con l’odierna proposta sul Fondo europeo per gli investimenti strategici manteniamo, insieme al nostro partner, la BEI, l’impegno assunto in novembre dinanzi alla plenaria del Parlamento europeo, compiendo un passo importante verso il ritorno degli europei nel mondo del lavoro e la riaccensione dell’economia dell’Unione. Conto ora sulla leadership politica dei colegislatori – Parlamento europeo e Consiglio – affinché la proposta sia adottata in tempi brevi, così che il Fondo possa essere operativo entro giugno aprendo il flusso dei nuovi investimenti. Questo e nulla meno si aspettano i cittadini d’Europa, e il tempo stringe”.
Jyrki Katainen, Vicepresidente responsabile per il portafoglio “Occupazione, crescita, investimenti e competitività”, ha sottolineato che il FEIS “…sosterrà progetti che presentano un profilo di rischio più elevato, in modo da far decollare gli investimenti nei paesi e nei settori in cui più acuto è il bisogno di creare occupazione e di realizzare crescita. Il prossimo passo dovrà essere una moltiplicazione dell’impatto del piano di investimenti per l’Europa che instauri un circolo virtuoso in cui l’aumento degli investimenti si traduca nell’aumento e miglioramento dei posti di lavoro e in una crescita stabile”.